Capitolo 11 - In acque pericolose

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Sono le 7:00 quando saliamo sul pulmino che ci porterà sul set. Anna è emozionatissima perché oggi gireremo la sua scena preferita e si aspetta che sia perfetta.

Jo si siede sul sedile davanti al mio, è di buon umore come sempre.

"Pronta per affrontare la temibile minaccia di serpenti d'acqua dolce e insetti volanti?"

Mi risponde con un'occhiataccia.

"Oh, Hero dalle tregua!" interviene Anna ma poi inizia a prenderla in giro anche lei. Siamo una bella coppia quando si tratta di infastidire Jo.

Passiamo l'intero tragitto a cantare canzoni della playlist di Anna che l'autista mette a tutto volume e nemmeno ci accorgiamo delle tre ore di viaggio.

Quando arriviamo mi rendo conto che siamo davvero in mezzo al nulla. L'autista posteggia in un grande spiazzale sterrato appena fuori il bosco. Qui sono state sistemate le roulotte e tutta l'attrezzatura e gli operatori sono indaffarati nel trasportare macchinari da qualche parte in mezzo agli alberi.

Veniamo portati subito a prepararci e dopo due ore siamo pronti. Io, Hardin Scott e Jo, Tessa Joung.

Le scene in acqua le faremo a pomeriggio inoltrato, quando la luce sarà migliore.

Girare le altre scene stranamente ci ruba meno tempo del solito e il regista si ritiene presto soddisfatto. Dopo un pranzo veloce, ci dirigiamo al lago.

Dopo aver finito di registrare anche qui, facciamo una pausa per aspettare la luce adatta alle riprese in acqua. Vedo Jo seduta alla fine del molo con le gambe penzoloni. È più forte di me: prendo un ramoscello da terra e mi avvicino di soppiatto. Non si accorge di niente, ha gli auricolari. Perfetto. Mi avvicino quanto basta e passo delicatamente il ramoscello sul suo braccio, facendolo salire sempre di più.

Ottengo l'effetto sperato: all'improvviso le scappa un urlo tremendo e si affretta ad alzarsi dimenandosi come se avesse un branco di formiche addosso, ci manca poco che cade in acqua. Appena capisce cosa è successo, afferra il ramoscello e me lo lancia contro.

Scoppio a ridere.

"Sei una persona orribile, ti odio. Mi hai fatto quasi venire un infarto!" Grida ma sta ridendo insieme a me.

Attiriamo l'attenzione di tutti e Jo diventa rossa dall'imbarazzo.

Appena ci dicono che abbiamo la luce giusta, ci mettiamo in postazione. Faccio la mia parte: mi spoglio e mi tuffo in acqua. È fresca e mi arriva al petto, sul fondale sento i sassolini e le alghe che mi pizzicano i piedi.

Jo/Tessa si spoglia e si mette la maglia che indossavo poco fa e arriva il momento anche per lei di raggiungermi. La prendo per le gambe e lei si poggia a me, la trascino più a largo e iniziamo a sguazzare come da copione.

Diciamo le nostre battute e nel frattempo ci avviciniamo. Mi torna in mente la scena della confraternita e mi assale un senso di trepidazione per ciò che stiamo per girare.

"Pensavo dovessimo essere solo amici" dice lei.

"Non potremo mai essere solo amici" e avvicino le mie labbra alle sue.

Quando si incontrano sento un fremito e prolungo il bacio accarezzandole il viso. Le nostre lingue si sfiorano leggermente e a quel tocco sento di dovermi controllare. Le sue labbra sono morbide come pensavo, ha un buon sapore e mi faccio trasportare.

Con la mano sott'acqua le prendo il fianco accarezzandolo delicatamente e la avvicino a me. La sento sussultare e la guardo da sotto le palpebre mentre continuiamo a baciarci: ha gli occhi chiusi e l'espressione concentrata.

Not far enoughWo Geschichten leben. Entdecke jetzt