Capitolo 73

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Capitolo 73

 Nella chiesetta di Sleepy Hollow c'era il caos. Urla, spintoni, addirittura armi. Era tutto lì dentro a quell'edificio così piccolo da contenere tutti. Alcuni pregavano, altri cercavano riparo.

Theresa era china su se stessa, stretta nelle spalle. Aveva i crampi alla pancia, sembrava che qualcuno le stesse squarciando la pelle e il suo uomo, allarmato e in lacrime, le era accanto. Con disperazione l'abbracciò forte e, innamorato, le disse di restare con lui. Ma tanto dove mai poteva andare? Erano chiusi dentro, fuori c'era il male e sinceramente non riusciva a muoversi.

Guardandolo negli occhi, afferrò le sue mani e seguì le indicazioni che egli le fornì mentre le lacrime scendevano dai suoi occhi. Eppure, Willy Wonka mantenne la calma, le consigliò di respirare piano e provare a calmarsi. Lei lo fece. Ascoltò la sua voce, si tenne a lui e poco a poco i crampi cominciarono ad allentarsi.

«Non voglio perderlo» biascicò Theresa, tenendosi la pancia. «Voglio essere sua madre.»

«Lo sarai!» le sorrise il cioccolatiere. «La migliore mamma al mondo.»

Theresa si sforzò di crederci. Gli sorrise, ma il signor Wonka comprese che quel sorriso era finto e, con il cuore stretto dal dolore, le disse: «Ti regalerò giorni migliori, Theresa. Te lo prometto!».

Theresa lo abbracciò forte. In cuor suo sentì che erano già una famiglia e che quel folle di un cioccolatiere sarebbe stato un buon padre per suo figlio. Non poteva scegliere uomo migliore, anche se non glielo disse: non era il caso, la gente era in preda al delirio, francamente anche loro erano preoccupati.

Il cioccolatiere trascinò Theresa al sicuro da spinte e gomitate di quella gente che ormai non sapeva più dove scappare. Trovò un angolino isolato, là dove la pregò di starci finché le acque non si fossero placate; Theresa non obiettò. Voleva soltanto chiudere gli occhi e ritrovarsi in fabbrica: era lì che si sentiva al sicuro.

Tra la folla spuntò Baltus Van Tassel. Avanzò di fretta tra la gente, cinereo in volto. Katrina era dietro di lui. Cercavano di mettersi in salvo, ma il reverendo Steenwyck si intromise e afferrò l'uomo per le spalle.

«Ci farete uccidere tutti! Siete voi quello che il cavaliere vuole!» gli disse arrabbiato, mentre là fuori il cavaliere cercava un modo per entrare.

Theresa scorse Katrina chinarsi a terra con gli occhi chiusi. Tra le dita reggeva un gessetto rosa e scribacchiò qualcosa sul pavimento; non riuscì a vedere cosa. Lasciò quindi il suo rifugio e corse dal cioccolatiere, il quale era frastornato tra spari e grida delle guardie che cercavano di proteggere la gente.

Il cavaliere provò a lanciare all'interno della chiesetta un'ascia, ma divenne polvere appena toccò il sacro suolo. Al che, il cioccolatiere corse da Theresa; quest'ultima gli stava già andando incontro. Nel mentre, le guardie ruppero alcuni vetri delle finestre per sparare all'esterno.

Il cioccol-agente si ritrovò davanti al reverendo Steenwyck che strattonava Baltus Van Tassel. Lasciò andare la mano della sua amata per dividere i due, ma c'era troppo fermento e quasi nessuno prestava ascolto. Lui stesso cominciò ad avere paura.

«Il cavaliere non può entrare!» disse ai due. «Non può entrare! Non può varcare il cancello!»

«Dobbiamo salvarci!» esclamò il reverendo Steenwyck.

Nel caos generale, Baltus Van Tassel riuscì a liberarsi. Sfilò la pistola dalla giacca del cioccol-agente e lo spinse violentemente di lato. L'uomo cadde sulla panca, al che Theresa fu accanto a lui per accertarsi che stesse bene.

Baltus Van Tassel era fuori di sé. Inveiva contro chiunque osasse toccarlo. Si arrampicò sulla scala del soppalco per allontanarsi dalla folla, cospirando contro gli altri affinché dicessero la verità, ma solo il dottor Lancaster sembrò arrendersi.

«Ci sono stati troppi morti» disse. «Confessiamo i nostri peccati.»

«Cos'è che sapete?» chiese Baltus.

«I vostri uomini vi hanno detto il falso» confessò il dottore. «Siamo stati posseduti diabolicamente da...»

SBAM!

Il dottor Lancaster fu messo a tacere con un colpo: il reverendo Steenwyck prese una croce dietro di sé, metà della grandezza naturale e lo ferì alla testa. A sua volta, mentre gli urli e l'apprensione assalivano oltremodo l'ambiente, Baltus gli sparò al petto e il reverendo cadde riverso a terra accanto al dottore.

In quel momento, attraverso il sangue che macchiò la chiesa e in balia degli spari, Theresa fu trascinata via dalla realtà.


Flashback


SPAM!

Theresa rimase pietrificata nei suoi passi. Il cuore le arrivò d'un tratto in gola mentre il vuoto rapiva le emozioni raggruppate a fatica nel corpo: qualcuno aveva sparato un colpo di pistola contro la finestra presente alle sue spalle. Davanti aveva la snella figura del signor Wonka, il quale brandiva una pistola giocattolo che ruppe sul bordo del tavolo, affermando che non cadeva a pezzi; lo scotch che la teneva insieme dimostrava il contrario.

«Ti ho spaventata?» le chiese allarmato.

In un primo momento, Theresa si era spaventata. Poco dopo rise, perché il cioccolatiere stava provando un nuovo tiro al bersaglio nella stanza dei fuochi dolci, ma non aveva resistito e l'aveva provata subito. Sapeva essere proprio un bambino alle volte.

Theresa sorvolò. Gli tolse la pistola dalle mani e la gettò nell'immondizia, perché ormai era sfasciata e quel bambinone doveva procurarsene una nuova. Il cioccolatiere fu accondiscendente. La attrasse a sé e si perse nei suoi occhi verde mare, avvicinandosi lentamente alle sue labbra.

«Cosa stai facendo?» gli chiese Theresa, sorridendo.

«Ti prego, lasciamelo fare» rispose semplicemente egli.

Il cioccolatiere la baciò. Fu un tocco semplice, breve, ma abbastanza intenso da fare esplodere quei due cuori che si cercavano.

Theresa non si oppose. Lo pregò di approfondire il contatto, perché aveva bisogno del suo sapore.

Fine flashback


Quei tempi le mancavano. Non importava se il cioccolatiere era al suo fianco, perché lei si sentiva distante anni luce ed entrambi, a causa degli ultimi avvenimenti, erano cambiati.

Willy Wonka||Johnny Depp (IN REVISIONE)Where stories live. Discover now