Canzoni per il capitolo: Ink- Coldplay
Best thing i never had- Beyonce
HARRY POV
Sono rimasto chino sul mio foglio bianco, nella stessa posizione senza mai alzare lo sguardo. Gli occhi mi bruciano leggermente, così li strofino con forza. Il sole fa l’occhiolino all’orizzonte, sparendo per metà dietro la collina. Stiro le gambe e le braccia indolenzite emettendo un verso. Giro il collo, rilassandolo.
Muovo la matita sul foglio rendendo precisi i contorni del mio disegno. Prendo distrattamente il cellulare e compongo un numero senza prestare attenzione. Prima di poggiarlo all’orecchio controllo di aver digitato i numeri corretti. Una voce maschile dall’altra parte mi saluta allegramente.
“Styles” esclama.
“Josh” saluto serio. “Sei libero più tardi?” picchietto la punta del pastello sul foglio. My heart, your heart
Sit tight like book ends. Accanto scrivo Lisa.
“Certo. Vieni quando vuoi”. Riaggancio. Guardo l’orologio. Ripiego il foglio in quattro e lo metto in tasca. Sfilo la maglia e la getto sul letto senza piegarla, prendendone un’altra bianca, a manica corta. Tolgo la cintura ai pantaloni e lascio che cadano oltre la molla dei boxer. Prima di infilare un giubbino leggero, apro la credenza e prendo una bottiglia.
“A te, che mi hai fatto diventare il parassita della tua vita” alzo in aria il bicchiere pieno e l’avvicino alle labbra. Sulla bocca avverto il suo profumo; posso quasi gustarlo. Per assaporare lo stesso, inebriante piacere, ne verso un altro e lascio che il tutto scivoli indisturbato nella gola. Adesso posso addirittura vederla qui, accanto a me. Sdraiata sul divano, tra le braccia di un uomo.
Ho davvero i capelli così, visti da dietro? Mi avvicino piano dopo aver posato il bicchiere sulla penisola. Gira improvvisamente il volto, facendomi notare il suo profilo perfetto. Mi allontano subito quando l’uomo con le mie sembianze cambia improvvisamente in Niall. Prendo la bottiglia e la getto cosi com’è nella spazzatura. Esco di casa senza nemmeno chiudere la porta a chiave.
Gli piazzo davanti al volto l’immagine di un cuore umano. Annuisce. Gira la sedia mobile nella direzione di aghi di ogni misura. L’aria s’impregna del profumo dell’alcol. Mi stendo sulla poltroncina nera e allungo il braccio, indicandogli l’interno, immediatamente sopra la piegatura dell’avanbraccio. Chiudo gli occhi quando l’ago penetra la mia pelle, con un fastidiosissimo rumore elettrico.
“Siamo romantici?” mi schernisce, con ancora il capo chino a completare la grande figura. Sorrido debolmente ancora sotto l’effetto leggero dell’alcol. In altre circostanze, un vaffanculo sarebbe stato d’obbligo.
“Cazzo” impreco.
“Sta buono, Harry” mi spinge il braccio giù quando provo a sollevarlo. “La prossima volta facciamo come i bambini, che si appiccicano la figura sul braccio”. Gli mollo un destro abbastanza rumoroso dietro il collo . “Ecco fatto” si allontana di poco. Applica una copertura sulla pelle arrossata dall’azione del colore e si allontana. “Allora, come mai questa scelta?”
“Vaffanculo”. Si volta a guardarmi e mi sorride.
“Bentornato amico” mi batte una spalla. “Mi sei mancato” ride.
LISA POV
A: Niall
Avete un letto qui da qualche parte? Sono esausta. Mi siedo sul banco, dando le spalle ai quei pochi clienti che non si decidono a prendere la strada di casa. Dondolo le gambe che hanno cominciato a darmi segni di stanchezza.
Da: Niall
Io sono comodissimo qui, sul mio letto.
A:Niall
“Arrivederci” scatto subito in piedi quando mi salutano. Lascio aperta la schermata illuminata del cellulare, senza comporre alcuna frase. Muovo semplicemente il capo e sbadiglio, nascondendomi poi dietro la mano.
Grazie Niall! Faccio una smorfia.
Da: Niall
Ti aspetto per un massaggio romantico. Tutta la stanchezza sembra venir meno quando avverto una scarica elettrica attraversarmi il corpo. Appoggio il telefono sul marmo del banco e sostengo la testa con la mano, voltandomi completamente verso la porta d’ingresso. Scarlett mi passa accanto in quel momento.
“Harry, tesoro” dice all’improvviso.
“Ciao Scar. State chiudendo?”
“Io sto andando via, ma sono sicura che Lisa sarà felicissima di servirti” dice allegra.
“Molto felice, si” sussurro a me stessa, alzando le sopracciglia e abbassando il capo per nascondere il movimento delle labbra che sono sicura Harry ha notato, considerato che mi sta guardando con attenzione.
“Cavaliere, me la riaccompagni a casa dopo?” vedo Harry annuire serio. “Bene, ciao ragazzi” gli da un pizzicotto sulla guancia ed esce, chiudendosi la porta alle spalle. Improvvisamente ho il fiato corto. Si muove deciso verso di me.
“Come mai così tardi?” pulisco velocemente un bicchiere per versarmi dell’acqua, mentre a lui prendo una birra fredda.
“Anche tu mi manchi”. Per poco non mi strozzo con l’acqua che sto ingerendo. Tossisco pesantemente, bagnando gli occhi per lo sforzo. “Hai detto che ti manco. Mi manchi anche tu” ripete, più sicuro.
“Ho capito” dico scettica. Non mi sono mai sentita tanto in imbarazzo; per la prima volta mi sento fuori posto, nonostante lui mi abbia sempre fatto provare l’esatto opposto. Batto nervosamente le unghie, guardando altrove. Il suo sguardo insistente mi fa sentire troppo caldo.
“Come è andato l’esame?”. Ecco, cambiamo argomento.
“Ho preso il massimo” allargo il sorriso, soddisfatta. Gli occhi gli brillano. Perché questa conversazione è durata così poco? La dura verità è che non possiamo parlare d’altro, perché l’unica cosa che entrambi vorremmo è probabilmente qualcosa che non necessita di parole. Mi allontano da lui prima che i miei pensieri vadano oltre. Quando gli passo accanto, mi ferma.
Si avvicina al mio collo, lasciandovi dei baci. Vorrei mandarlo via, ma quello che ancora provo per lui me lo impedisce. Resto ferma accanto a lui, sospirando ad ogni bacio casto che lascia le sue labbra. E’ il diavolo tentatore.
“Harry, sono fidanzata” piagnucolo.
“Dammi un solo bacio, Lisa” si lamenta. Non ho la forza per negarglielo. Con le labbra serrate mi avvicino alle sue, ma subito mi stacco. “Non voglio il bacio di un’amica, Lisa”
“Io non bacio gli amici così” sussurro. Accosta le nostre fronti e mette le mani sui miei fianchi. Fronte, naso, labbra. Chiude gli occhi mentre io li tengo aperti. Sussulto quando il cellulare vibra nel mio taschino. Provo a staccarmi, ma mi attira con forza. Approfitta delle mie labbra dischiuse per darmi il suo miglior bacio d’addio.
“Niall?” tiro un sospiro di sollievo quando varco la porta di casa. Tolgo le scarpe prima di salire le scale. Mi fermo quando odo delle voci, o meglio, delle risate al piano di sopra. Con chi sta chiacchierando a quest’ora? “Niall?”
“Lisa” sorride, “non ti ho sentita entrare”. È steso a pancia sotto sul letto.
“Di chi è questo bambino?”. Ride, prendendolo in braccio. Poso la giacca sulla sedia e mi siedo sul letto. Capelli biondi, occhi azzurri, guance piene, sorrido radioso. La somiglianza è impressionante. “Se non fossi certa del fatto che non hai messo incinta nessuna donna, potrei dire che è tuo figlio” quando provo ad accarezzarlo, mi prende la mano e me la stringe forte.
“E’ mio nipote, il figlio di Greg” dice entusiasta.
“Greg non è un po’ troppo giovane?” ridacchio. “E’ bellissimo” muove in avanti le braccia piccole, stringendo i pugni. Si accoccola sul mio grembo teneramente. Niall si sdraia accanto a noi, toccandomi i capelli. “Come si chiama?” ha gli occhi talmente grandi che fanno concorrenza alle due pozze d’oceano di Niall.
“Theo”
“Sai che Theo significa dono di Dio?” dico, con superiorità.
“C’è qualcosa che non sai?” ironizza.
“Mamma”. Mi volto esterrefatta verso il bambino che ci guarda con amore.
“Mi ha chiamata mamma?” lo indico, incredula.
“Theo? Lo zio ha un attimo da fare con la mamma” mi guarda con sguardo ammaliante.
“Smettila Niall, mi impressioni” rido. Gattona sulle mie gambe e si stende sopra di me.
“Se non sbaglio, ti devo ancora un massaggio romantico”
“Non sbagli” lo tiro giù per la maglia, mentre al nostro fianco siede il bambino completamente distratto dai giocattoli. “Theo deve assistere?” muovo le labbra sulle sue.
“Non se lo ricorderà nemmeno”.
Ci addormentiamo insieme, Theo tra i nostri corpi seminudi.