52. Sweetness

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[Perdonatemi per il ritardo, ma in questi giorni ho avuto poco tempo per aggiornare. Se riesco, per farmi perdonare, domani aggiorno.]

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Zayn la osservava dall'ingresso dietro la cucina. La osservava sotto la luce fioca del neon, che non era abbastanza forte per illuminare il volto del vampiro, creando luce soffusa che dava un tocco di oscurità al suo volto scolpito da tratti ben evidenti.

Lo sguardo perso e vuoto della ragazza gli diedero la conferma di ciò che presumeva Zayn. Era spaventata, e forse ancora non era riuscita bene a capire cosa stesse realmente accadendo. In realtà questo non lo aveva capito nessuno. Non era ancora ben chiaro se fosse solo una stupida invenzione o se veramente il regno era in pericolo. Tutto ciò era strano.

La sentì sospirare. Girò appena lo sguardo, non notando però la presenza nascosta del re. Ma Zayn riuscì comunque ad avere una visione abbastanza chiara del volto. Era stanca, si poteva vedere ad un miglio di distanza. Aveva delle occhiaie, non troppo marcate ma abbastanza evidenti. La pelle era lattea e pallida quasi come quella di un vampiro. Ma questi fattori non influenzavano troppo la sua bellezza.

Zayn voleva entrare a parlarle, per chiarire un po' la situazione fra i due, ma aveva paura. Temeva di poter far disastri come sempre aveva fatto con lei e con altri. Temeva che come sempre la conversazione prendesse una brutta piega.

'Coraggio, Zayn. È solo un'umana. Come parlare con un amico, solo che questa ha le tette e un bel culo.' Continuava a ripetersi nella mente per convincersi ad andare.

Ma non era così facile vederla come parlare con un amico. Ma in effetti, solo con loro si mostrava per quello che era realmente. Una cosa abbastanza insolita.

Sospirò per un'ultima volta, prima di iniziare a muovere una gamba dopo l'altra e dirigersi verso la figura della giovane ragazza. Gli fu davanti in poco, ma Abigail non staccò lo sguardo dai suoi fiocchi d'avena, continuando a giocare con il cucchiaio.

Zayn si schiarì la voce, per richiamarla. E lei alzò il volto, avendo un contatto diretto con gli occhi ambrati del vampiro. Il re si accorse di come brillavano gli occhi azzurri della giovane, era in più bei pozzi azzurri che avesse mai visto in tutti i suoi secoli di vita. Ma quel giorno erano diversi, meno lucenti, stanchi e stufi di brillare.

Abigail continuò a guardare Zayn, senza dire nulla, ma incitandolo con lo sguardo a parlare.

«Ehm...scusa se ti disturbo mentre fai colazione,» Iniziò Zayn. «ma vorrei poterti parlare un'attimo.»

«Dimmi.» Disse Abigail, con voce rauca, che subito si schiarì. Il tono era calmo e pacato. Si aspettò una risposta immediata, ma Zayn ripensò ancora a quello che stava per dire.

Non era ancora completamente sicuro, ma doveva ricordarsi per chi lo stava facendo e per quale ragione. Dietro ciò c'era molto più che una semplice proposta, c'era tutto l'amore che Zayn sapeva dare. Non era un mostro come tutti credevano. Era più umano di molti altri.

«Be', io vorrei farti questa proposta, Abigail. Non so se ricordi il nostro patto, quello fatto mesi fa...». Abigail ci pensò. Le sopracciglia unite e lo sguardo concentrato. Credeva di esserselo dimenticato, ma nei meandri del suo giovane cervello, ella se lo ricordava molto bene.

«Sì, ora ricordo.» Disse con tono fiero, per esserselo ricordato con abbastanza facilità.

«Esso diceva che, se tu avessi fatto ogni cosa che io ti dicevo e se ti saresti concessa a me, io ti avrei permesso di vedere la tua famiglia per un week-end.» Dopo le sue parole il volto di Abigail si illuminò di speranza. Avrebbe davvero voluto poter rivedere suo padre e sua madre, e anche Elisabeth. Un sorriso di gioia si formò sulle sue labbra rosee e carnose.

«Quindi, avevo pensato che sarebbe potuto piacerti fare visita alla tua famiglia questo fine settimana. Ed io e Tristan ti accompagneremo.» Dopo quelle parole Abigail balzò in piedi. Non si era mai sentita così felice da mesi, ormai.

Non esitò neanche un attimo. Girò attorno all'isola della cucina, dove era seduta a mangiare, per incontrare Zayn dal lato opposto. Gli saltò al collo, stringendolo come non aveva mai fatto con nessuno prima di allora.

«Grazie.» Sussurrò all'orecchio, non mollando la presa. Zayn la abbracciò a sua volta, inalando il suo profumo, misto all'odore forte di sangue umano. Ma riusciva ad andare oltre senza problemi.

«Questo però non cambierà le cose che succedono fra me e te il lunedì sera.» Precisò Zayn, non ancora staccatosi dall'abbraccio.

Era sempre lui, sotto sotto, ma comunque Abigail non aveva badato molto alla sua precisazione. Era troppo contenta e intenta a pensare cosa sarebbe potuto succedere in un week-end con i suoi genitori. Avrebbe voluto fare di tutto, ma il tempo era poco. Due giorni appena.

Poi finalmente si staccò da Zayn, indietreggiando e accorgendosi di ciò che aveva appena fatto.

«Oh, scusa...» Arrossì leggermente per l'imbarazzo. Sentì le guance accaldarsi, è il sorriso malizioso di Zayn non aiutò.

«Tranquilla, piccola. Con me puoi esporti.» Cercò di tranquillizzarla, accarezzandole la guancia e spostandole i capelli biondi che le ricadevano in faccia. Abigail rispose sorridendo.

«Ora devo andare. Ci vediamo presto piccola.» Aggiunse il re, lasciandole un piccolo bacio sulla guancia, con le labbra fredde.

Si avviò verso l'uscita, con il suo solito passo sostenuto. Poi la voce candida e debole di Abigail lo fermò.

«Zayn, grazie.» Disse quasi sottovoce, ma Zayn la sentì benissimo. Non rispose, si limitò a sorriderle. Con quel sorriso che ogni volta la faceva sciogliere da dentro, perché non si poteva negare la sua bellezza.

Ma, ovviamente, le era difficile poterlo amare.

Compulsive ≫ z.m. Where stories live. Discover now