Capitolo 57

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Capitolo 57



Theresa rimase immobile, il suo riflesso scintillava sulle acque del laghetto che gradualmente si oscuravano come la notte che calava all'orizzonte.

In silenzio, ripeté mentalmente le parole che il cioccolatiere le aveva confessato di provare. Il nodo che aveva in gola si sciolse, il cuore le scoppiò nel petto e i suoi occhi non smisero neanche per un secondo di guardarlo. Tutte le sue paranoie si dissolsero e finalmente le labbra incresparono un sorriso.

Il cioccolatiere le accarezzò i capelli, accogliendola tra le sue braccia quando lei si gettò al suo collo per ringraziarlo. Ricevette un fugace bacio sulla guancia e altre parole di conforto non tardarono ad arrivare. Il canto dei gufi tra gli alberi e dei grilli nei dintorni rendeva l'atmosfera graziosa e quasi romantica, con la luna che si alzava nel cielo e le stelle che la circondavano per farle compagnia: erano tante, innumerevoli.

Willy e Theresa interruppero il loro abbraccio, si guardarono, sorrisero e poi accesero alcune lanterne intorno alla tenda per non perdersi nel buio. Successivamente, tornarono al laghetto per preparare il cibo che ancora non avevano provveduto. Non c'era bisogno di parlare o aggiungere altro, era perfetto così.

«Grazie» sorrise Theresa.

«Allora, che ne dici? Prendiamo qualche pesce?» sorrise a sua volta il cioccolatiere.

Theresa si offrì di dargli una mano e insieme si misero all'opera. Prima di tutto, dovettero recuperare i due retini che erano finiti in acqua. Tuttavia, il cioccolatiere decise di rendere l'impresa più divertente: tentò di catturare un pesce bello grosso con le mani, immergendosi nel laghetto dopo aver risvoltato i pantaloni.

Theresa decise di imitarlo, ma poco dopo fu presa da un attacco di risate, perché il cioccolatiere fu schiaffeggiato in faccia dalla coda del pesce.

«Ecco, pure lui sa che non ne hai avuti abbastanza di schiaffi» lo derise la ragazza.

«Farà una brutta fine!» sorrise il cioccolatiere.

«Povero pesce.»

Il cioccolatiere depose il pesce nel secchiello che avevano posizionato a pochi centimetri dal laghetto, chiuse il coperchio e tornò in acqua. Iniziò a giocare con Theresa, che cadde e tentò di vendicarsi.

Rimasero a giocare nell'acqua per un po', spingendosi, tuffandosi l'uno addosso all'altro e schizzandosi. Il campo era riempito dalle loro urla, dalle loro risate e persino dal freddo quando decisero di smettere e andare a mangiare. Si alternarono nell'utilizzare la tenda, anche se cambiarsi risultò un po' scomodo.

Il cioccolatiere ordinò a Theresa di andare per prima, approfittando di quel momento per alimentare il fuoco. Trovò anche un modo rapido per creare uno stendibiancheria con tre rami spessi, posizionato a pochi metri dalle fiamme crepitanti per consentire ai vestiti di asciugarsi.

Più tardi si dedicarono alla pulizia del pesce. Nonostante la fastidiosa sensazione di maneggiare le viscere, alla fine i pesci finirono sulla griglia a cuocere, emanando un delizioso profumo.

«Comunque trovo carini i boxer Wonka personalizzati» disse Theresa e il cioccolatiere sorrise, per nulla imbarazzato.

Depositarono una bella porzione per parte nei piatti, facendo a metà riguardo al pesce grosso preso dal signor Wonka.

Si intrattennero con chiacchiere e sorrisi durante la cena, discutendo dei boxer Wonka: erano color cioccolato con una grossa W dorata incisa ambo i lati. Theresa aveva allungato l'occhio mentre egli era in tenda, difatti, quando glielo disse, arrossì.

«Sei soltanto gelosa!» esclamò il cioccolatiere, mettendo su un finto broncio.

«Non andrò mai in giro con le mutande autografate!» ribatté Theresa.

Il cioccolatiere mese da parte la sua cena per solleticare Theresa, ridendo insieme fino a rimanere senza fiato.

*

Theresa uscì dalla tenda per distendere i muscoli: la schiena era dolorante, dormire per terra non era stato il massimo. Tuttavia, un sorriso le si increspò sulle labbra al ricordo della sera precedente, lasciando trasparire la sua felicità per come stavano andando le cose. Decise di cercare legna per il fuoco e preparò velocemente alcuni waffle per la colazione, conditi con il cioccolato Wonka che il cioccolatiere aveva portato con sé con orgoglio.

Il signor Wonka uscì dalla tenda prima che Theresa potesse raggiungerlo per offrirgli la colazione. Fu sorpreso di trovarla già sveglia, poiché sapeva che era una dormigliona, ma Theresa gli spiegò che doveva abituarsi a quel nuovo ambiente. Così mangiarono i waffle, scambiando solo qualche battuta, poi andarono a fare il bagno nel lago.

Trascorsero il resto della mattinata esplorando i dintorni: scoprirono alberi di mele e cespugli di fragole. Tra gli alberi notarono un'area pic-nic con due panche di pietra in mezzo a un bel prato verde. Curiosando, tornarono al punto di partenza.

Poiché era già ora di pranzo, prepararono due porzioni di un'insalata con verdure che il signor Wonka aveva portato nel frigo portatile. Quando tutto fu pronto, stesero una tovaglia rossa a quadri bianchi sul terreno e apparecchiarono: tovaglioli di stoffa bianca, piatti di plastica e acqua fresca da accompagnare al tè per chi lo desiderava. Come dessert, ovviamente , sfruttarono i dolci Wonka.

«Che vanitoso» scherzò Theresa.

«Sai, non dovresti borbottare» ribatté il cioccolatiere.

Theresa rise, dopodiché sedette con lui sulla tovaglia e si augurano buon pranzo.

Per quella serata non avevano grandi piani, così decisero di sdraiarsi e guardare il cielo per riposare le gambe dopo le sfide dell'intera mattinata: chi riusciva ad arrampicarsi più in alto sugli alberi o chi riusciva a trattenere più a lungo l'aria sott'acqua. Non c'era stato un vincitore, solo divertimento e sorrisi.

Il cielo sopra di loro era un intenso blu scuro, quasi nero. Un'infinità di stelle brillavano in tutto lo spazio. La leggera brezza notturna accompagna il canto dei grilli e il crepitio del fuoco alle loro spalle. Si coprirono con una semplice coperta dai motivi colorati, che ricadeva a metà sui loro corpi. Theresa utilizzò il petto del cioccolatiere come cuscino. Willy Wonka sembrava perso nei suoi pensieri.

Theresa se ne accorse quando alzò gli occhi e lo osservò in silenzio. Lo vide perso nel vuoto, con la sua bocca immobile senza emettere suoni né formare sorrisi.

«A cosa pensi?» gli chiese incuriosita.

«Cosa ti fa credere che io stia pensando?» le chiese il cioccolatiere.

«Il tuo sguardo.»

Il cioccolatiere ci pensò su un attimo, poi la fece spostare, si voltò a fronteggiarla, le accarezzò una guancia e, con molta serietà, liberò il suo cuore.

«Sto pensando se un giorno potrai mai amarmi.»

In quel momento tutto il resto non ebbe più senso.

Willy Wonka||Johnny Depp (IN REVISIONE)Where stories live. Discover now