Capitolo 69

143 20 31
                                    


Capitolo 69

Flashback

 Erano le nove di un tranquillo sabato sera. Il grande schermo appoggiato alla parete attrezzata dell'appartamento Wonka stava trasmettendo l'ultimo film della saga di Harry Potter.

Theresa era accoccolata supina al fianco del cioccolatiere. La sua testa gli ricadeva sulle gambe, mentre una mano di quell'uomo stanco seduto al suo fianco le accarezzava i capelli sempre più lentamente a causa del sonno che aveva: era stata una giornata dura al negozio. Decise di chiudere gli occhi solo per un attimo, ma finì per addormentarsi.

Fu solo durante la prima pubblicità che Theresa si accorse del cioccolatiere che russava profondamente, appoggiato allo schienale del divano con la testa rivolta all'indietro e gli occhi chiusi. La sua espressione era tenera e supina e ciò la fece sorridere per la tenerezza che emanava anche quando dormiva. Tuttavia, c'era qualcosa che la preoccupava: lui odiava rispondere al telefono, ma qualcuno lo aveva chiamato ininterrottamente per due giorni...

Theresa non aveva idea di chi fosse né di cosa volesse dal cioccolatiere. Non glielo chiese, preferì rispettare la sua privacy, anche se questo significava soffrire in silenzio. Ormai si era innamorata di lui e nutriva sentimenti contrastanti.

Il signor Wonka dormì per tutto il film e si perse la parte più toccante: la morte di uno dei gemelli Weasley. Forse anche Theresa non riuscì a goderselo appieno, poiché a volte sembrava non seguire le scene ma perdersi tra i suoi pensieri, tormentandosi al punto da farsi sanguinare le cuticole della mano destra.

Theresa nascose il danno con un pugno chiuso, lanciò un'occhiata al cioccolatiere e silenziosamente si infilò in bagno per pulirsi dal sangue. Si guardò allo specchio e l'immagine riflessa era quella di una ragazza triste, la stessa persona che nascondeva al suo salvatore le preoccupazioni che l'assillavano.

Durante il lavoro, quando lui cercò di insegnarle delle cose, la colse più di una volta distratta. Tentò di farla parlare, di farla aprire, ma Theresa si chiuse sempre di più, così la lasciò serena.

Verso mezzanotte, quando Harry Potter finì e la televisione si spense, Theresa svegliò dolcemente il signor Wonka, che si scusò.

«Non importa» gli sorrise la ragazza.

Scese dal divano, rimise a posto il telecomando e disse al signor Wonka che potevano andare a letto. Egli la guardò senza dire niente. In lei vide quel luccichio allarmato che lo spinse ad azzuffarla prima che sgattaiolasse via dal salotto, costringendola a stare tra le sue braccia.

Theresa non scappò. Rimase lì con lui.

«Vuoi dirmi cosa ti tormenta? Sono giorni che ti comporti in modo strano» le disse dolcemente il cioccolatiere.

«Chi è?» gli chiese Theresa, voltandosi. «La donna che continua a chiamarti. Lo fa almeno tre volte al giorno da due giorni a questa parte.»

«Quelle chiamate non significano niente» le disse il signor Wonka, sorridendo.

«Per me sì.»

Il signor Wonka non riuscì a trattenersi dal ridere. Theresa gli lanciò una gelida occhiataccia prima di venir risucchiata dalle sue braccia e accartocciata sul divano.

«Lo vuoi capire che nella mia vita ci sei solo tu?»

«Allora chi è?»

«Nient'altro che lavoro» le disse egli. «Origliami quanto vuoi, non ho nulla da nasconderti. Sai tutto di me. E io voglio che ti fidi.»

«Io mi fido, signor Wonka» abbassò lo sguardo Theresa. «Ho solo paura di restare di nuovo sola.»

«Non accadrà mai!»

Willy Wonka||Johnny Depp (IN REVISIONE)Where stories live. Discover now