Capitolo 49 - Qualcosa "di più"

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Hero

Vengo riportato alla realtà da qualcuno che mi scuote delicatamente.
"Hero, svegliati. Tra poco arriverà lo staff per prepararti."
Controvoglia apro gli occhi e molto lentamente mi metto a sedere. Nel movimento faccio scivolare una coperta e piano piano prendo coscienza di dove mi trovo.
Non mi sono neanche accorto di essermi addormentato, avevo due ore libere da passare con Jo e le ho sprecate dormendo.
"Perché mi hai lasciato dormire?" chiedo rauco.
"Sembravi averne bisogno."
Già e magari ti andava bene interrompere il discorso che avevamo iniziato.
"Tutto okay?"
"Sì, devo solo riconciliarmi con il mondo."
Ridacchia e prende un sorso da una borraccia con del liquido dal colore poco invitante che le avrà consigliato il medico.
"Cos'è?" faccio cenno alla bibita
"Me lo ha portato Sam poco fa. Non ho voluto sapere cosa sia ma è disgustoso. Vuoi assaggiare?"
"Col cazzo e poi sei tu quella che sta male. Sai... non vorrei dare a Samantha altri motivi per odiarmi"
Jo scoppia a ridere.
"Non ti odia!"
La guardo scettico.
"Okay, magari non gli stai propriamente simpatico ma sta migliorando. Poco fa ti ha visto sdraiato sul mio letto e si è limitata solo a un'occhiataccia."
"L'hai fatta entrare? Quanto è stata qui?" Non so perché ma l'idea che Samantha fosse nella stessa stanza in cui dormivo, mi mette i brividi.
"Giusto il tempo di darmi questo e chiedermi come sto. Calmati." Afferma alzando gli occhi al cielo.

Guardo l'orologio e mi alzo. Ho assicurato che mi sarei fatto trovare vestito.
"Ehi, tutto okay? Riguardo al discorso di prima..."
Dal suo modo di parlare, così frenetico e dalla sua espressione corrucciata capisco che è nervosa. Mi infastidisce che non mi voglia raccontare della sua vita, questa cosa sta facendo uscire un lato di me che non mi piace e non voglio più fare il finto tonto. Ma dall'altro lato non voglio neanche vederla in questo modo.
"Jo, è tutto okay, se dici che non è nulla d'importante ti crederò. Vorrei solo che fossi più aperta con me come io lo sono con te. Non credo di chiedere troppo, alla fine siamo in questa fase di questa non so come definirla... cosa tra noi e avere dei segreti non può farci bene."
"Hai ragione..." dice fissando il vuoto.
Per smorzare l'atmosfera le poggio le dita sul mento e le alzo il viso, portandola a incontrare il mio sguardo. Cerco di non farmi invadere dalla paranoia mentre osservo la preoccupazione nel suo volto e poggio le mie labbra alle sue. Un bacio lento e delicato che evidentemente non le basta. Le sue braccia risalgono le mie spalle e arrestano il loro percorso attorno al mio collo. La sua lingua accarezza la mia e mi lascio abbandonare per qualche secondo a questa breve e piacevole sensazione che mi fa dimenticare il perché fossi tanto di cattivo umore.
"Se questo è il sapore che lascia nella tua bocca, non voglio neanche immaginare quanto sia orribile quella roba..." Le dico facendo cenno alla borraccia non appena mi stacco da lei, le mie mani poggiate sui suoi fianchi.
Mi guadagno un bello spintone ma le nostre risate riempiono presto la stanza.
"A stasera" le dico e guardandomi indietro solo un'altra volta, esco per raggiungere la mia camera.

***

Dire che sarebbe stata una giornata lunga e pesante è stato un eufemismo ma vedere tutti questi fan che ci abbracciano e urlano i nostri nomi aiuta di molto il mio spirito e anche quello di Anna che trattiene le lacrime per ogni ragazza che le chiede una foto o scoppia a piangere davanti a noi.
L'assenza di Jo si fa sentire e mi dispiace che non sia qui per godere anche lei del calore dei fan.
Ho perso il conto delle persone con cui ho fatto foto e la mano mi fa quasi male a causa dei libri, magliette, diari, foto e anche parti del corpo che ho firmato.

Sono le 19 e ancora non si parla di tornare in hotel, le urla e il frastuono che provenivano da fuori l'edificio in cui siamo, si sono placati circa venti minuti fa e finalmente per la prima volta da quanto stamattina sono uscito dall'hotel, ho il tempo di prendere il mio cellulare.
Cerco di ignorare tutte le notifiche social e sfoglio le chat su whatsapp in cui i miei amici mi chiedono aggiornamenti e fanno battutacce su Jo. Non sanno di noi ovviamente, non è una cosa che direi via messaggio e per di più non saprei come definire la nostra situazione.
Amici con benefici? Lo siamo stati ad Atlanta e non ha funzionato affatto e direi che la situazione di adesso è ben diversa e lei si lascia andare sempre più spesso a gesti di affetto che solo qualche mese fa potevo sognarmi.
Certo, rimane il fatto che non riesco a scrollarmi di dosso la sensazione che stia omettendo qualcosa.
Fidanzati? No, assolutamente. Solitamente la sola parola mi metterebbe agitazione e invece stranamente non mi suona così malvagia.
Scuoto via questo stupido pensiero mentre apro un messaggio di Jo che risale alle 15 di oggi.
Mi annoio a morte...
E con questo un suo selfie in cui è sdraiata sul letto con la sua disgustosa bevanda a fianco. Non riesco a smettere di ridere mentre digito la risposta.
Sei ancora viva?
"Cosa c'è di tanto divertente" Anna chiede curiosa come sempre.
Giro lo schermo verso di lei e si unisce a me.
"Oggi si è persa una gran bella giornata ma almeno domani potrà esserci per l'ultimo giorno."

Not far enoughWhere stories live. Discover now