Capitolo 39 - Giornata di incontri

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Hero

Durante il pomeriggio di interviste non abbiamo modo di parlare. 

Anna e Jennifer non sono proprio nella loro forma migliore. So bene che quegli occhiali da sole coprono occhiaie profonde a differenza di Jo che, forse grazie ai miracoli della truccatrice o solo per il fatto di essere Jo, è perfetta.

Alla fine ci ritroviamo soli nell'atrio dopo esserci cambiati.

"Possiamo andare secondo te?" mi chiede.
"Anna ha detto di aspettarla qui." mi siedo sulla poltrona.

Lei mi imita e mi guarda.

"Vuoi parlare di ieri?" le chiedo sorridendo. So che non aspetta altro da stamattina.
"Sì per favore." Sembra sollevata che abbia tirato io fuori il discorso e poi comincia a dare via libera al suo panico.

"È stato imbarazzante? Dio... devo smetterla di bere così tanto. Ogni volta ne combino una"
"È stato imbarazzante per te quanto per me, fidati." Ridacchio e poi continuo.
"Diciamo solo che l'alcol ti ha resa molto affettuosa. Volevi... come dire... divertirti come ai vecchi tempi"

"Oh mio Dio. Ti prego dimmi che stai scherzando." Si copre il viso con le mani.

"No. Ma è ok, tranquilla. Non ti ho sfiorata se non per aiutarti a raggiungere il tuo letto, giuro."

Anche se è stato parecchio difficile non cedere alle tue provocazioni, ma questo non lo dico.

"Ti ho praticamente molestato!"
"In pratica sì ma non ti denuncerò per questa volta"
"Ma che gentile!"

Mi tornano in mente le sue mani che cercano di sfilarmi la T-shirt e cambio discorso.

"Ah, hai parlato anche della tua coinquilina... mi hai detto che lei è proprio il tipo adatto a me e anche che è una puttana, dovrei offendermi?"

Diventa tutta rossa e scoppio a ridere.
"Nulla di nuovo, le do della puttana anche da sobria. Il tipo adatto a te, ho detto così?" mi chiede perplessa.
Rimane a pensare per un momento, poi continua.

"Beh, oggi andavate molto d'accordo in effetti" dice quasi indifferente guardando il telefono.

"Hai ragione. Abbiamo parlato di un bel po' di cose interessanti"
"Tappetini da yoga e diete tailandesi?"
"Anche ma mi ha riferito che..."

"Josephine!"

Vengo interrotto da una voce che mi sembra familiare. Mi giro e riconosco una testa bionda avvicinarsi a Jo che appena lo vede si irrigidisce subito. Credo sia il tizio che era con lei in quella videochiamata.

"Mike... ciao. Che ci fai... qui?" non dimostra lo stesso entusiasmo che mostra lui e la cosa mi rallegra.

"Sto lavorando, ovviamente. Accompagno un cliente che alloggia in questo Hotel."
"Accompagni?"
"Sì, beh faccio il bodyguard. Ricordi?"
"Ah sì."

"Ehi ma tu sei il tizio della videochiamata! Non ho mai capito il tuo nome"

"Hero" mi sforzo di dire con un sorriso mentre mi stringe la mano. Mi rendo conto di farlo un po' troppo forte.

In quel momento ci raggiunge un ragazzo che si piazza dietro Mike. Deve essere l'attore di cui parlava un momento fa.

"Andiamo?" gli chiede in tono scorbutico.

Non lo conosco. Ha i capelli castani e ricci ed è vestito parecchio elegante. Sembra assurdo ma tra i due il biondo è quello che mi irrita meno, per fortuna se ne andranno presto.

Il ragazzo posa lo sguardo su Jo che nel frattempo si è distratta al cellulare, fa un'espressione strana e poi esplode in un sorriso.

"Non ci posso credere. Jo, sei proprio tu?"

Not far enoughWhere stories live. Discover now