Capitolo 41

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Capitolo 41

I boschi a ovest di Sleepy Hollow non avevano nulla a che vedere con le fantasie di Theresa.

Si erano addentrati sempre più in profondità, immersi nella natura spenta e deturpata che li circondava. Il cielo era grigio e pieno di nuvole e, nonostante fosse debole, c'era una leggera nebbiolina nell'aria.

Theresa immaginò di trovarsi al calduccio in  fabbrica, magari a prendersi gioco di qualche Umpa-Lumpa facendogli provare i vestiti delle bambole. Molte volte il cioccolatiere le aveva chiesto di smetterla, ma lei si divertiva troppo e in fondo loro sembravano non dispiacersi. A volte si facevano persino dei dispetti reciprocamente.

Chiuse gli occhi per un attimo, respirò l'aria gelida e si lasciò trasportare nella sua fantasia. Accadde all'improvviso. Si staccò completamente dalla realtà, lasciò andare tutto e si ritrovò lì, coinvolta nella sua immaginazione, protagonista della sua storia.

‘Theresa è seduta alla finestra. Sta cercando il suo amato con lo sguardo, ma egli non è nei dintorni. Manca da tutto il giorno, ha voglia di vederlo, ma non sa dove sia.

«Dove sei finito?» sospira.

Bussano alla porta. Theresa abbandona la finestra e consente alla persona di entrare. La servetta Sara si presenta al suo cospetto, le consegna un messaggio da parte del cioccolatiere ed esce dalla stanza.

Theresa scarta il bigliettino senza esitare, è un poco stropicciato e scritto di fretta, tuttavia riesce a leggerlo.

«Cara Cenerentola,
sei stata invitata al ballo di fine mese più brutto dell'anno, il quale avrà luogo questa sera nella prestigiosa dimora di *Woockeywood. Il suo accompagnatore segreto ti prega di indossare l'abito azzurro da Cenerentola e di calzare le scarpette di cristallo.
Egli attende con impazienza il tuo arrivo a Palazzo.
Ossequi,

W. Wonka, che si scoccia di scrivere il proprio nome per esteso.»

«Il ballo di fine mese più brutto dell'anno?» ride Theresa.

Conserva con cura il bigliettino, poi corre a prepararsi. Istanti dopo è pronta per uscire.

Attraversa l'atrio silenzioso della dimora dei Van Tassel, apre il grande portone e se lo chiude alle spalle, immergendosi nella notte. Non sente freddo né ha timore. Sulle labbra è inciso un largo sorriso, che passa da un orecchio all'altro.

Al suo cospetto si presenta una carrozza nera illuminata dalle lucine a batterie del signor Wonka. Theresa sta per salire a bordo, tuttavia la servetta Sara la raggiunge correndo, in quanto si è dimenticata di consegnarle l'altro bigliettino.

Anch'esso è stropicciato e scritto di fretta.

«Mia adorata,
ho dimenticato di dirti che oltre la soglia della porta, alle nove in punto, verrà a prenderti una carrozza. Il mio pazzo cuore cioccolatoso è già in fermento, mentre il buon ragazzo che è in me non vede l'ora di danzare stretto a contatto con te.
Ossequi,

W. Wonka, il Pollastro Innamorato.»’

Theresa ritornò alla realtà e si rese conto di essere circondata da Masbeth e il cioccol-agente, che la guardavano con curiosità mentre rideva. Allora si scrollò di dosso la stranezza della situazione e disse loro che era solo partita con la mente.

Senza aspettare una risposta, tornò alle sue fantasticherie.

‘«Pollastro Innamorato?» ride ella.

Theresa sale a bordo, chiude la porta e dà il via al cocchiere.

La carrozza avanza sul terreno tortuoso. Abbandona Sleepy Hollow, passa per Sleepy Street e arranca su di una montagna di cui le luci fioche in lontananza illuminano una grande dimora bianca avvolta dalla notte.

Durante il tragitto, Theresa morde le sue labbra, impaziente di arrivare. Il grande cancello della dimora si apre al loro ingresso. Gli ampi giardini curati nascondono una grande piazza con al centro una maestosa fontana gocciolante. Le scalinate separano il sotto dal sopra. Fuori è tutto illuminato, giunge persino un'allegra musica classica.

La carrozza si ferma ai piedi delle grandi scalinate. Theresa scende, apprensiva e agitata. Sente di non meritarsi tutto questo, ciononostante afferra gli orli dell'abito e sale le scale, guardandosi attorno. Il grande portone della casa è aperto, vi entra quasi correndo.

L'ampio corridoio è molto luminoso. Il pavimento è lucido e lungo le pareti sono appesi i quadri della famiglia che vi abita.

Theresa non si ferma, prosegue fino ad arrivare dinanzi ad una piccola porta, dove bussa e le guardie la fanno entrare.

Theresa si ritrova in cima al soppalco che si affaccia sulla grande sala da ballo. Lampadari di candele e luci calde illuminano lo spazio. I musicisti ravvivano l'ambiente e i camerieri servono le dame e i signori snack e drink. Tutti vestono in abiti allegri e galanti.

Tra quella gente, Theresa trova il suo uomo. Si allontana dal soppalco e comincia a scendere lentamente le scale per raggiungerlo. Egli l'ha notata subito, si separa dai Van Tassel e la raggiunge.

Theresa gli è vicino. Si guardano, si sorridono. Non riescono a dire niente, allora il cioccolatiere si inchina e la invita a ballare. Lei, per quanto imbarazzata fosse perché tutti li stanno guardando, accetta l'invito e si lascia trascinare al centro della sala.

La musica da Valzer inonda la stanza. Theresa si muove goffa, impacciata e il cioccolatiere non è di aiuto. Ma si divertono e sorridono felici. L'abito azzurro che indossa ondeggia a ogni giro e si apre in tutta la sua meraviglia mostrando le varie sottovesti.

Il cioccolatiere è affascinato da lei. La trattiene a sé per un po', dopodiché la lascia andare con un giro. Theresa ride, sentendosi come Cenerentola nel live action 2015.

Il signor Wonka la fa girare a destra -il fiato sospeso-, poi a sinistra -libera di volare. Alimenta la sua presa e la spinge al centro della sala, quindi la solleva di peso e le consente di compiere un perfetto giro in cui l'abito mostra ogni suo segreto. Lentamente la musica diminuisce e Willy Wonka e Theresa si ringraziano con un inchino. Hanno il fiatone, il cuore batte forte, tuttavia la cosa non dispiace a nessuno dei due.

«A furia di girare, mi gira la testa!» esclama Theresa, sorridendo.

«Sto messo peggio: mi sono eccitato!» ride il cioccolatiere.

«Ma signor Wonka!»

Quest'ultimo la prende per mano e la trascina fuori dalla sala. Percorrono un lungo corridoio, imboccano l'uscita secondaria e sono fuori dalla dimora. Passeggiano l'uno accanto all'altra, ridendo delle loro stupide battute. Il cielo li illumina grazie all'ampia luna e le stelle scintillano con essa.

Raggiungono la fontana. L'acqua schizza appena verso l'esterno, ma a loro non importa. Si siedono e restano a rammentare l'incredibile serata appena trascorsa: magica, perfetta. Theresa non la dimenticherà mai.’

* Woockeywood non esiste, è una mia invenzione.

Willy Wonka||Johnny Depp (IN REVISIONE)Onde histórias criam vida. Descubra agora