Capitolo 23 - Sempre più indispensabile

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Il giorno seguente non faccio fatica a svegliarmi nonostante le ore piccole. Mi viene in mente la conversazione con Jo prima di entrare in camera e mi chiedo se sia ancora di cattivo umore. Beh, in ogni caso, non mi va di scoprirlo prima di aver riempito lo stomaco.

Quando raggiungo la sala non è presente nessuno dei ragazzi. Ci sono solo i produttori e altre poche persone sedute al tavolo, tra cui Anna e Ally. Mi siedo accanto a loro che mi salutano caldamente, sorprese di vedermi alzato alla buonora e considerando che la partenza per il set è prevista tra un'ora. Un suono fastidioso mi arriva alle orecchie e scopro che insieme a noi al tavolo, è presente anche Sam che, simpatica come sempre, si sta lamentando di qualcosa con un uomo della produzione che ha avuto la sfortuna di sederle accanto.

La colazione procede regolarmente anche se la presenza di Anna mi mette un po' in imbarazzo. Sa che tra me e Jo c'è qualcosa e sono sollevato che non abbia intenzione di rivelarlo a nessuno. Dovrei parlarle per sapere meglio cosa ne pensa? Non lo so ma per adesso decido di fidarmi dello sguardo complice che mi lancia non appena prendo posto accanto a lei.

Finita la colazione, Ally mi chiama a parte per discutere i dettagli degli ultimi giorni di riprese: mancano solo due settimane alla fine di tutto e la successiva sarà il momento per lo shooting per la locandina del film e qualche intervista. Dopodiché, avremo terminato ufficialmente il film e potremo tornare a casa e aspettare che inizi il tour promozionale.
Per tutto il tempo guardo l'ingresso della sala, aspettandomi di veder comparire la ragazza con la chioma color oro che da qualche settimana tormenta la mia mente ma non si fa viva. Quando Samantha decide di salire per chiamarla, ci avvisano che è ora di recarci sul set.
Quando la vedo salire sul pulmino mi sento meglio, indossa quel vestito corto bianco che mi piace tanto vederle addosso e che mi fa sempre pensare a cose poco decenti. La saluto e lei ricambia col sorriso; un buon segno direi, se solo non fosse così brava a non tradire le emozioni. Cerco di attirare la sua attenzione prendendola in giro per aver fatto tardi ma non funziona, si siede accanto ad Anna e parlottano per tutto il viaggio.

La giornata va piuttosto bene: riusciamo a finire le scene programmate per oggi prima del previsto e veniamo lasciati liberi di gironzolare sul set prima di andare.
Ci sono parecchi fan che ci chiedono delle foto e qualche ragazza più intraprendente mi chiede più di una volta se può abbracciarmi di nuovo per rifare la foto venuta male. Sono molto carine e alcune sono davvero simpatiche e scambio qualche battuta con loro. È una bella sensazione ma non così bella come quella di alzare lo sguardo e accorgermi di Jo che guarda la scena con un'espressione risentita; cerca di dissimulare ma io la conosco meglio di quanto lei pensi e giurerei di vedere il fuoco dentro i suoi occhi celesti. Mi sento abbastanza stronzo oggi e decido di stuzzicarla un po' per "punirla" del suo atteggiamento scontroso ed esagerato di ieri sera, quindi mi abbandono completamente a chiunque voglia foto e abbracci.

Quando la sicurezza riesce ad allontanare l'ultimo gruppo di ragazzi, ci incamminiamo verso i nostri camerini, finalmente soli.
"Hai notato quanta gente è venuta? Ancora il film non è uscito ma già ci fermano per le foto!" le dico per rompere il ghiaccio.
"Ho visto. Soprattutto ho notato che qualcuno di noi è parecchio apprezzato..." risponde con una finta indifferenza. Bene.
"Sì, sono... come dire... calorose! È carino da parte loro, no? Dovresti sorridere un po' di più quando ci fermano." dico con un sorrisetto maligno.
"Sì, eri evidentemente nel tuo habitat naturale mentre le abbracciavi una a una!"
Scoppio in una risata.
"Uuuh, questa era tosta! La gelosia ti rende più acida del normale."
Mi lancia un'occhiataccia e continua a camminare. La gelosia c'entra ma so che a preoccuparla è ben altro.
"Ehi, che c'è?" le sfioro il braccio per farla girare verso di me e solo il contatto mi fa stare meglio.
"Niente..." dice scostandomi da me.
"Niente, sul serio? Lo sanno tutti che quando dite così non è mai "niente"! È per il discorso di ieri? Dovremmo seriamente parlarne, non credi?"
"Questo sarebbe il posto meno adatto, e poi ne abbiamo già parlato"
"Tu che fai la gelida, spari la bomba e te ne scappi in camera. Questo sarebbe il tuo concetto di parlare?" Il mio tono è calmo ma se continua così temo che mi innervosirò anche io.
Si volta e si guarda in giro con un'espressione esasperata, sembra che voglia dire qualcosa ma poi riprende a passi veloci verso la roulotte che ormai è a pochi metri da noi.
"Jo!"
Non mi ascolta. Le corro dietro. Mentre la rincorro ho come un deja vù, perché finisco sempre per rincorrerla?
"Jo!!"
Niente.
Intanto è alla sua porta, sta per richiuderla ma la blocco con il piede e la forzo per farmi spazio.
"E che cazzo, Jo!"
Si arrende e va a sedersi sul divanetto sotto la finestra. Chiudo la porta, prendo una sedia e mi piazzo di fronte a lei.
"Perché stai reagendo così?"
Mi guarda con un'espressione che non le ho mai visto e che la rende più piccola e vulnerabile. Un'altra Jo: non quella schietta e sicura di sé e resisto all'istinto di abbracciarla e baciarla nonostante tutta la rabbia che mi sta provocando il suo non voler parlare con me.
"Non mi va che qualcuno lo sappia! Anche se quel qualcuno è Anna... insomma doveva essere una cosa tre me e te e non coinvolgere altre persone."
"Non pensi che questo vada a nostro vantaggio?" sorrido poggiano le mie mani sulle sue ginocchia e dondolandole per attirare il suo sguardo su di me.
"Che vuoi dire?"
"Beh..." mi avvicino ancora di più con lo sgabello fino a essere a un centimetro da lei.
"Lei non dirà niente e potrebbe aiutarci a tenere segreta la cosa..."
Avvicino le mie labbra al suo collo e lascio un piccolo bacio leggero che le fa subito venire la pelle d'oca.
"Pensa che bello, goderci i nostri momenti con la certezza che ci sia qualcuno a coprirci le spalle" traccio una scia di baci fino all'angolo della sua bocca che si schiude in un sorriso.
"Se stai cercando di essere convincente non ci stai riuscendo" mi avvisa in tono severo.
"O invece ci sto riuscendo eccome!" le prendo il mento con le dita e lo alzo per farle incontrare il mio sguardo.
"Ti prego, non lasciare che questo rovini tutto" dico a bassa voce, quasi parlassi tra me e me.
Lei distoglie lo sguardo come imbarazzata e questo la rende ancora più bella. La desidero talmente tanto che non posso aspettare oltre e la bacio.

Not far enoughWhere stories live. Discover now