Willy Wonka||Johnny Depp (IN...

By Anita-Winter

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REVISIONE LENTA! Cover by: FrancescaGrasso4 «Pensi davvero che sia stata io a rubare le tue ricette segrete?»... More

Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 54
Capitolo 55
Capitolo 56
Capitolo 57
Capitolo 58
Capitolo 59
Capitolo 60
Capitolo 61
Capitolo 62
Capitolo 63
Capitolo 64
Capitolo 65
Capitolo 66
Capitolo 67
Capitolo 68
Capitolo 69
Capitolo 70
Capitolo 71
Capitolo 72
Capitolo 73
Capitolo 74
Capitolo 75
Capitolo 76
Capitolo 77
Capitolo 78
Capitolo 79
Capitolo 80
Capitolo 81
Capitolo 82
Capitolo 83
Capitolo 84
Capitolo 85
Capitolo 86
Capitolo 87
Capitolo 88
Capitolo 89
Capitolo 90-In viaggio...
Capitolo 91-E ancora si litiga
Capitolo 92-Soqquadro
Capitolo 93-Il racconto di Lady Van Tassel
Capitolo 94-Scusami, sono un idiota
Capitolo 95-Il primo calcio
Capitolo 96-QUELLO MI SERVE!
Capitolo 97-Lo sparo
Capitolo 98-Il teschio
Capitolo 99-Voci
Capitolo 100-Bel caratterino
Capitolo 101-Passione Mattutina
Capitolo 102-Ho una speranza?
Capitolo 103-Non ho detto questo!
Capitolo 104-Vuoi sposarmi?
Epilogo
Nuova storia

Capitolo 53

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By Anita-Winter

Capitolo 53


Flashback


La stanza dei giochi di Wonka&Collins non era considerata un luogo accogliente e pacifico; al contrario, c'era caos ovunque. I due adulti stavano giocando a duello tra pirati, sfregando le spade finte tra loro, mentre urla e oggetti sparsi riempivano l'ambiente.

Il signor Wonka si era travestito da Captain Jack Sparrow. Indossava una finta barba a trecce che gli ricadeva sul mento e spessi baffi che gli pizzicavano il naso. I suoi abiti erano sgualciti e rovinati, conferendogli un aspetto selvaggio. Indossava il classico cappello da pirata, sotto il quale nascondeva una bandana sporca. I suoi stivali di camoscio rumoreggiavano sul pavimento e i suoi movimenti erano goffi e scomposti.

Theresa si era vestita da Piratessa Dora-Yaki. I suoi indumenti richiamavano le merendine giapponesi con crema di fagioli rossi e il suo aspetto ribelle le conferiva un'aria di noncuranza. Durante lo scontro, si dimostrò agguerrita, con il suo cappello piumato che ondeggiava durante i movimenti del duello. Aveva i capelli sporchi di salsedine, la pelle abbronzata e gli occhi del colore del mare, con un'espressione aggressiva incisa sul volto.

Captain Jack Sparrow e la Piratessa Dora-Yaki stavano combattendo per il misterioso forziere segnato sulla mappa: un fazzoletto di stoffa con alcune linee nere e una X rossa tracciate dal cioccolatiere.

«In guardia, Jack Sparrow!» esclamò la Piratessa Dora-Yaki, puntandogli la spada alla gola.

«Captain Jack Sparrow!» la corresse egli.

«Suvvia, Willy, non rompere i coglioni!»

Captain Jack Sparrow cercò di ostacolarla, combattendo con tutte le sue forze, ma lei era rapida, dai riflessi pronti. Lo seguiva da vicino, senza mai perderlo di vista, continuando ad attaccare.

La stanza era stata allestita come una nave pirata: la Perla Nera. Dalle pareti pendevano corde e rampicanti, c'era un albero finto e le vele erano spiegate, mosse dal vento del condizionatore. Il pavimento finto in legno scricchiolava sotto i loro piedi e il timone era stato acquistato su Internet. Reti e botti si trovavano qua e là, mentre nell'aria si respirava l'odore di salsedine grazie a dei diffusori speciali. Un mare finto, composto da una piscina di palline azzurre, si estendeva davanti a loro, mentre il soffitto, grazie a una particolare lampada, sembrava un cielo nuvoloso.

Nel frattempo, lo scontro divenne quasi fatale per il pirata Sparrow: Dora-Yaki riuscì a disarmarlo e gli puntò la spada alla gola, premendo (fingendo) il piede sul suo petto.

«Il tuo ultimo desiderio?» gli disse Dora-Yaki.

«Un giorno ti sposerò» rispose il cioccolatiere.

«E dai!» arrossì Theresa.

Il cioccolatiere osservò la scena con un sorriso.

Theresa si liberò del cappello piumato e ripose la spada, gettando via la parrucca sporca e massaggiandosi i capelli. Poi, rivolse uno sguardo rapido al pirata steso sul pavimento, perso nei suoi pensieri. Improvvisamente, si alzò di scatto e bloccò la Piratessa tra le sue braccia, puntandole la spada alla gola. Lei cercò di liberarsi, ma dovette fingere di colpirlo nelle parti basse e la situazione si ribaltò.

Captain Jack Sparrow fece del suo meglio per scappare, ma Theresa gli lanciò una rete che però gli scivolò di dosso. Allora lui si arrampicò in cima, esclamando: «Ricorderai questo giorno come il giorno in cui hai quasi catturato...» Theresa gli lanciò un bicchiere d'acqua fredda in faccia. Lui concluse: «Captain Jack Sparrow.»

Theresa scoppiò a ridere. Il cioccolatiere la spinse a terra, solleticandole i fianchi finché non gli supplicò di smettere. Poi rimasero lì per un po', seduti uno accanto all'altro, scambiandosi qualche carezza.

«Ti vedo turbata» disse il cioccolatiere.

«Non voglio perdere tutto questo» gli confessò Theresa.

«Non permetterò mai che accada.»

Theresa non credeva esattamente in quella promessa, perché in lei albergava da giorni uno strano presentimento. Tuttavia volle concedergli il beneficio del dubbio e lì, in quella stanza, riscosse il tesoro sottratto dalle grinfie del pirata: si ritrovò incastrata a lui, dal suo corpo, con gli ansimi che riempirono il finto mare. Si lasciò andare, aggrappandosi alle sue spalle quando il piacere le pervase il corpo.

Fecero l'amore in quella stanza, importandosi del resto e cadendo a terra divertiti e appagati.


Fine Flashback


La scena cambiò. Theresa si chinò sul cioccol-agente e piangeva disperata mentre gli tamponava la ferita con la mano. Gli supplicò di restare, di non lasciarla. Urlò a squarciagola in cerca di aiuto, ma sembrò che nessuno riuscisse a sentirla.

«Ti prego... ti prego, non lasciarmi» singhiozzò.

Il corpo del cioccolatiere stava diventando lentamente freddo. La vita lo stava abbandonando.

Theresa si strinse a lui, aggrappandosi ai suoi indumenti, cercando di svegliarlo, ma egli rimase immobile, con il volto che pian piano si faceva pallido.

Nell'aria c'era solo la brezza del vento.

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