Capitolo 74 - Condizioni

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Josephine

Appena apro gli occhi sento il suo braccio stretto intorno a me. Guardo l'orologio che segna le sei e anche se ho dormito solo tre ore, non sento il bisogno di richiudere gli occhi.

Ancora non riesco a raccapezzarmi su ciò che è successo ieri. Prima il blackout in ascensore, poi Hero alla mia porta venuto da me per chiedermi di lasciare indietro tutto e stare insieme. Insieme veramente e non permettere che le situazioni passate si ripetano.

Sento il suo respiro colpire la mia nuca e il calore che irradia il suo corpo è così confortante che potrei stare rannicchiata contro di lui per giorni interi. È ingiusto che tra tre soli giorni ci dovremo dividere.

Che tipo di coppia saremo? Ci fideremo l'uno dell'altra così lontani? Ormai so per certo che sono il tipo di ragazza gelosa e spero che lui faccia di tutto per non farmi sentire in questo modo.

Comincio a studiare il braccio che mi tiene bloccata a lui. È muscoloso, non sembra appartenere a quel ragazzo che ho conosciuto quasi tre anni fa. Adesso, anche nel sonno, i suoi muscoli sono contratti e le vene che si intravedono sottopelle sono la cosa più sexy che abbia mai visto.

Stanotte lo volevo, lo volevo talmente tanto che ero disposta ad andare da lui con la stupida scusa della giacca ma lui mi ha preceduta.
Nel momento in cui l'ho visto ho pensato che volesse la stessa cosa e quando mi ha detto di volermi parlare sono tornata al momento in cui mi ha confessato di Tanya.

Per un attimo sono stata tentata di dire che non era il momento ma la luce nei suoi occhi verdi mi ha convinta a lasciarlo entrare.
Quando ho frainteso ciò che voleva dire ho pianto e piangendo ho capito che Hero ha messo a soqquadro tutte le convinzioni che avevo su me stessa. Non ho mai versato lacrime per nessun ragazzo a parte lui. Ho sempre messo al primo posto il mio lavoro e le regole, finché è arrivato lui.
Lui è l'eccezione.

È anche l'unico a cui mi sia concessa senza nessuna protezione, una cosa stupida che non mi è mai passata per l'anticamera del cervello con nessun altro ma con lui ho voluto provare.

Di certo questo non si ripeterà, l'ha messo in chiaro ieri sera quando mi ha praticamente rifiutata lasciandomi desiderosa di lui. Ma era così dolce e sincero in quel momento che ho preferito non farne una dramma e devo ammettere che è stato bellissimo dormire insieme a lui, così come non succedeva da anni.

Sono troppo consapevole del suo corpo contro il mio e sento il bisogno di avvicinarmi ancora e sentirlo di più. Mi sposto all'indietro, muovendo il mio sedere fino a toccare le sue gambe. I miei movimenti devono averlo svegliato perché un istante dopo mi stringe completamente a sé e poggia le sue labbra proprio sotto il mio orecchio dispensando soffici baci fino alla base del collo che mandano ondate di brividi in tutto il mio corpo.

"Già sveglia?" Farfuglia contro la mia pelle.
Il sonno è chiaro nella sua voce e mi sento un po' in colpa per averlo svegliato. Forse.
"Uhm-Uhm." Riesco a dire mentre mi abbandono a questa sensazione muovendo la testa di lato per dargli via libera a tutto il mio collo.

A svegliarsi non è soltanto Hero e appena lo sento premere contro il fondoschiena mi muovo su di lui, autocompiaciuta ma anche più desiderosa di averlo come voglio io.

"Jo." Ringhia, le sue mani sui miei fianchi per fermarmi ma il suo respiro affannoso mi fa capire che vorrebbe l'esatto contrario.
"Che c'è?" Gli chiedo con finta innocenza.
Mi gira in modo che sia sdraiata di schiena e mi blocca con la parte superiore del torace.

Quanto vorrei che non avesse addosso questa stupida T-shirt.

"Buongiorno." Mi saluta strofinando il suo naso sulla mia guancia.
"Buongiorno."
Cerco la sua bocca e appena la trovo, la reclamo spingendo la mia lingua tra le sue labbra venendo ricompensata da un gemito.
Le sue mani stringono i miei fianchi per un'altra volta e risalgono fino alla vita per poi riscendere.

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