Capitolo 63 - Isolamento in compagnia

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Hero

Prendere l'aereo dopo tutti questi mesi è stato quasi surreale. Per fortuna il volo è durato poco, portare la mascherina tutto questo tempo è un inferno.
Appena esco dall'aeroporto trovo subito la macchina che mi porterà in albergo.

La produzione sta facendo un lavoro enorme per garantire la sicurezza e il rispetto di tutte le norme igieniche per evitare che qualcuno di noi contragga il virus. Per questo motivo ci hanno già anticipato che faremo più tamponi a settimana, un intero piano sarà messo a disposizione solo per noi e non potremo uscire se non accompagnati. Questo è ciò che mi scoccia di più: l'idea di non avere nessuna libertà e di dover stare per forza chiusi in albergo anche nei giorni liberi, mi fa venire la claustrofobia.

Alcuni membri del cast e della produzione sono arrivati da settimane, altri da giorni e stanno facendo la quarantena obbligatoria.

Mi perdo nei miei pensieri mentre guardo le strade e gli edifici di Sofia sfilare veloci dietro il finestrino e molto presto sento la macchina arrestarsi.
L'albergo è uno dei più lussuosi e sicuramente più alti della città.
Non appena fatto il check-in, vengo condotto in una camera al primo piano in cui starò in isolamento solo per un paio di giorni aspettando l'esito negativo del tampone.

Mentre seguo l'inserviente nel lungo corridoio, faccio caso a ogni porta che passo. Dietro una di queste dovrebbe esserci Jo che è arrivata una settimana fa e che venendo dall'America, per legge, deve sottostare a un isolamento più lungo.

Appena chiudo la porta della mia camera alle mie spalle decido di mandarle un messaggio per farle sapere che sono arrivato. L'ultima volta che ci siamo sentiti è stata due giorni fa e voglio seguire il consiglio di Tania: evitare di rendere le cose imbarazzanti come nelle riprese del secondo film, la situazione è già abbastanza complicata tra di noi e non dimentichiamo che sarà l'ultima volta che avrò l'occasione di stare su un set con lei.

Hero - Appena arrivato e messo in isolamento.

Messaggio semplice, ci può stare.
Stranamente non mi fa aspettare molto, dopo poco più di un minuto mi arriva la notifica di una sua risposta.

Jo – Benvenuto! Troverai le pareti della tua stanza molto interessanti.
Hanno cominciato a parlarmi solamente dopo due giorni.

Hero – Non succederà, due giorni e sarò fuori. In che piano
ti hanno rinchiusa?

Jo – Primo piano, stanza 102.

Hero – Non ci credo. Io sono nella 103!

Sento un rumore alla parete che penso sia quella comunicante con la stanza di Jo e subito dopo arriva un altro messaggio.

Jo – Mi hai sentita?

Per tutta risposta busso alla parete ricambiando il saluto.

Hero – Forte e chiaro!

Iniziamo a parlare del viaggio, delle riprese imminenti e dei dettagli del copione, in un soffio passa tutto il pomeriggio e mi accorgo di stare morendo di fame solo quando ricevo la chiamata in camera da parte della receptionist che mi chiede di scegliere cosa ordinare per la cena.

Mentre aspetto che me la portino ne approfitto per farmi una doccia e mettermi comodo. Sono stato tanto preso a chattare con Jo che non ho nemmeno pensato che fosse il caso di cambiarmi dopo un viaggio in aereo.

Due ore dopo sono lavato e sazio, comincio a fare zapping per trovare un film da guardare mentre parlo al telefono con Tania. Stiamo discutendo sul rinnovo di una delle nostre serie preferite quando mi arriva una notifica.

Not far enoughWhere stories live. Discover now