All the young dudes

By sanelaibraimovska

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Questa storia è una fanfiction che narra l'epoca dei Malandrini negli anni trascorsi a Hogwarts e oltre (1971... More

Capitolo 1: Estate, 1971; St. Edmund
Capitolo 2: Primo Anno: Hogwarts Express
Capitolo 3: Primo Anno: Lo Smistamento
Capitolo 4: Primo Anno: La Luna Piena
Capitolo 5: Primo Anno: Pozioni
Capitolo 6: Primo Anno: Vendetta
Capitolo 7: Primo Anno: Malandrini
Capitolo 8: Primo Anno: Segreti
Capitolo 9: Primo Anno: Cicatrici
Capitolo 10: Primo Anno: Storia
Capitolo 11: Primo Anno: Compleanni, Libri e Beatles
Capitolo 12: Primo Anno: Natale 1971
Capitolo 13: Primo Anno: Lectiuncula Magna
Capitolo 14: Primo Anno: Lo Scherzo
Capitolo 15: Primo Anno: Conseguenze
Capitolo 16: Primo Anno: Astronomia
Capitolo 17: Primo Anno: Dodici
Capitolo 18: Primo Anno: Ripasso
Capitolo 19: Primo Anno: La Fine dell' Anno Scolastico
Capitolo 20: Estate,1972
Capitolo 21: Secondo Anno: Regulus Black
Capitolo 22: Secondo Anno: The Rise Fall of Ziggy Stardust the Spiders From Mars
Capitolo 23: Secondo Anno: Fratellanza
Capitolo 24: Secondo Anno: Di nuovo Pozioni
Capitolo 25: Secondo Anno: Dopo Ore
Capitolo 26: Secondo Anno: Quidditch
Capitolo 27: Secondo Anno: Un fidanzamento di compleanno
Capitolo 28: Secondo Anno: Presupposti
Capitolo 29: Secondo Anno: Luna di Dicembre
Capitolo 30: Secondo Anno: Natale con i Potter
Capitolo 31: Secondo Anno: Il Ritorno di Sirius
Capitolo 32: Secondo Anno: Grifondoro contro Serpeverde
Capitolo 33: Secondo Anno: Scoperte
Capitolo 34: Secondo Anno: Tredici
Capitolo 35: Secondo Anno: Cosa c'è in un Nome?
Capitolo 36: Secondo Anno: Amore e Matrimonio
Capitolo 37: Secondo Anno: Esami
Capitolo 38: Secondo Anno: Il Lungo Ultimo Giorno (parte 1)
Capitolo 39: Secondo Anno: Il Lungo Ultimo Giorno (parte 2)
Capitolo 40: Estate 1973
Capitolo 41: Terzo Anno: Di Nuovo a Casa
Capitolo 42: Terzo Anno: Animali Fantastici
Capitolo 43: Terzo Anno: Il Mercato Nero di Hogwarts
Capitolo 44: Terzo Anno: Hogsmeade
Capitolo 45: Terzo Anno: I più nobili e antichi
Capitolo 46: Terzo Anno: Il Lumaclub
Capitolo 47: Terzo Anno: James Potter e lo Sterco di Elefante Grumoso
Capitolo 48: Terzo Anno: Sirius compie Quattordici Anni
Capitolo 49: Terzo Anno: Conosci te stesso
Capitolo 50: Terzo Anno: Philomena Minus
Capitolo 51: Terzo Anno: L'uomo che gridò al lupo
Capitolo 52: Terzo Anno: Fiducia
Capitolo 53: Terzo Anno: Davey Gudgeon
Capitolo 54: Terzo Anno: Marlene
Capitolo 55: Terzo Anno: Greyback
Capitolo 56: Estate,1974
Capitolo 57: Quarto Anno: La Tempesta
Capitolo 58: Quarto Anno: Concorrenza
Capitolo 59: Quarto Anno: Settembre
Capitolo 60: Quarto Anno: Ottobre
Capitolo 61: Quarto Anno: Novembre (parte 1)
Capitolo 62: Quarto Anno: Novembre (parte 2)
Capitolo 63: Quarto Anno: Dicembre
Capitolo 64: Quarto Anno: Natale
Capitolo 65: Quarto Anno: Gennaio
Capitolo 66: Quarto Anno: Febbraio (parte1)
Capitolo 67: Quarto Anno: Febbraio (parte 2)
Capitolo 68: Quarto Anno: Marzo
Capitolo 69: Quarto Anno: Aprile
Capitolo 70: Quarto Anno: Addii
Capitolo 71: Quarto Anno: Giugno
Capitolo 72: Estate;1975
Capitolo 73: Quinto Anno: Argento
Capitolo 74: Quinto Anno: Dolore
Capitolo 75: Quinto Anno: La Sorpresa
Capitolo 76: Quinto Anno: Monny & Co.
Capitolo 77: Quinto Anno: Bellissimo
Capitolo 78: Quinto Anno: Wishin 'and Hopin'
Capitolo 79: Quinto Anno: Luna Gelosa
Capitolo 80: Quinto Anno: Era il Giorno Prima di Natale
Capitolo 81: Quinto Anno: Imperdonabile
Capitolo 82: Quinto Anno: Conseguenze
Capitolo 83: Quinto Anno: Gennaio
Capitolo 84: Quinto Anno: Sentimenti Feriti
Capitolo 85: Quinto Anno: Bombe Letame e Armadietti delle Scope
Capitolo 86: Quinto Anno: Sweet Sixteen
Capitolo 87: Quinto Anno: La Mattina Dopo
Capitolo 88: Quinto Anno: Stallo
Capitolo 89: Quinto Anno: La Settimana Precedente
Capitolo 90: Quinto Anno: GUFO
Capitolo 91: Quinto Anno: La Settimana Seguente
Capitolo 92: Quinto Anno: Conclusione
Capitolo 93: Estate 1976; Prima Parte (Londra)
Capitolo 94: Estate 1976; Seconda Parte (I Potter)
Capitolo 95: Estate 1976; Terza Parte (Discorsi di Pace)
Capitolo 96: Sesto Anno: Settembre
Capitolo 97: Sesto Anno: Ottobre
Capitolo 98: Sesto Anno: Halloween
Capitolo 99: Sesto Anno: Feste e Pustole
Capitolo 100: Sesto Anno: Limiti
Capitolo 101: Sesto Anno: Nuova Normalità
Capitolo 102: Sesto Anno: Torte di Carne Macinata
Capitolo 103: Sesto Anno: Dodici Notti
Capitolo 104: Sesto Anno: Bad Moon Rising
Capitolo 105: Sesto Anno: Rivelare i Segreti
Capitolo 106: Sesto Anno: La Lunga Notte
Capitolo 107: Sesto Anno: Negoziazioni
Capitolo 108: Sesto Anno: Mary, Mary
Capitolo 109: Sesto Anno: Heniokhos
Capitolo 110: Sesto Anno: Diciassette
Capitolo 111: Sesto Anno: Separazione
Capitolo 112: Sesto Anno: Materializzazione
Capitolo 113: Sesto Anno: La Scatola
Capitolo 114: Estate 1977: Parte 1
Capitolo 115: Estate 1977: Parte 2
Capitolo 116: Estate 1977: Parte 3
Capitolo 117: Estate 1977: Parte 4
Capitolo 118: Estate 1977: Parte 5
Capitolo 119: Settimo Anno: Ritorno a Scuola
Capitolo 120: Settimo Anno: Tuono
Capitolo 121: Settimo Anno: Acquisto di Penne
Capitolo 122: Settimo Anno: The Mastermind
Capitolo 123: Settimo Anno: Cala l'Oscurità
Capitolo 124: Settimo Anno: Natale Parte 1
Capitolo 125: Settimo Anno: Natale Parte 2
Capitolo 126: Settimo Anno: Natale Parte 3
Capitolo 127: Settimo Anno: Responsabilità
Capitolo 128: Settimo Anno: Preparazione
Capitolo 129: Settimo Anno: Istinto
Capitolo 130: Settimo Anno: Castor
Capitolo 131: Settimo Anno: Interludio
Capitolo 132: Settimo Anno: Vittime
Capitolo 133: Settimo Anno: Domenica Pomeriggio
Capitolo 134: Settimo Anno: San Valentino 1978
La Cooperativa di Pianificazione dello Scherzo Interfamiliare dei Malandrini
Capitolo 136: Settimo Anno: Giochi Mentali
Capitolo 137: Settimo Anno: Remus il Martire
Capitolo 138: Settimo Anno: Hope
Capitolo 139: Settimo Anno: Ubriaconi
Capitolo 140: Settimo Anno: Idee Brillanti
Capitolo 141: Settimo Anno: Star Star
Capitolo 142: Settimo Anno: Visite in Ospedale
Capitolo 143: Settimo Anno: Breakdown
Capitolo 144: Settimo Anno: Scelte
Capitolo 145: Settimo Anno: Quello che ci Manca
Capitolo 146: Settimo Anno: Super Ego
Capitolo 147: Settimo Anno: Notte e Giorno
Capitolo 148: Settimo Anno: La Finale
Capitolo 149: Settimo Anno: Eredità-Parte Uno
Capitolo 150: Settimo Anno: Eredità-Parte Due
Capitolo 151: La Guerra: Luglio 1978
Capitolo 152: La Guerra: Infiltrazione
Capitolo 153: La Guerra: Davanti a Casa
Capitolo 154: La Guerra: Autunno 1978
Capitolo 155: La Guerra: Inverno 1978-1979
Capitolo 156: La Guerra: Quartier Generale degli Auror
Capitolo 157: La Guerra: Il Branco
Capitolo 158: La Guerra: Prigioniero
Capitolo 159: La Guerra: Sottomissione
Capitolo 160: La Guerra: Fanteria
Capitolo 161: La Guerra: Luna di Sangue
Capitolo 162: La Guerra: La Storia di Moony
Capitolo 163: La Guerra: Tarda Primavera 1979
Capitolo 164: La Guerra: Estate 1979
Capitolo 165: La Guerra: Dulce et Decorum est
Capitolo 166: La Guerra: Autunno 1979
Capitolo 167: La Guerra: Inverno 1979
Capitolo 168: La Guerra: Primavera ed Estate 1980
Capitolo 170: La Guerra: Inverno 1980 & Primavera 1981
Capitolo 171: La Guerra: Triage
Capitolo 172: La Guerra: Estate 1981
Capitolo 173: La Guerra: Autunno 1981
Capitolo 174: Armistizio
Capitolo 175: 1982
Capitolo 176: 1983
Capitolo 177: 1985
Capitolo 178: 1986
Capitolo 179: 1987
Capitolo 180: 1989
Capitolo 181: 1990
Capitolo 182: 1991
Capitolo 183: Estate 1993
Capitolo 184: Estate 1994
Capitolo 185: Inizio Estate 1995
Capitolo 186: Estate 1995: Grant
Capitolo 187: Estate 1995: Sirius
Capitolo 188: 'Till the End
Christmas Compilation: Capitolo 1: Il Custode
Christmas Compilation: Capitolo 2: La Leonessa
Christmas Compilation: Capitolo 3: La Sorella
Christmas Compilation: Capitolo 4: La Stronza
Christmas Compilation: Capitolo 5: Il Puzzle
Bootleg Tapes: Capitolo 1: Hope, 1965
Bootleg Tapes: Capitolo 2: Sirius: 1976
Bootleg Tapes: Capitolo 3: Padfoot & Prongs, 1978
Bootleg Tapes: Capitolo 4: Grant: 1977
Bootleg Tapes: Capitolo 5: San Valentino 1978
Bootleg Tapes: Capitolo 6: Papà, perchè?
Out of the Blue: Capitolo 1 e Capitolo 2

Capitolo 169: La Guerra: Autunno ed Inverno 1980

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By sanelaibraimovska

You done too much, much too young

You're married with a kid when you could be having fun with me

You done too much, much too young

Now you're married with a son when you should be having fun with me

Don't wanna be rich, don't wanna be famous

Ain't he cute? No he ain't.

He's just another burden on the welfare state.

Mercoledì 3 Settembre 1980

Whooosh - schizzi.

Remus atterrò in piedi - quasi - proprio in una pozzanghera fangosa nel mezzo della strada principale.

"Fanculo". Mormorò, tirando su il mantello per togliersi di mezzo: i suoi stivali erano irrecuperabili, i calzini già fradici. Non si era reso conto che i buchi erano così brutti, era decisamente ora di un nuovo paio, avrebbe dovuto controllare i suoi risparmi.

Sembrava che potesse piovere anche più tardi. Dannatamente perfetto .

Remus era di pessimo umore, e i piedi bagnati erano il minimo. Tuttavia, era a Hogsmeade per una ragione, e sapeva che doveva solo tirare su i calzini (metaforici) e andare avanti. Avrebbe voluto non essere solo, ma anche se qualcuno fosse stato disponibile a venire con lui (James aveva il bambino, Lily e Sirius erano a Broadstairs in ricognizione, Marlene, Peter e Mary stavano tutti lavorando), gli era stato detto di andare da solo. Come al solito.

Si trascinò verso i Tre Manici di Scopa, pensando che almeno ci sarebbe stato un bel fuoco caldo e forse un sorso di whisky ad aspettarlo. Ne aveva bisogno. Ogni volta che veniva convocato per incontrare qualcuno da solo, di solito si trattava di una questione di lupi mannari, e questo richiedeva sempre una bevanda forte. Sperava che fosse una notizia di Greyback piuttosto che di Castor.

Cominciò a piovere quando arrivò in vista del pub, e corse un po' per salvare il resto dei suoi vestiti dall'umidità. Era un pomeriggio tranquillo nel piccolo villaggio scozzese: gli studenti di Hogwarts sarebbero stati alle loro lezioni, i maghi che vivevano in città sarebbero stati alle loro occupazioni. E pochissime persone lasciavano la propria casa in questi giorni, se non era necessario.

Il pub era carino e vuoto. Remus sentì una fitta di nostalgia quando entrò, ricordando come solo due anni prima lui e i suoi amici si fossero seduti in uno dei separé, con gli occhi luminosi e ingenui, in attesa del loro futuro. Chi avrebbe potuto sapere che salvare il mondo sarebbe stato un lavoro così grigio e monotono?

"Remus Lupin, vivo e vegeto!" Rosmerta cinguettò dal bar, una mano sul fianco tondo, il seno traboccante come al solito. Lei guardò speranzosa sopra la sua spalla, "Black non si unisce a te?"

Remus scosse la testa, e andò a sedersi vicino al focolare, così poteva almeno provare ad asciugarsi le scarpe.

"Non oggi, Rosmerta", disse, cercando di mostrarsi allegro, "potrei avere un bicchiere di..."

"Due bicchieri... di burrobirra, per favore", intonò una voce familiare. Remus si voltò di scatto, trovandosi faccia a faccia con Silente.

"Oh, c-ciao, professore." disse Remus, imbarazzato.

"Remus," Silente annuì educatamente. Non lo chiamava mai 'Signor Lupin', non da quando Remus gli aveva chiesto di non farlo, anni prima. "Per favore, siediti", fece un gesto grandioso, come un vicario che stava per tenere un sermone.

Remus si sedette. Silente lo faceva sempre sentire undicenne.

"Come sei stato?" chiese gentilmente il suo vecchio preside, prendendo con grazia la poltrona di fronte. Posò una valigetta di pelle dall'aspetto pesante sul tappeto in mezzo a loro. Remus lo guardò con circospezione, ma rispose,

"Bene grazie. Sai."

"Questi sono tempi difficili". disse Silente, e Remus non rispose, perché non era sicuro di doverlo fare.

Rosmerta si affrettò con le Burrobirre, posandole sul tavolino rotondo. Quando se ne fu andata, Remus sollevò il boccale e bevve, solo per distrarsi. Poteva fingere che fosse alcol, forse questo lo avrebbe aiutato a calmarsi. Voleva disperatamente una sigaretta, ma per qualche ragione gli sembrava sbagliato davanti a Silente. Così si limitò a sorseggiare la burrobirra, sentendo la stucchevole miscela sciropposa posarsi sulla sua lingua, scivolargli giù per la gola.

"Ti starai chiedendo perché ti ho chiesto di venire qui," disse Silente, guardandolo.

"È... è... Greyback?" sussurrò Remus. Silente sorrise,

"Non devi preoccuparti delle intercettazioni, Remus, possiamo tranquillamente parlare liberamente qui. No, ahimè, non ci sono state ulteriori segnalazioni di Greyback o della giovane donna con cui sta viaggiando".

"Oh." Remus sbatté le palpebre. E allora cosa?

"Questa è una questione piuttosto urgente, o almeno lo sarà, se ho ragione."

"Giusto..." Remus si mosse a disagio. Di solito non era l'agente di riferimento quando si trattava di "questioni urgenti". Silente sembrava leggergli nel pensiero.

"Ho bisogno di qualcuno con un occhio attento ai dettagli e una buona dose di pazienza." Si sporse in avanti e aprì una fessura la valigetta. Remus sbirciò dentro.

"Libri!" Disse, sorpreso. Dovevano essercene un centinaio all'interno, forse una sorta di incantesimo di estensione.

"Infatti," sorrise Silente, richiudendo la valigetta.

"Quindi... ha bisogno di fare qualche ricerca?"

"Esattamente. Dimmi, Remus, quanto ne sai di profezia?"

"Ehm... beh, non ho mai fatto Divinazione", si grattò la testa. Era incuriosito ora, "Ma ovviamente viene fuori un po' nelle rune... ho letto un po'".

"Avrai bisogno di leggere molto di più," disse Silente, gravemente, "E devo farti capire sia l'importanza di questo compito, sia la sensibilità. Tutto quello che impari deve essere tenuto del tutto confidenziale, capito?"

"Io... certo," annuì Remus, leggermente allarmato. "Ma cosa vuole che cerchi?"

"Per ora, stiamo semplicemente cercando una comprensione più completa della natura della profezia. Molti di questi libri contengono trascrizioni segrete - alcune delle quali potrebbero aver bisogno di essere tradotte - di note affermazioni profetiche e oracolari. Vorrei sapere se ce ne sono alcuni che sembrano riferirsi a Voldemort o a questo particolare momento della storia".

"Quindi... pensa che qualcuno possa aver già fatto una profezia? A proposito di come finisce la guerra?"

"Potrebbero averlo fatto". Il professore rispose, in breve. "Ma non possiamo permetterci di prendere decisioni avventate. Finché siamo ancora in tempo, vorrei sapere quanto più possibile".

Silente passava regolarmente tra 'io' e 'noi', quando parlava della guerra, Remus notò. Eppure, pensava di aver capito abbastanza,

"Ok." Disse: "Come glielo farò sapere, se trovo qualcosa?"

"Verrò da te." Silente rispose, criptico. "Ancora una volta, Remus, non posso sopravvalutare l'importanza di questo compito. Non devi dirlo a nessuno, capito?"

"Inteso."

Ciò significava non dirlo a Sirius, o a James, o a nessuno dei suoi amici. A volte Remus si chiedeva se i segreti fossero semplicemente il suo destino nella vita. Pensò per un momento: "Professore?"

"Sì?"

"Dovrei tenere d'occhio le profezie che sono state prevenute – o--" riformulò, perché sapeva che era impossibile, "Elusione? Voglio dire, non ne so molto, ma ci sono sempre delle scappatoie, no?"

Gli occhi di Silente scintillarono, e un piccolo sorriso giocò sulle sue labbra.

"Molto bene, Remus."

* * *

Venerdì 24 Ottobre 1980

Ed è così che Remus trascorse gran parte del suo Autunno. Studiò bene fino a Ottobre. Non era affatto male, anzi, gli piaceva. Gli era sempre piaciuto fare ricerche, e anche se gli mancavano le tranquille stanze ariose della biblioteca di Hogwarts, era piuttosto contento che si trovasse nel piccolo appartamento londinese, con infinite teiere di tè e un posacenere dove fumava tranquillamente a portata di mano.

Se Sirius fosse entrato, avrebbe offuscato i suoi libri e gli appunti, e Sirius sembrava felice di questo accordo. Capì cosa bisognava fare al servizio della guerra.

Comunque, erano a malapena nell'appartamento - Remus lo usava solo per lavorare. Passavano molto più tempo nella villa dei Potter, dove la vecchia camera da letto di James era stata trasformata in un asilo nido, ma la vecchia camera da letto di Sirius era la stessa di sempre , solo con dentro anche metà delle cose di Remus. Insieme, i Maladrini e Lily erano cresciuti in una piccola famiglia divertente, con il piccolo Harry al centro.

Remus impiegò circa un mese per superare davvero la sua paura dei bambini - e lo rendeva ancora un po' ansioso di tenere Harry in braccio - ma Sirius era stato di grande aiuto.

Sirius era completamente infatuato del suo figlioccio. Il bambino era a malapena fuori dalle sue braccia quando erano in visita (un sollievo per Lily e James, che stavano solo sopportando la pressione della genitorialità unita ai loro doveri per l'Ordine).

"Dì Padfoot, Harry, dai! Pa-d-foo-t..." tubò Sirius una sera, mentre faceva rimbalzare la piccola creatura dagli occhi verdi sulle sue ginocchia.

"Non parlano finché non hanno almeno un'anno," sorrise Remus, sedendosi con cautela sul bracciolo del divano, "Ho guardato su."

"I bambini normali no," Sirius gettò indietro i capelli, tenendo delicatamente i piccoli polsi paffuti di Harry, "Ma Harry Potter non è un bambino normale, è chiaramente molto avanzato per la sua età. Avanti, Harry, dì Felpato ..."

"Non sperarco troppo", Lily rise, "la mamma di James mi ha detto che non ha parlato fino a diciotto mesi."

"Eii", gridò James dallo studio di suo padre, "ero un bambino estremamente premuroso, tutto qui."

"Ah sì, cosa è cambiato?" gridò Sirius in risposta, sorridendo.

"Lo stai monopolizzando, Padfoot!" Peter piagnucolò, allungando le braccia: "Dai, non ho ancora avuto una coccola",

"Non è colpa mia se gli piaccio di più," replicò Sirius, tirando fuori la lingua verso Peter, e poi verso Harry, gonfiando le guance e sporgendo gli occhi così che il bambino ridacchiò e borbottò soddisfatto.

"Ti farò una coccola, Pete," lo prese in giro Remus.

"Lily, diglielo!" Peter sbuffò, incrociando le braccia incrociate.

"Onestamente! Ho un figlio ed è abbastanza," rise Lily, alzandosi, "Niente litigi mentre mamma e papà sono fuori, ok ragazzi?" Diede loro uno sguardo molto severo.

"Hai passato troppo tempo con Molly." disse Sirius.

"Bene, sono pronto," James tornò in soggiorno nel suo mantello da viaggio. Lily aveva già il suo. Gli rivolse un sorriso stoico,

"Andiamo allora."

Un freddo silenzio entrò nella stanza, e Remus guardò il pavimento, perché non riusciva a guardare nessuno dei suoi amici, e specialmente non il bambino.

Lily lo ruppe,

"Oh, smettetela di essere così melodrammatici, voi tutto. È una missione standard, ne abbiamo fatte un centinaio". Si avvicinò a Sirius e si chinò per baciare la testa di Harry - già spuntando una ciocca di bei capelli neri. "Ciao ciao Harry, mamma e papà ti amano così tanto. Ci vediamo presto."

James non salutò - aveva un'espressione legnosa e muta che Remus aveva visto sempre di più dal funerale dei suoi genitori.

"Sei sicuro di non poterci dire dove..." cominciò Pete.

"Scusa Wormy," James alzò le mani, "Gli ordini di Moody. Sai com'è."

Peter annuì, le spalle crollate. Remus sapeva come si sentiva - era già abbastanza difficile sapere che i tuoi amici stavano andando incontro al pericolo. Era ancora più difficile non sapere esattamente cosa avrebbero dovuto affrontare, come se stessero scomparendo fuori portata.

"Andiamo", Lily si affrettò a suo marito, tirandolo fuori dalla stanza, "Torneremo domani mattina, speriamo!" Disse dal corridoio. E poi la porta sbatté, e Harry scoppiò in lacrime.

"Oh cavolo," disse Sirius, sopra le urla, "Ehm... lo vuoi adesso, Pete?"

Ci vollero ore per calmare finalmente Harry. Piangeva come se il suo cuore fosse spezzato e non si calmava fino a quando non era quasi mezzanotte.

"Sicuramente non potrei farlo a tempo pieno," disse Sirius, la testa tra le mani mentre si accasciava sul pavimento della stanza dei bambini.

"Gesù, giuro che il ragazzo è posseduto." sussurrò Remus, massaggiandosi le tempie. Aveva un forte mal di testa.

"Merda, dovresti andare a letto," disse Sirius, guardandolo. I suoi capelli neri e setosi, solitamente immacolati, erano arruffati, e c'era sicuramente ancora qualche rigurgito di latte bloccato lì dentro. Senza una traccia di ironia, si accigliò a Remus, "Devi essere esausto,"

"Oh, sto bene," Remus scrollò le spalle – cercò di non sussultare mentre sentiva ogni tendine nella sua schiena tirare. Ieri c'è stata la luna piena. "In realtà non sarei rimasto... sai, ho del lavoro da fare."

"Oh, quello." Sirius annuì. La sua bocca era una linea retta. Si alzò in piedi, lanciando un'ultima occhiata al lettino rosso e oro. Harry stava dormendo, grazie a Dio. Entrambi uscirono silenziosamente dalla stanza, lasciandola aperta solo di una fessura.

Sul pianerottolo, dove le luci erano ancora accese, Sirius sembrava anche peggio: aveva degli anelli sotto gli occhi, che erano iniettati di sangue. Remus toccò il suo braccio dolcemente,

"Dovresti andare a letto."

Sirius lo afferrò per un braccio, all'improvviso, spalancando gli occhi,

"Moony, non andare."

"Eh? Vado solo nell'appartamento..."

"Per favore?" Sirius si strinse a lui, mezzo pazzo per la stanchezza, "Prenditi la notte libera, resta qui con me?"

"Pete è qui..." Remus girò leggermente la testa. Poteva sentire Peter russare sul divano al piano di sotto. Non molto confortante, pensò,

"Ma io voglio te," disse Sirius, disperatamente.

Questo colpì Remus in un modo insolito. A chiunque altro, avrebbe potuto suonare lamentoso; infantile. Dopotutto, Sirius era un uomo adulto, e Remus aveva un lavoro importante da fare. Ma in qualche modo eliminava un sentimento che Remus non provava per Sirius da molto tempo - il desiderio di proteggerlo. Per tenerlo stretto e dirgli che tutto sarebbe andato bene, e per essere forte e affidabile per l'uomo che amava.

Stupito da questa rivelazione, Remus fece esattamente questo, abbracciando forte Sirius e baciandogli i capelli sporchi,

"Va bene, allora", sussurrò, "Resto".

Dopotutto, pensò, mentre Sirius si fermava per fare una doccia, sollievo evidente nella sua postura; Sirius non avrebbe fatto lo stesso per lui?

* * *

Venerdì 21 Novembre 1980

Quella volta, Lily e James tornarono, come sempre; stanchi, un po' più duri, un po' meno brillanti, ma per il resto perfettamente ok. Remus provava sempre un enorme sollievo quando uno dei suoi amici tornava sano e salvo, e ogni volta giurava a se stesso che non lo avrebbe dato per scontato. Ma cosa significa quando sei giovane?

C'erano stati dei morti - morti nell'Ordine, morti di persone che conosceva - ma nessuno gli era veramente vicino. Nessuno che amava veramente. I Prewett a cui era affezionato. Benjy Fenwick con cui aveva chiacchierato una o due volte. Ma non erano vicini e le loro perdite non lo colpirono gravemente. Rispetto agli altri, Remus era stato estremamente fortunato.

Certo, non ti senti mai fortunato, in quel momento. La fortuna è troppo spesso qualcosa che può essere riconosciuta solo con il senno di poi.

Sirius compì ventun' anni a Novembre. Non fecero una festa, ma Hagrid preparò una torta piuttosto stravagante, anche se molto grande e deliziosa, che mangiarono tutti al rifugio dell'Ordine dopo la normale riunione. Qualcuno scattò alcune foto, ma Remus dimenticò di cercare di rintracciarli.

"È un grosso problema per i babbani, i ventun' anni." Commentò mentre si infilavano nel letto quella sera. "Questo è quando diventano maggiorenni."

"Come mai? I Babbani non possono fare magie." Sirius si accigliò, sbadigliando.

"No, lo so, è solo una cosa vecchio stile," cercò di spiegare Remus. "Prendi la chiave della tua porta di casa o qualcosa del genere."

"Babbani sciocchi." Sirius brontolò, i suoi occhi già chiusi. "Mi sento vecchio."

"Beh, tu no," Remus si sistemò accanto a lui, "Sono io quello che diventa vecchio. Ventuno è giovane. Davvero molto giovane."

Sirius sospirò stancamente.

"Non sembra."

Remus sapeva esattamente cosa intendeva, ma non gli piaceva. Erano tutti catturati in un luogo confuso tra l'adolescenza e l'età adulta - il piccolo Harry l'aveva solo esacerbato. C'era la sensazione che il tempo stesse per scadere; di dover realizzare il più possibile il più velocemente possibile. Peter stava strisciando nel suo lavoro al Ministero, sempre alla ricerca di una posizione migliore; James e Lily giocavano alla casa e ai soldati allo stesso tempo - Remus e il suo stupido bere sempre.

Almeno aveva la ricerca da fare. Sembrava andare bene - ogni tanto Silente passava da loro per vedere come se la cavava. E Remus avrebbe scaricato quante più informazioni poteva - con dettagli, perché sapeva che a Silente piacevano i dettagli. Il vecchio annuiva saggiamente, si accarezzava la barba e sedeva in silenzio, rimuginando. Se era arrivato a qualche conclusione, non lo disse a Remus.

Si sentiva bene, però. Remus si sentì persino affezionato a Silente per la prima volta. Gli piaceva essere utile. E poi, poco prima della luna piena di Novembre, Remus ebbe la sua occasione per essere davvero utile.

Come al solito, c'era un messaggio di Moody. Doveva materializzarsi su alcune coordinate molto specifiche Venerdì 21 Novembre e incontrare Ferox lì.

"Digli di no," disse Sirius, infastidito, "Dannato Moody, lui sa che è la notte prima della luna piena! Non dovresti essere fuori a sbrigare le sue commissioni quando non stai bene."

"Gesù, mi fai sembrare un invalido," Remus roteò gli occhi. "Sono sicuro che c'è una buona ragione per questo. Starò bene, non preoccuparti".

"Manda un patronus, se succede qualcosa, va bene?" chiese Sirius, solennemente. "Non mi interessa il protocollo, dimmi solo che me lo farai sapere?"

"Andrà tutto bene ." ripeté Remus.

Si sentiva davvero bene con tutto questo. Quando la luna cresceva spesso si sentiva più forte del solito, e di solito non aveva attacchi di nausea fino a poche ore prima del tramonto.

Fu bello uscire da Londra; lontano dal traffico, dal rumore e dalla folla. Fu bello allontanarsi dai Potter, dai pannolini, dalle chiacchiere da bambini, dal pianto e dalla crema di spinaci. All'ora concordata, Remus si materializzò seguendo le istruzioni che gli erano state date, e si ritrovò su una scogliera ventosa, in un luogo molto freddo e desolato.

Il mare si infrangeva e infuriava miglia più in basso, e l'erba alta gli sferzava le caviglie. Remus inspirò, profondamente, inalando il sale, la terra, l'odore pungente e freddo delle nuvole. Il lupo all'interno si leccò le labbra, le orecchie dritte sull'attenti. Sì. Greyback era stato qui.

"Ciao!" Ferox era un po' lontano, un uomo stilizzato che lo salutava con la mano. Remus sollevò un palmo in segno di saluto, si chinò in avanti nel vento e si trascinò incontro a lui.

"Ciao", disse, senza fiato mentre si avvicinava, le mani fredde nelle tasche, il naso congelato. "Dove siamo?"

"Galloway", disse Ferox, allegramente. Indossava un spesso mantello di pelle, con un cappuccio, ma il suo viso era ancora arrossato dal clima rigido, e mentre parlava gli usciva una nebbia bianca dalle labbra. "Bello, eh?"

Remus non era sicuro se fosse sarcastico o meno, quindi fece solo un sorriso neutro. In privato pensava che sì, il paesaggio era bello, anche se proibitivo.

"Greyback è stato qui." Disse, volendo arrivare al punto.

"Lo sai per certo?"

"Cento per cento." Remus annuì. Anche Ferox annuì,

"Eccellente, allora avevamo ragione. C'era un rapporto alla polizia babbana su un paio di vagabondi, un uomo e una donna, che sembravano sfuggenti. Credi che siano stati qui, allora?"

Remus considerò, inspirando di nuovo,

"Sì, ma il profumo è vecchio... forse un giorno o due."

"Giustp. Facciamo una passeggiata, allora? Vedi se diventa un po' più forte?"

"Ok..." Remus non era sicuro di come si sentiva, essendo il segugio dell'Ordine. Ma voleva trovare Greyback tanto quanto chiunque altro, quindi fece come gli era stato detto.

Camminarono su e giù per la scogliera per un po', finché Remus fu sicuro di quale direzione portasse il sentiero. Mentre si dirigevano in discesa, lontano dal mare e verso una piccola strada di campagna, si convinse che Livia e Greyback erano stati lì da poco, e cominciò a camminare più velocemente. Ferox non ebbe problemi a tenere il passo, naturalmente; era in forma e in salute come non lo era mai stato.

"Cosa faremo, se lo troviamo?" chiese Remus mentre camminavano. Stava attento a non coinvolgere Livia, perché - ok, mentre era decisamente un'assassina, non poteva fare a meno di sentirsi un po' più comprensivo nei suoi confronti. Dopotutto, era sua sorella, in un certo senso distorto.

"Moody pensa che siano accovacciati da qualche parte per la luna piena", rispose Ferox, "Sulla base delle mie ricerche, i lupi mannari sono più deboli subito dopo la luna, quindi aspetteremo fino ad allora".

"Le tue ricerche?" Remus gli lanciò un'occhiata buffa.

"Pochi libri che ho preso - non c'è molto da fare, a parte le cose del livello MAGO."

"Hai parlato con Madama Pomfrey? Si è presa cura di me per sette anni, ne sa un sacco," disse Remus, cercando di non sembrare troppo impaziente. "O Marlene McKinnon? Ha costruito i suoi casi di studio, per vedere se si possono fare progressi nel trattamento della licantropia. Oppure, sai. Si potrebbe chiedere a me . Potrei saperne qualcosa."

Ferox rise bonariamente,

"Va bene ragazzo, va bene, capisco cosa stai dicendo. È solo che non c'è sempre tempo per seguire mille piste su uno stronzo come Greyback. Devo muovermi in fretta".

Remus non disse nulla, perché sarebbe uscito solo male. Odiava davvero criticare Ferox, era così imbarazzante e frustante. Una volta lo aveva considerato una visione ideale della virilità, e non gli piaceva troppo alterare quell'illusione. Ma onestamente . Dal modo in cui parlava, penseresti che Greyback fosse solo un piccolo criminale, non una creatura assassina e un carismatico leader di setta.

L'odore era diventato molto forte, ora, e quando raggiunsero la cresta della collina successiva, Remus riuscì a distinguere una grande struttura grigio-nera in lontananza. Le rovine di un vecchio castello, ovviamente la Scozia ne era piena. Questa era una casa-torre, e sembrava una grande prigione quadrata accucciata minacciosamente sui resti di un fossato paludoso.

"Là." disse Remus, fermandosi di colpo. "Ecco dove sarà."

Ferox gli diede una pacca sulla spalla.

"Bel lavoro, ragazzo."

* * *

Sabato 22 Novembre 1980

Ferox non voleva che Remus fosse presente per il confronto con Greyback. Remus non diede un colpo. Sapeva dove andare e quando, e niente gli avrebbe fatto cambiare idea.

"Vengo anch'io, allora." disse Sirius, con fermezza, dopo aver carpito abbastanza informazioni a Remus.

"No, dannazione no." disse Remus.

"Anche io. Scusa Moony, ma è assolutamente impossibile che ti perda una seconda volta a causa di quel mostro."

"Non mi hai perso l'ultima volta, grande regina del dramma, era una missione," ribatté Remus, "Comunque, non posso metterti in quel tipo di pericolo."

"Sono in pericolo ogni giorno," Sirius scrollò le spalle, "Se è subito dopo la luna piena, avrai bisogno del mio aiuto per materializzarti."

"L'ho già fatto prima," congedò Remus, "E' difficile, ma ce la farò. Comunque, questa non è una missione normale, non saresti solo di riserva, saresti una leva contro di me. Lui sa chi sei. Lui sa cosa significhi per me."

"Te lo ha fatto dire?!"

"Una specie. Te l'avevo detto che sanno leggere nel pensiero".

"Quel bastardo. Verrò sicuramente con te."

Remus aveva dimenticato cosa Sirius avesse provato per la Legimanzia. Walpurga l'aveva usata come punizione e avrebbe sempre associato la lettura del pensiero alla magia oscura. Remus non aveva sollevato il fatto che questo sembrava essere un tratto del lupo mannaro, e che, se spinto, poteva farlo anche lui. Probabilmente non era una buona idea menzionarlo ancora, decise.

Quindi Sirius ottenne ciò che voleva, ovviamente, e Remus sperava solo che sarebbe stato in grado di proteggerlo.

Andarono nel Lake District per la luna piena; un posto dove i Malandrinini si erano già divertiti prima, un luogo con ricordi felici. James e Peter non andarono. James non si era unito a loro per la luna piena da quando era nato Harry, e Remus aveva capito che non voleva stare lontano dalla sua famiglia troppo spesso. Peter disse qualcosa di vago sul lavoro fino a tardi, e onestamente Remus era troppo impegnato a preoccuparsi dell'imminente battaglia con Greyback per metterlo in discussione.

Il lupo probabilmente si divertì quella notte, ma Remus non si ricordava molto al riguardo. Tutto si perse nella foschia rosso sangue della trasformazione, il soffocamento, l'artiglio e il gemito mentre si contorceva di nuovo nella sua forma umana.

"Urrgh!"

"Ti ho preso Moony," Sirius lo prese per le spalle, tirandogli un mantello sul corpo. Remus si costrinse ad aprire gli occhi, sapendo quanto poco tempo c'era.

"Bacchetta", gracchiò, alzandosi. Sirius glielo porse. "Dobbiamo andare, ora," disse Remus, appoggiandosi a Sirius per sostenersi mentre si infilava i vestiti, le mani che tremavano e armeggiavano con i bottoni della camicia e dei pantaloni.

"Stiamo andando, prendi solo un respiro," disse Sirius, la sua voce calma e ferma. "Tienimi stretto, ci materializziamo..."

Sirius era buono come la sua parola; non cercò di dissuadere Remus dall'andare, o di dirgli cosa fare. Li portò semplicemente dove dovevano essere.

Ferox era già lì.

"Va bene, ragazzi", annuì, mantenendo la voce bassa. Era ancora abbastanza buio sotto il cielo grigio di Galloway, e le praterie erano ammantate da strisce di nebbia vaporosa, le rovine del castello che ne sorgevano nere e inquietanti. Era tranquillo, nessun canto di uccelli, nessun rumore. Come un luogo fuori dal tempo.

"Hai visto qualcosa?" chiese Remus, disperatamente. Poteva sentirne l'odore, il profumo era molto forte.

"Ho sentito un po' di rumore; devono essere stati loro a tornare indietro". disse Ferox. Diede uno sguardo a Remus, "Stai bene, figliolo? Sembri un po' verde sulle guancie.

"Sto bene," Remus deglutì, "Va bene. Dovremmo entrare adesso."

"Hai ragione. Bacchette fuori. Ferox si raddrizzò e si avviò, "Peccato non averli potuti prendere quando erano lupi, eh?" Disse, con un sorrisetto: "Quelle pelli valgono qualche pezza al mercato nero".

Remus si sentì male, il sudore sulla sua schiena divenne freddo. Sirius prese la sua mano nel buio e la strinse, poi scosse la testa e disse bruscamente,

"Non dire cose del genere, è disgustoso."

Ferox si voltò a guardarlo, scioccato, poi a Remus. Si accigliò,

"Scusa ragazzo, non significava niente con questo."

Non dissero un'altra parola mentre si avvicinavano al castello. Sirius e Ferox stavano cercando di stare zitti, ma Remus sapeva che avrebbero potuto essere un branco di elefanti che si avvicinavano di soppiatto a Livia e Greyback, i cui sensi erano acuti come i suoi, anche dopo la luna piena. Tuttavia, potevano essere più lenti; più deboli.

Quando furono contro il muro del castello, Remus lo sentì. Greyback stava aspettando. L'odore cambiò e la sua testa si riempì di quella terribile voce ringhiante,

Ciao, cucciolo... mi hai portato la colazione, vero?

"Lui sa che siamo qui." Remus sussurrò, freneticamente, "Stai attento!"

Ferox si toccò la fronte in una sorta di saluto, per mostrare che aveva capito. Poi girò l'angolo ed entrò, Remus che correva dietro, e anche Sirius. Ferox aveva alzato la bacchetta, e mentre passava sotto l'arco spezzato che mostrava le ombre della rovina, aprì la bocca - aveva pianificato di usare l'incantesimo della catena d'argento, per legare i lupi mannari e contenerli abbastanza a lungo da permettere agli Auror di prenderli - ma era troppo tardi.

Remus era solo una frazione di secondo dietro Ferox, e vide la roccia cadere. Si irrigidì, poi si accasciò a terra, il sangue che colava dal taglio alla sommità della testa.

"No!" gridò Remus, sopra le risate di Greyback quando la bestia di un uomo entrò nella luce del primo mattino, il viso pieno di gioia. Livia balzò fuori dopo, e si lanciò su Sirius, afferrando la sua bacchetta e facendolo cadere a terra.

"Oooooh, chi è questo allora, fratello? Ragazzo carino, carino..." cantò lei, sedendosi a cavalcioni si di lui, tenendo entrambi i polsi di Sirius sopra la sua testa mentre si dibatteva. Sembrava più magra, ma era ovviamente più forte che mai.

"Lascialo andare!" ringhiò Remus, alzando la bacchetta, furioso. Poi urlò in agonia. Greyback afferrò il braccio della bacchetta e lo torse così forte che sentì l'osso spezzarsi.

"Remus!" gridò Sirius.

Remus era quasi cieco dal dolore, e Greyback rise di nuovo, lasciandolo andare.

"Bentornato, cucciolo", fece le fusa. "Quanto mi sei mancato..."

"Vaffanculo." Remus gemette, guardandosi intorno in cerca della sua bacchetta, che aveva lasciato cadere da qualche parte.

"Ora, adesso," ridacchiò Greyback, mentre Remus si raddrizzava per affrontarlo, stringendo il braccio rotto al petto. "Dovresti essere sulle mani e sulle ginocchia dopo quello che mi hai fatto."

"Ucciditelo, padre!" Livia ridacchiò: "Uccidi il traditore Remus Lupin, proprio come ha ucciso mio fratello Gaius! Allora posso avere quello carino!"

Greyback le sorrise, affettuosamente,

"È piena di idee brillanti, ls mia bella ragazza."

Remus colse l'occasione per guardare oltre la spalla di Greyback: Ferox si stava muovendo. Molto lentamente; era ovviamente ferito, ma Remus vide il suo pugno stringersi intorno alla sua bacchetta.

"Vai avanti allora!" Remus disse a Greyback, digrignando i denti per il dolore, "Uccidimi. E poi?"

"Allora cosa?!" Greyback sogghignò: "Allora faccio a pezzi il tuo piccolo animale domestico umano, ecco cosa. Poi lo faccio a pezzi da un fottuto arto, ma non prima di essermi divertito con lui..."

"Sei disgustoso!" Remus rispose, prendendo tempo mentre gli occhi di Ferox si aprivano. Tanto vale dire a Greyback cosa pensava di lui, mentre ne aveva la possibilità, "Sei schifoso! Non sei nessuno! Parli di libertà, ma non hai la prima idea di cosa sia! Non sei altro che un bullo! Il cagnolino di Voldemort!"

"Uccidilo!" gridò Livia.

La faccia di Greyback era diventata demoniaca di rabbia, gli occhi gialli luccicavano, e Remus pensava davvero che sarebbe stata la fine. Strizzò gli occhi e si fece forza.

"Che cosa?! Argh!" Livia gridò di nuovo, e Remus sentì un cane abbaiare.

Aprì gli occhi per vedere Livia spinta all'indietro da Padfoot, che stava ringhiando - Remus non l'aveva mai visto ringhiare prima - i denti scoperti, la schiuma dalla bocca.

"Padre!" Livia strillò, "Aiutatemi---"

E con un lampo di luce viola, Livia tacque. I suoi occhi si spalancarono, un grande squarcio nero le aveva tagliato la gola. Si strinse il collo per arginare il sangue che sgorgava, ma non andava bene, era troppo tardi.

Greyback emise un grande ruggito di angoscia, ma Ferox era già in piedi, con la bacchetta alzata, pronto a lanciare di nuovo la stessa maledizione. Greyback fu messo alle strette.

"Sei un uomo morto." Sibilò a Ferox e poi, con un ultimo ringhio, si smaterializzò.

"Cazzo!" Ferox grugnì, barcollando in avanti, ancora pronto a imprecare.

Sirius era di nuovo Sirius, e si fermò accanto a Livia, fissandola. Anche Remus si avvicinò, sentendo uno spiacevole mix di sollievo e genuino dolore. Il suo mantello di pelliccia grigia era intriso di sangue, che sembrava viola scuro nella penombra. Era terribile, ma la sua prima preoccupazione era per Sirius,

"Tutto ok?" Chiese, piano.

Sirius annuì, ancora guardando in basso. "Tu?"

"Penso di sì." Il suo braccio pulsava, mandandogli dolori lancinanti fino alla spalla; ma sapeva che poteva essere risolto. Livia invece no. Ferox si unì a loro, una mano premuta sulla testa nel punto in cui la roccia lo aveva colpito.

"Merlino, che casino." Mormorò. "Almeno abbiamo preso la stronza."

"Si chiama Livia." disse Remus, arrabbiato.

All'improvviso vide la scena come poteva vederla un passante. Tre uomini in piedi sul suo corpicino.

Avrebbe potuto strappare loro la gola la sera prima senza fermarsi a riprendere fiato. Era una forza della natura; regina della Notte; era una delle persone più forti che avesse mai incontrato. Era una delle poche persone al mondo che capiva veramente cosa significasse essere un lupo.

I suoi occhi erano ancora aperti, fissando ciecamente l'ampio cielo grigio. Remus si inginocchiò accanto a lei, e li chiuse delicatamente.

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