Capitolo 32 - Voli... di fantasia

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Josephine

Sono le sei del mattino. Le valigie sono vicino la porta, pronte come me per la partenza di questo pomeriggio.

Mi fiondo dentro la doccia rilassandomi sotto il getto dell'acqua e canticchiando ogni tipo di canzone che mi viene in mente. Non sono nervosa di partire, lo vedo come un traguardo raggiunto e onestamente non vedo l'ora.

Questa mattina voglio dedicarmi a me stessa quindi avvio su spotify la mia playlist preferita e mi coccolo con maschere e creme varie. Mi aspettano quasi 20 ore di aereo quindi voglio essere il più rilassata possibile.
Ho già pianificato una serata con Anna per la settimana prossima. Lei vive là e sarà il mio punto di riferimento per i primi tempi, non vedo l'ora di rivederla. Mi mancano le serate a spettegolare e confidarci cose anche se ad Atlanta le conversazioni finivano quasi sempre su Hero. Devo ammettere che è una grande osservatrice e forse se avessi seguito i suoi consigli, a quest'ora non avrei messo a repentaglio il successo del film.

Finita la mia mattinata di bellezza, vado in cucina a prendere un succo di frutta. In casa non c'è nessuno: i miei genitori sono a lavoro e mia sorella è partita ieri per girare una nuova serie tv, quindi mi intrufolo nella sua stanza per rubarle la scatola degli smalti. Ne scelgo uno chiaro e comincio a stenderlo quando noto lampeggiare la spia che segnala le notifiche del cellulare. Con un dito sblocco lo schermo, tenendo tra due dita il pennello.

È un messaggio e appena leggo il mittente quasi non ci credo e devo avvicinarmi allo schermo per avere la conferma. Sono sempre stata una ragazza maldestra... urto con la mano il vasetto dello smalto che si riversa immediatamente sul tavolo.

"Merda! " impreco tra me e me rimettendolo dritto. Mia sorella mi ucciderà.

Faccio un respiro e apro il messaggio. È stato inviato quasi un'ora fa, come ho fatto a non sentirlo?
Sorrido appena leggo il contenuto. Sapevo che non mi avrebbe tenuto il broncio per sempre.

Ciao Jo, sono di ritorno dall'Italia.
Ho pensato a quello che mi hai detto
e sono d'accordo con te. Acqua passata.

Dev'essere molto tardi lì e non so se rispondere ma alla fine cedo.

Bene... mi fa molto piacere, Hero.
Ti sei preso il tuo tempo, eh?

Tiro un sospiro di sollievo, sembra che mi sia levata un peso di dosso. Poso il telefono e mi tengo impegnata finendo di stendere lo smalto e ripulendo il casino che ho combinato poco fa. Non arrivano altri messaggi, non che ci faccia caso. Immagino che ovunque sia stia dormendo adesso.

Hero

Sono in una stanza d'albergo. Le pareti sono chiare e l'arrendamento moderno suggerisce che sia un albergo di lusso. Tutto è in ordine: le valigie in un angolo della stanza e alcuni libri poggiati sul comò vicino l'abat-jour.

Sto cercando qualcuno; non so chi di preciso ma so che deve essere qui da qualche parte. Mentre cammino cerco di ricordarmi dove sia e perché ma non riesco a collegare nulla.
All'improvviso un odore mi inebria, è un odore familiare ma non ricordo bene dove l'ho sentito l'ultima volta. So solo che ha un potere calmante su di me e mi rilasso immediatamente. Continuo a girare per la grande stanza quando sento delle piccole braccia avvolgermi da dietro e stringermi forte. Chiunque sia è poggiato con la testa alla mia schiena e mi sta sussurrando qualcosa che non riesco a capire. So che è una ragazza, la persona che stavo cercando e mi sfugge un sorriso.
Cerco di girarmi per guardarla in faccia ma non ci riesco. Vorrei tanto farlo. È da troppo che non la vedo.

"Hero, sveglia. Siamo arrivati"
La voce mi colpisce come un tuono e mi sveglio di scatto.
Metto a fuoco e vedo la mia agente che mi guarda per assicurarsi che l'abbia sentita.
"Su, dormiglione. Siamo atterrati"

Mi stropiccio la faccia per svegliarmi e per raccapezzarmi di dove sia adesso. Sono state settimane frenetiche e l'Italia è stata l'ultima tappa di un periodo impegnatissimo. Siamo partiti dall'aeroporto di Milano e adesso dovremmo essere arrivati a Gatwick. Mi rendo conto di non aver minimamente sentito il viaggio, devo essere crollato dopo essere decollato; colpa della giornata pesante e dell'orario improponibile. Sono le quattro e mezza di notte, ormai viaggiamo solo in questi orari per evitare la calca di fan che potrebbe rallentarci.

"Ti sbrighi?" mi incita  Ally.
"Sì, arrivo..." mugugno ancora infastidito dal suo tono e dall'interruzione del sogno.
La seguo per inerzia giù dall'aereo fin dentro l'aeroporto per recuperare i bagagli per poi sgattaiolare fuori, verso il taxi che ci riporterà a casa.

Il viaggio prosegue in silenzio e sono già sulla strada di casa mia quando ricordo di aver inviato un messaggio a Jo dove accettavo la pace. Avrei voluto approfondire un po' il discorso ma so che avrei solo peggiorato le cose.

Aspetto di arrivare in casa prima di accendere il mio iphone e constatare che non solo ha letto il messaggio ma ha anche risposto.
Sorrido tra me e me immaginando il suo sguardo compiaciuto per averla avuta vinta e mi compiaccio anche io dalla sua risposta dove traspare che stesse aspettando il mio messaggio.

Immediatamente ripenso al sogno in aereo e non posso fare a meno di associare quella ragazza proprio a Jo... chi altra potrebbe apparirmi in sogno e destabilizzarmi ancora di più se non lei?
Mi torna in mente la sensazione delle sua braccia attorno alla mia vita e di rimando ripenso a tutte le volte in cui quelle stesse mani sono state dappertutto sul mio corpo durante la nostra permanenza ad Atlanta.

Questi pensieri fanno subito risvegliare il mio amichetto là sotto. Dirigendomi in bagno impreco fra me e me sul fatto che ultimamente decida di funzionare solo nei momenti sbagliati e mi assale la volontà di assecondarlo. Apro il box-doccia, apro il rubinetto e mi spoglio.

Quando entro dentro, mi avvolge un'ondata di vapore e i miei pensieri viaggiano ancora di più. Me la immagino qui con me, in ginocchio e intenta a torturarmi e darmi piacere nel modo in cui sa fare lei.
Mi abbandono alla mia ridicola immaginazione, toccandomi e pensando che sia lei a compiere la magia. Penso ai suoi capelli biondi, alle sua labbra attorno a me e alle sue mani così piccole ed esperte.

Presto mi ritrovo a non poter nemmeno tenere gli occhi aperti, un po' per l'acqua che mi cade sugli occhi e un po' per la goduria del momento. Inaspettatamente esplodo, travolto da un tremito e da un piacere che non provavo da settimane. Mi appoggio alla parete facendo respiri profondi con un sorriso pigro sulle labbra e sto così immobile per quella che mi sembra un'ora...mi sentirò in colpa più tardi.

Ragazzi, dopo mesi e mesi di attesa finalmente è accaduto. Ieri ho visto AWC.
Che dire: è meraviglioso, perfetto e soprattutto rende giustizia ai libri! Mi è piaciuto davvero tanto e non cambierei niente.
Hero finalmente ha avuto l'occasione di recitare e lo ha fatto divinamente!!! Jo si é riconfermata fantastica.
E voi, siete andati a vederlo? Vi é piaciuto?
Grazie a chi legge e vota la mia storia💜

Not far enoughWhere stories live. Discover now