Capitolo 69 - Il diritto di scegliere

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JOSEPHINE

Questo è ridicolo.

Nell'intera storia dei tira e molla con Hero non mi sono mai sentita così ingenua. Mi sono lasciata trascinare dagli eventi, dall'emozione di rivederlo dopo più di un anno. Ho cercato anche di non ascoltare la vocina nella testa che diceva che Tanya fosse qualcosa di più che una semplice 'cara amica'.

Ho preferito focalizzarmi su Hero: sui suoi sguardi, i suoi gesti carini nei miei confronti, sul suo modo di toccarmi durante le riprese e come questo riaccendesse ricordi lontani. E sul quel bacio che sento ancora bruciare sulle labbra.

Non avrei dovuto cedere alla tentazione. In poche ore sono passata dall'essere al settimo cielo all'essere seduta sul pavimento contro la porta della mia camera a non raccapezzarmi più di nulla.
Poteva andare peggio di così?

È stato con Tanya dopo tutto quello che ci eravamo detti ad Atlanta e nonostante ci tenessimo in contatto. Lì per lì la gelosia mi ha accecata ma so che se fosse stato con una sconosciuta incontrata a una festa non avrebbe avuto lo stesso effetto su di me. Non ho sopportato la presenza di quella ragazza nella vita di Hero già dalla prima volta che ho sentito il suo nome.

E come se questo non bastasse vengo a scoprire che adesso è incinta.

Non volevo crederci, mi aspettavo che qualcuno uscisse da qualche angolo della stanza gridando allo scherzo di Halloween. Mi è bastato guardarlo nei suoi occhi terrorizzati per capire che era tutto reale.

Non importa che mi abbia detto chiaramente di non amarla e che ciò che è successo è stato uno sbaglio di due notti. Questa è una cosa che cambierà la sua intera vita e non solo.

In un secondo quella che pensavo fosse una strada in discesa per noi due si è rivelata portare a un precipizio.

Probabilmente col tempo avrei potuto superare il fatto che sono stati insieme, magari glielo avrei rinfacciato mille volte come lui ha fatto con me e Russell ma mi sarebbe passata.
A questo punto c'è poco che io possa fare. È una questione troppo delicata e voglio starne il più lontano possibile a maggior ragione se è così confuso.

Avrà un bambino da lei e per quanto per adesso gli sembri un incubi, conosco Hero abbastanza da sapere che presto si innamorerà di quel bambino e infine di lei. È già la sua migliore amica e le vuole bene, una volta nato loro figlio sarà solo questione di tempo.

La cosa peggiore è che non posso neanche essere arrabbiata con lui. Come potrei quando sembra il fantasma di se stesso anche a lavoro?
Il suo volto totalmente stravolto mentre mi chiedeva sostegno mi ha tormentato per tutta la giornata.

Come può volere un sostegno da me quando l'unica cosa che vorrei fare è andare indietro nel tempo e fare in modo che non incontri mai quella ragazza? Non voglio che esca fuori questo lato di me, non quando c'è di mezzo qualcosa di così importante come l'arrivo di un bambino. Ecco perché non mi devo intromettere in nessun modo.

Scommetto che non ha dormito stanotte e forse sta recuperando le forze proprio in questo momento, mentre gioco con il primo boccone di pollo che non riesco a mandare giù. È ora di cena e ci siamo tutti, tranne lui.

Avrà parlato con Tanya come mi ha detto? Avranno trovato un punto d'incontro? Lei lo avrà rassicurato? Lui avrà fatto il possibile per rassicurare lei? Ma certo, è proprio da lui. È un gentiluomo anche se la scorsa notte lo ha dimenticato.

"Jo, va tutto bene?" Mi chiede Kiana.
Mi ricompongo e faccio cenno di sì. Mi sento un groppo in gola e quella sedia vuota mi sta tormentando.

"Non hai toccato cibo."
"Sì, sono un po' sovrappensiero." Mi giustifico forzando la forchetta in bocca.
"C'entra il ragazzo intrattabile che hai seguito in stanza ieri sera?"
Non le rispondo ma mi limito a masticare lentamente il pollo ormai freddo.
"Lo prendo come un sì. Sta bene? Ho sentito dire in giro che non ha una bella cera."
"Diciamo che non è al massimo." Mi limito a rispondere.
"Ti ha spiegato cosa gli succede? Chance ci ha provato ma non è stato molto collaborativo."
"A grandi linee. Ma non so molto..."
Non so cosa dire quando parlo con lei, ha un senso dell'osservazione inquietante. A volte ho paura che mi legga nel pensiero.
"Capisco, spero che non sia successo nulla di brutto."
Faccio spallucce e mi forzo a prendere un altro boccone.

Not far enoughWhere stories live. Discover now