Capitolo 75

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Capitolo 75


 «Peter, hai visto quant'è bella?» sorrise Sasha Collins a suo marito.

Da quando aveva stretto tra le braccia la piccola Collins appena nata, immediatamente Sasha aveva provato una gioia immensa. Si erano realizzati tutti i suoi sogni: avere un figlio stretto al petto, indipendentemente da chi fosse nato, poterlo vedere crescere, essere mamma e avere un marito perfetto come quello che aveva.

Era madre. La madre di quella piccola venuta al mondo da poco. Non le importava se in realtà fosse sua zia; un giorno le avrebbe spiegato tutto. Per ora, sorrideva radiosa godendosi il momento.

«È bellissima, amore mio» la abbracciò da dietro il marito.

Volete sapere una curiosità? Sasha e Peter avevano lo stesso cognome. No, non erano imparentati al di fuori del matrimonio, semplicemente capita che, a volte, le persone si chiamino in egual modo pur stando dispersi nell'universo.

Si conobbero una sera d'estate quando entrambi, per puro caso, alloggiarono nello stesso hotel durante le vacanze estive. Fu amore a prima vista; quella sera stessa scoprirono di avere molte cose in comune e un anno dopo il fidanzamento, convolarono a nozze. L'unica loro sfortuna fu scoprire di non poter avere figli.

Amelia Collins dichiarò in famiglia che sua figlia era nata morta perché aveva provato più volte l'aborto; fu un bene perché non voleva quella mostriciattola tra i piedi. Nessuno vide la cosa sospetta, nemmeno quando Sasha dichiarò di essere riuscita ad adottare una bambina.

Peter e Sasha non vivevano nel lusso. La loro abitazione era modesta, abbastanza grande da contenerli tutti e tre.

C'erano quattro stanze: il piccolo bagno, dalle piastrelle verde acqua, ospitava un box doccia, i due sanitari, il lavandino e lo specchio; dallo stretto corridoio si accedeva alle due camere da letto: quella matrimoniale nei toni bianco e oro, con un grande letto di fronte alla cabina armadio, due comodini e un grande comò con sopra una piccola televisione; l'altra stanza era rosa, con una culla imperiale e vari giochi sparsi in giro; infine, c'era la cucina bianca ad angolo con un tavolo a sei posti e un piccolo spazio adibito al salotto, con un sofà in ecopelle e una semplice parete attrezzata; all'esterno, un grazioso giardino cosparso di margherite.

«Amalia non la meritava» disse Sasha mentre cullava la piccola.

«Adesso lei ha te» la fece sorridere Peter.

«Oh, no! Comincia a piangere!»

«È l'ora della pappa! Anche il mio stomaco borbotta.»

«Bambinone, tu dovrai aspettare.»

Peter diede una mano a sua moglie per consentirle di riscaldare il latte. Prese la piccola tra le braccia e la tenne stretta a sé, promettendole di essere sempre lì per lei, pronto a lottare contro i ragazzi che un giorno avrebbe portato a casa. Sasha non poté fare a meno di ridere, successivamente insegnò al marito come dar da mangiare alla piccola.

Seduti sul divano, vicini e sorridenti, sembravano il ritratto della famiglia più felice del mondo e, a dire il vero, lo erano.

«Oh, ma tu hai veramente tanta fame!» sorrise Sasha alla vista di sua figlia che divorava velocemente il latte.

«A me quando darai da mangiare?»

«Alzati, Peter! Sei capace di farti un sandwich, no?»

Peter rise, poi baciò appassionatamente la moglie, togliendo il biberon ormai vuoto dalla bocca della loro figlia. Sasha la poggiò delicatamente sulla spalla e, con piccoli colpetti, la aiutò a digerire.

Willy Wonka||Johnny Depp (IN REVISIONE)Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon