Capitolo 19

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Capitolo 19


Il cioccolatiere rimase immobile, senza reazione. Theresa notò una lacrima scivolargli dagli occhi mentre si toccava la guancia colpita. In lui vide tutta la tristezza che stava provando, uno sguardo di fallimento che non gli aveva mai visto. Tentò di dire qualcosa, magari di scusarsi, ma le parole le morirono in gola.

Ravveduta, Theresa si coprì il viso con le mani, soffocando i singhiozzi e rimproverandosi per la sua reazione. Come in un flashback, le tornò alla mente quel fatidico giorno in cui aveva deciso di lasciarlo e scappare via: aveva provato la stessa rabbia, la stessa sensazione di non appartenere al mondo. Aveva subito un'accusa ingiusta che le aveva creato un vuoto nello stomaco che non si era mai del tutto dissolto.

I loro sguardi si incrociarono. Intorno regnava il silenzio, tranne per i suoni della notte. Nel canto dei grilli, il cioccolatiere si avvicinò a Theresa. Lei lo affrontò, preparandosi al peggio, ma ciò non accadde: Willy Wonka la spinse tra le sue braccia e le disse che gli dispiaceva.

Senza aggiungere altro, il cioccolatiere lasciò la soffitta e Theresa rimase ad ascoltare i suoi passi fino a che si persero nel silenzio, lasciandosi andare ai ricordi lontani.

Flashback

Era alla cassa del negozio Wonka, situata nei pressi di Cherry Street. Quel giorno si sentiva particolarmente felice e, con un ampio sorriso stampato sul volto, si diresse nell'ufficio del signor Wonka, il quale era di fretta e sintetizzò brevemente la questione.

«Theresa, cara, devi prendere per un po' il mio posto: ho un appuntamento importante, non posso rinunciare!» le disse. «Qualsiasi cosa chiamami.»

Senza dire altro, Willy Wonka se ne andò, chiudendo la porta dietro di sé. Theresa si sentì persa, di nuovo sola contro il mondo. Mille pensieri sfrecciarono nella sua mente riguardo all'appuntamento, immaginando una possibile donna che stava conquistando il cuore del suo cioccolatiere.

In segreto, Theresa lo amava: quel sentimento era cresciuto dentro di lei, improvviso come un pungiglione che ti sveglia e ti cambia completamente. Inizialmente, pensava che fosse solo una sorta di affetto causato dal modo in cui lui l'aveva coinvolta nella sua vita. Tuttavia, si rese conto che era diverso, perché il suo cuore batteva più forte, pensava a lui ogni istante e lo guardava con occhi diversi.

Quando tornò a casa quella sera, dopo una lunga giornata trascorsa senza di lui, tutte le sue certezze si sgretolarono: Willy Wonka non era ancora tornato.

Theresa si lasciò andare alla disperazione, afferrò il rasoio col quale il signor Wonka si faceva la barba e incise un taglio sul braccio per non dimenticare mai quel giorno e tutte le stronzate che aveva portato con sé. La lama pizzicò un poco, ma subito dopo provò piacere; si sentì viva. Un piccolo rivolo di sangue uscì dalla ferita, dove furono incisi altri tagli per commemorare la fine.

Quando il signor Wonka tornò a casa, la trovò riversa a terra con il braccio pieno di sangue. Frustato, le urlò contro quanto fosse stata stupida e, arrabbiato, gettò via il suo rasoio.

«Cosa ti èsaltato per la testa, Theresa?! Credevo lo avessi superato!»

«IO TI DETESTO!» lo spinse via Theresa.

Il cioccolatiere la tenne stretta tra le sue braccia, cercando di calmarla. Nel frattempo, avvolse la ferita con il suo fazzoletto di stoffa viola e aspettò che i singhiozzi di Theresa si placassero.

Willy Wonka||Johnny Depp (IN REVISIONE)Where stories live. Discover now