Capitolo 48

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Capitolo 48


Flashback


Tra le tante attrazioni che si trovavano a Cherry Street, quella più popolare tra i ragazzi era il piccolo campetto situato quasi in periferia.

Theresa era lì e stava giocando a palla avvelenata con alcuni ragazzi. Non erano amici e non si frequentavano spesso, ma l'avevano invitata a divertirsi e lei aveva deciso di provare.

Il campetto era coperto di neve e l'aria era gelida, ma il divertimento era assicurato lo stesso. Si lanciavano la palla l'uno contro l'altro e solo i più veloci riuscivano a schivarla. Non mancavano sorrisi, urla e risate fragorose.

Theresa si stava davvero divertendo.

«Ehi, Warren, sono qui!» esclamò.

Warren era un bel ragazzo alto e magro, con i capelli corvini ribelli e gli occhi scuri. Aveva la palla tra le mani, sorrise, si preparò a lanciare e cercò di colpire Theresa, ma lei schivò l'attacco e sorrise vittoriosa.

I ragazzi si riunirono nell'angolo del campetto per riposarsi. Theresa frugò nel suo zainetto e trovò alcuni dolci Wonka, distribuendoli ai suoi amici. Essi esultarono e apprezzarono molto le prelibatezze più famose al mondo. A loro volta, le offrirono qualcosa in cambio, come cioccolata calda preparata dalle loro madri o tisane per scaldarsi.

«Dove li hai presi tutti questi dolci?» le chiese Warren. «Li adoro! Sono i migliori! Ma mia madre non mi permette di averne tanti.»

«Be'...» Theresa arrossì. «Io lavoro per Willy Wonka... e vivo con lui.»

«COSA?!» ci fu un coro generale.

Theresa arrossì, sentendosi così a disagio che quasi desiderò di non aver parlato affatto. Ma ora i ragazzi volevano sapere e quindi raccontò brevemente la sua storia. Tenne alcune cose per sé e fingeva di non ricordarne altre; i ragazzi la ascoltarono volentieri.

Erano tutti diversi tra loro. Le gemelle, Katie ed Eleanor, avevano i capelli castano chiaro e gli occhi verdi, alte e con una figura snella; una era un ribelle maschiaccio, l'altra aveva uno stile da principessa. Invece Harry sembrava un tipo eccentrico, con i suoi capelli ricci sempre fuori posto e un abbigliamento un po' casuale; tuttavia i suoi occhi mostravano un lato dolce e romantico che era in lui. Arthur era il pagliaccio del gruppo: paffuto, con l'apparecchio ai denti e i capelli tagliati corti. Aveva sempre una battuta pronta e faceva tutto il possibile per far sorridere i suoi amici quando erano giù di corda.

Theresa decise di aprirsi con loro. Non si aspettava di essere capita o di commuovere qualcuno, voleva solo stringere amicizia e farsi conoscere per quella che era, non per quello che gli altri diffamavano su di lei. Raccontò dell'abbandono dei suoi genitori e di come aveva perso i suoi amati zii; entrò nei dettagli sul periodo in cui si faceva del male e trattenne le lacrime quando ricordò il bullismo che aveva subito.

Per un attimo si fermò, indecisa se omettere o meno il frammento di ricordo in cui stava per buttarsi da un ponte. Alla fine decise di dire la verità, perché in fondo fu da lì che iniziò il suo percorso verso Cherry Street e incontrò lui: Willy Wonka.

«Ma proprio quel Willy Wonka?» esclamò Warren.

«Lo svitato?» sopraggiunse Eleanor.

«Ehi!» sorrise Theresa. «Ha tutta l'aria di essere svitato, ma ti assicuro che in realtà è  un genio! Sì, un po' strano e folle, ma un genio!»

I ragazzi ridacchiarono. Poi uno di loro posò una mano sulla spalla di Theresa e le raccontò la sua storia. Non erano così diversi: Arthur e Connor, due fratelli più giovani e albini, erano finiti in una casa famiglia perché i genitori li costringevano a rubare; Hermes aveva rischiato di morire a causa di cibi avvelenati che la sua matrigna gli faceva mangiare.

Da quel giorno in poi si sostenevano a vicenda e Theresa tornava al campetto ogni volta che poteva. Tra lei e quei ragazzi nacque una vera e propria amicizia, anche se col passare del tempo si persero a causa dei cambiamenti nella vita.

Theresa tornò in fabbrica dopo essere passata al campetto per salutare gli unici due ragazzi rimasti: gli albini. Diede loro due barrette di cioccolato Wonka, poi tornò dal cioccolatiere.

Fece appena in tempo: una violenta tempesta si abbatté su Cherry Street, spazzando via tutto. Le strade divennero deserte e il freddo le ghiacciò le guance. La porta d'ingresso si chiuse dietro di lei e andò in cucina per prepararsi una bella tazza di cioccolata calda.

Era di spalle, stava trafficando tra tazze ed altro quando udì il cioccolatiere esclamare: «Non un gesto! Voltatevi, ho una pistola!»

Theresa si voltò, abbassando il cappuccio della pelliccia e scrutandolo negli occhi, accigliata.

«Wow!» ironizzò. «Bella la tua pistola giocattolo.»

«Theresa!» sospirò il cioccolatiere. «Mi hai fatto prendere un colpo, sei entrata come un ladro.»

«Dopotutto sto rubando del cioccolato dalla tua credenza» rise ella.

Prese la sua cioccolata calda e si rifugiò nel salotto, dove un bel fuoco scoppiettava nel camino. Lui le passò accanto, spingendo affettuosamente la sua testa e rintanandosi nella stanza delle invenzioni.

Theresa sorrise.


Fine flashback


Esattamente come allora, Theresa osservò il cioccolatiere accigliata.

«Sono qui, cosa aspetti a spararmi?» esclamò.

«Theresa?!» si sorprese il cioccolatiere.

Willy Wonka||Johnny Depp (IN REVISIONE)Where stories live. Discover now