Capitolo 16

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Capitolo 16

Era passato molto tempo da quando Charlie e la sua famiglia erano entrati a far parte del clan Wonka. Le cose stavano andando molto bene, il cioccolatiere aveva sempre mille idee per la testa e ogni giorno era un turbinio di nuovi progetti. Appariva più socievole e meno solitario. Tuttavia, Theresa notò un leggero cambiamento in lui e non era dovuto al fatto che avesse ristabilito i rapporti con suo padre, ma perché era ossessionato dai Croccantini Piliferi.

In fabbrica c'erano circa una ventina di Umpa-Lumpa, coperti da capelli e barba fino ai piedi. Qualcosa non funzionava nella formula e questo teneva il signor Wonka impegnato fino a tardi. I tentativi di Theresa di convincerlo a lasciare da parte la formula e godersi la vita al di fuori dei dolciumi furono vani.

Non passò molto tempo prima che Theresa si arrese e si mise a fare le sue cose senza disturbarlo. Fino a quando, una mattina, lo vide esultare.

«Ma che gli prende?» chiese Theresa, guardando Charlie.

«È matto quello là, credimi» le rispose il ragazzino.

«Signor Wonka!» lo chiamò allora ella.

«Dici a me?» le domandò il cioccolatiere.

«Dimmi un po', c'è un altro Wonka al di fuori di te che lavora qua dentro?» ironizzò Theresa.

Tentò di indagare su quell'euforia che spinse il cioccolatiere ad afferrarle le guance e baciarla, ma lui scappò via e fu quasi tentata di lanciargli qualcosa addosso. Invece, decise di dare una mano al ragazzo nella creazione di una nuova panna montata, magari coinvolgendolo nell'energia scatenata dalla musica, perché senza di essa e a tutto volume non riusciva a concentrarsi.

Charlie scoprì presto che Theresa non era poi così diversa da Willy Wonka, anzi, almeno con quest'ultimo non l'aveva ancora vista usare i Confetti senza Confini come palle da giocoliere, con gli Umpa-Lumpa a darle corda.

«Quando i gatti non ci sono, i topi ballano» rivelò a Charlie, trascinato nel caos.

Nel frattempo, il cioccolatiere si era travestito in modo da non essere riconosciuto per strada. Si servì del suo ascensore di vetro per raggiungere la profumeria più famosa della zona, lo lasciò da qualche parte e diede un'occhiata in giro per il negozio.

C'erano scaffali, pile di profumi e una vasta selezione di prodotti per la cura della pelle. Le pareti rosa scintillavano nel riflesso delle boccette, ma solo le più graziose e dolci attiravano la sua attenzione. Tuttavia, non riuscì a trovare quello che cercava, o meglio, non aveva la più pallida idea di cosa cercare.

Quando si avvicinò alla cassa, fece un gesto strambo e salutò la commessa chiamandola stella del cielo. La ragazza lo guardò confusa, quindi Willy Wonka aveva preparato dei foglietti bianchi con frasi sensate da leggere.

«Le posso consigliare un prototipo nuovo? È arrivato questa mattina.»

La scatola che conteneva il profumo era elegante, color confetto. La boccetta si ergeva nella splendida forma di un cuore di cristallo, con un liquido arancio al suo interno. Il profumo emanava un mix di fragranze fruttate e vaniglia e ogni spruzzo lasciava sulla pelle dei brillantini. Si chiamava Essenza Magica e solo per lo spolverino che aveva sul tappo Theresa sarebbe impazzita.

Il cioccolatiere non dovette scegliere tra altre essenze o profumi: era quello giusto. Quindi tornò al suo ascensore di vetro, questa volta evitando di sbatterci contro e decollò alla volta della fabbrica, scomparendo per tutto il giorno.

*

La sera scendeva lentamente. Theresa non aveva incrociato Willy nel corridoio né casualmente per la fabbrica. Mancava solo un'ora prima di cena e decise di aspettarlo nella sua stanza preferita: quella del cioccolato. Si sedette sull'erba e poi finì distesa a terra, persa nei ricordi.

Willy Wonka||Johnny Depp (IN REVISIONE)Where stories live. Discover now