Capitolo 31 - Confidenze

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Nel sonno si insinua una musichetta irritante che riconosco subito come la mia sveglia. Apro gli occhi e vedo che nella stanza entra troppo sole e non ho neanche il tempo di mettermi a sedere che qualcuno spalanca la porta entrando con prepotenza nella stanza.

"Se non spegni quella sveglia, ti spacco il cellulare." dice un Alex piuttosto nervoso che vedendomi disorientato sbuffa e va spegnere l'allarme del mio Iphone.
"Che ore sono?" chiedo assonnato.
"Sono mezzogiorno e avrei dormito ancora se non fosse stato per quello stupido telefono"
"È il minimo" commento acido.
Ci mette un po' a elaborare la mia risposta ma poi ribatte.
"Non mi dire che ce l'hai ancora per ieri?!"
"Tu che dici, lo sai che odio aver toccata la mia roba."
"No Hero, non lo so. Ma che ti prende?"
Sbuffo senza degnarlo di una vera e propria risposta.

"Vuoi parlarmi di qualcosa, so che vuoi. Ti assicuro che non racconterò niente agli altri."
"Non ho nulla da dire" rispondo secco mentre mi metto a sedere sul bordo del letto.

Dopo aver chattato con Jo non ho preso sonno per almeno un'ora. Dentro di me infuria la battaglia tra il sollievo di aver parlato con lei e la rabbia per questa stupida sensazione e per il mio orgoglio ferito dal suo comportamento infantile. In testa ho un fottuto casino.

"A me sembra di sì." Mi guarda con uno sguardo comprensivo che mi suggerisce che sa perfettamente che ci sia molto di più dietro la mia sfuriata di ieri sera.
"Non voglio parlarne, ok? Non servirebbe a nulla"
"Cazzate, siamo amici e sai che puoi confidarti tranquillamente con me."

Non so cosa potrebbe andare meglio raccontando tutto ad Alex ma sinceramente non vedo come possa peggiorare la situazione.

"Alex, a nessuno!" lo avverto.
"Certo amico, per chi mi hai preso?"
"Con nessuno intendo NESSUNO, nemmeno al tuo cane e soprattutto: nemmeno agli altri!" ripeto.
"Adesso mi stai offendendo, se continui me ne vado!

Faccio un respiro profondo.
"Potrei, e sottolineo potrei, essermi impelagato in una situazione... inaspettata."
Lui mi guarda aspettando che continui la storia.
Gli racconto tutto, non scendendo troppo nei particolari ovviamente. Dall'accordo di avere un rapporto di amicizia con benefici alla mia cotta che ha mandato in tilt gli ingranaggi del mio cervello facendomi rifiutare ancora prima che confessassi i mie sentimenti. Sentimenti? Che parola smielata, non sapevo nemmeno fosse nel mio vocabolario. Sono proprio alla frutta.

"Caspita" commenta Alex con uno sguardo inebetito dopo una buona mezz'ora di racconto.
"Tutto qui? Sai dire solo questo?"
Passa un momento di silenzio e poi scoppia ridere sguaiatamente contorcendosi sul letto.
"Scherzi?" gli lancio uno sguardo d'odio.

"Scusa, scusa. Solo che non mi sarei mai aspettato di diventare il tuo confidente per problemi di cuore. Non ci posso credere, allora ci avevo azzeccato in pieno: il nostro Hero si è innamorato!"
"Ehi, non esageriamo con le parole adesso..."
"Ok, ma come ha reagito ai messaggi di Bruce ieri?"
"Non credo che l'abbiano infastidita più di tanto, vuole tornare ad avere un rapporto civile prima del promo tour ma le ho detto che ci devo pensare..."
"Perciò non siete tornati in argomento?"
"No ma credo che sia una conferma che non prova le stesse cose."

Non aggiungo altro e il mio amico rimane a fissarmi interdetto.
"Non ne farei un gran problema, fossi in te. Questa Joanne..."
"JOSEPHINE!" lo correggo.
"Josephine, scusa. Probabilmente è l'unica donna al mondo che ti dirà di no nella tua intera esistenza. Ci vuole una terapia d'urto! Conosci ragazze nuove e divertiti con loro fin quando non te la scordi. Ieri con Stacey stava andando bene, no?"
"Ah, ah. Certo." Rispondo irritato ricordando la mia pessima figura.
"Cosa?"
"Niente"
"Hero, se non mi dici le cose come posso darti una mano?"

Faccio un lungo respiro e guardo il soffitto per un attimo, per poi ritornare ad esaminare le mie unghia.
"Non è andato" farfuglio tra me e me.
"Non ho capito."
"Non è andato" ripeto più forte.
"Chi?"
Oh, che situazione imbarazzante.

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