50. Spaces

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[Ragazze perdonatemi per il ritardo, ma in questi giorni ho avuto davvero poco tempo. Comunque eccomi qua con il nuovo capitolo! Vi auguro già, in anticipo, una buona fine 2014 e un buon inizio 2015!

L'altra volta siete state fantastiche coi commenti, vi andrebbe di rifarlo anche questa volta?

Domanda: buoni propositi per il 2015?]

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«Come sarebbe a dire che stanno arrivando?!» Tuonò Zayn battendo un pugno sul tavolo in mogano, che rimbombò per tutta la sala.

«Siamo stati avvistati dalle guardie attorno al confine. Vogliono invadere il territorio per scagliarsi contro di lei, maestà.» Spiegò uno dei Lords. Si erano riuniti tutti in una sala, compreso Lord Tristan, con il quale Zayn provava ancora un po' di rancore, anche se non più di quel tanto.

È vero, Tristan aveva tradito la sua fiducia, ma era pur sempre il suo migliore amico da secoli e secoli, non riusciva ad odiarlo.

«E cos'è questa storia dell'umana?!» Intervenne Zayn dopo una breve pausa riflessiva sulla questione.

«Alcune guardie hanno provato ad avvicinarsi a loro, per capire cosa volessero, ed essi hanno ammesso esplicitamente di volere l'umana. Subito dopo le guardie sono state quasi tutte uccise, tranne poche.» Intervenne Lord Jasper. Egli era stato tra i primi a saperlo.

«Ed ora, Cos'hai intenzione di fare? Non puoi di certo mettere a rischio la vita di Abigail.» Aggiunse Tristan, continuando a guardarsi in giro, senza rivolgere un singolo sguardo al re.

«No di certo.» Rispose subito Zayn.

Per quanto crudele potesse essere, non se lo sarebbe mai perdonato, se le fosse accaduto qualcosa.

Restò a meditare, continuando a fare avanti e indietro e tornando ogni volta sui suoi passi. Si mordeva insistentemente il labbro inferiore, segno del fatto che fosse agitato. Non aveva idee. Sapeva per certo che avrebbe attaccato, ma non poteva lasciare Abigail così allo scoperto. Anche se fosse rimasta a palazzo, aveva bisogno di una supervisione costante.

«Quanti sono circa?» Chiese Zayn per curiosità, non badando molto, prima di porre la domanda, al fatto che se lo fosse chiesto mentalmente.

«Dicono di averne avvistati più o meno uno milione. Probabilmente hanno radunato molti gruppi di selvaggi. E tutto per prendere l'umana.» Rispose il vampiro giovane, di cui Zayn non sapeva il nome.

«E a capo di tutti c'è Vladimir?»

«Così sembra. Ma alcuni dicono che sia affiancato da qualcun'altro.» Rispose Jasper.

Zayn non poté fare a meno di pensare a quell'umano, William, che Tristan non aveva ucciso perché era scappato. Forse Tristan non l'aveva ucciso perché credeva fosse innocuo, ma se in quel momento era un vampiro, il rischio era molto alto. Ogni mossa di Zayn poteva essere azzeccata, ma anche completamente errata e farlo affondare negli abissi.

«Dobbiamo trovare qualcuno che supervisioni Abigail, qualcuno che la conosca bene.» Decise Zayn, comunicando ad alta voce.

«Ma chi? Soltanto Tristan e quella serva la conoscono bene.» Osservò Marius, subentrando nella conversazione.

Zayn ci pensò sopra un attimo, valutando le possibilità. Effettivamente erano loro gli unici a conoscerla davvero, ma servivano delle guardie.

«D'accordo, allora Tristan e Veronique saranno incaricati di stare sempre con Miss Abigail, e selezionerò due guardie che lo seguiranno sempre per proteggerli.» Affermò Zayn, dirigendosi verso l'uscita della stanza. Si fermò di fronte a Tristan, facendo in modo di avere un contatto con i suoi occhi ambrati.

«Conto su di te.» Fu tutto ciò che aggiunse prima di andarsene.

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«E quindi voi siete incaricati di proteggermi?» Chiese Abigail, osservando Veronique e Tristan, seduti di fronte a lei.

«Esatto. Non siamo ancora sicuri che siano pericolosi come sembrano, ma Zayn ha voluto essere previdente.» Spiegò il vampiro, cercando di non guardarla troppo negli occhi color cielo.

Veronique lo aveva saputo da poco, e ancora non conosceva bene la gravità della situazione, ma Tristan si era offerto di spiegarle tutto in un secondo tempo.

«Oh, capisco.» Abigail continuava a pensare che fosse William, ma non poteva essere sicura. Doveva smettere di pensare che potesse davvero giungere a salvarla.

«Se volete scusarmi, io avrei del lavoro da sbrigare.» Parlò Veronique, sciogliendo il clima di tensione creatosi. «Ci vediamo più tardi, Lord Tristan.»

«Ti prego, chiamami semplicemente Tristan.» Precisò, prima che la vampira li lasciasse soli. Subito Tristan cercò di scusarsi.

«Abigail, ti chiedo di accettare le mie scuse per il comportamento che ho assunto al ballo.» Si scusò.

«Tristan, non parlarmi come se fossi una sconosciuta, io...adoro quando mi chiami Abby, adoro i nostri momenti passati insieme, le nostre risate. Ma non posso amarti, scusa.» Disse tutto d'un fiato la ragazza.

Tristan le si avvicinò, fino a scrutarla nei suoi pozzi azzurri talmente in fondo da far male.

«È stata colpa mia, sono io la causa di questa distanza. Spero potrai accettare le mie scuse più sincere.» Successivamente abbassò il capo.

«Amici come prima?» Sorrise Abigail.

«Amici come prima.» I due si abbracciarono, come amici, come lo erano sempre stati. Tristan la amava, ma doveva capire che, in realtà, lei amava qualcun'altro. E avrebbe rispettato i suoi sentimenti, ora come sempre.

Compulsive ≫ z.m. Where stories live. Discover now