Capitolo 53 - Una Premiere sorprendente

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Sono passate solo cinque ore da quando l'aereo è decollato e fino adesso il viaggio è stato noioso, scomodo, lento e soprattutto silenzioso.
La mia agente, seduta accanto a me non mi rivolge la parola dal nostro discorsetto all'aeroporto come se fosse in diritto di sentirsi offesa.

Mi sciacquo la faccia nel piccolo lavandino di questo altrettanto minuscolo bagno. Direi a Jo di raggiungermi se l'aereo non fosse così affollato. Le mando un messaggio nella speranza che non stia dormendo, come al solito tra me e lei ci sono decine di posti a sedere.

Torno alla mia postazione e Ally mi guarda insistentemente.
"Che c'è?" le chiedo infastidito.
"Non ti chiederò scusa." Mi avverte.
"E nemmeno lo farò io."
"Hai intenzione di tenere il broncio?"
"Non lo so, ho solo intenzione di arrivare il prima possibile a Los Angeles e chiudere questo tour."
"Ne possiamo parlare seriamente?"
Sbuffo perché il suo modo il suo tono mi irrita.
"No. Anche quando qui non sarebbe una buona idea."
Mi lancio uno sguardo intorno e poi rimetto le mie cuffie, ignorando la sua occhiata ostile.

Dopo un'ora finalmente mi arriva un messaggio da Jo.
J: Scusa, dormivo. Che combini?

H: Ascolto musica e conto le ore che mancano all'atterraggio.

J: Anche io. La turbolenza di poco fa mi ha svegliata. Non abbiamo parlato di dove alloggerai a LA...

H: In un hotel a pochi isolati dal tuo appartamento. Ally non ha opposto molta resistenza.

J: Perfetto!

Proprio in questo momento mi sorge un problema a cui non avevo pensato: paradossalmente a Los Angeles saremo più esposti. Sarebbe parecchio sospetto che la mia costar residente lì, si presentasse alla reception dell'hotel in cui alloggio e a casa sua c'è quella simpatica della sua coinquilina. Decido che ne parlerò di presenza con lei. Mi chiedo se non fosse stato meglio affittare un appartamento ma per pochi giorni sembra inutile.

Continuiamo a scambiarci messaggi per il resto del viaggio, decidendo di guardare lo stesso film e commentarlo insieme. In questo modo, senza neanche accorgercene l'assistente di volo annuncia che siamo pronti all'atterraggio.

Qui a Los Angeles è mattina e l'afa che mi assale non appena metto il piede fuori dall'aereo basta a farmi sudare. Dopo aver preso le nostre valigie vengo trasferito direttamente al mio hotel insieme a Allyson, per rinfrescarmi e prepararmi per la Premiere di stasera, mentre Jo va al suo appartamento.

L'hotel in cui alloggerò in questi giorni non è lussuoso come quelli in cui sono stato nell'ultimo mese ma non mi importa, era l'unico decente nella zona e nonostante le lamentele della mia agente sono riuscito a convincerla che un albergo a tre stelle non mi avrebbe di certo ucciso.

Appena arrivo in camera guardo l'orologio: passeranno a prendermi alle cinque e mezza quindi ho tutto il tempo di farmi una bella dormita e poi una lunga doccia.
Sono sollevato che il tour stia per terminare, il rapporto che ho con Jo dovrà di certo subire un cambiamento adesso.

Questi giorni sono stati così intensi e confusi che sembrano siano volati ma se ci penso sono cambiate così tante cose... a cominciare da me stesso.

Vedo il mio riflesso allo specchio sorridermi e capisco che nonostante gli alti e bassi, la frustrazione e lo stress di questi giorni, sono soddisfatto di ciò che sto facendo. Non mi sembra ancora vero: il mio primo film da protagonista sta per uscire al cinema, ne girerò un altro a breve e sono innamorato. Certo... quest'ultima cosa non posso urlarla al mondo intero, ma fino a un anno fa non avrei mai pensato di poter essere così felice accanto a una persona.

Evidentemente non sapevo cosa mi stavo perdendo.

Come se l'avessi chiamata col pensiero, una notifica di Jo compare sullo schermo del mio cellulare: Esther, la sua coinquilina, non tornerà prima di cinque giorni.

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