26. Savior

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L'urlo agghiacciante risuonò per tutto il castello. Era così forte e penetrante che si udiva persino ad un miglio di distanza. Abigail continuava ad urlare senza sosta, sperando in una possibile reazione del suo cacciatore oppure di qualcuno all'interno del castello. Ma non arrivava, malgrado insistesse. Smise di urlare e si arrese alla forza superiore del suo aggressore. Era finita. Sentiva il sangue venirle a mancare, e il cuore perdere di alcuni battiti. Tossì leggermente prima di perdere i sensi, ma prima di chiudere gli occhi vide di fronte a se una figura nera, non ben distinta. Stava in piedi senza dir nulla e guardava la scena. Poi d'improvviso urlò.

«Lasciala andare, bastardo!» Ma Abigail non riuscì a distinguere la voce, era svenuta.

~

In tutto il tempo in cui era rimasta a palazzo, Abigail non avrebbe mai immaginato che le potesse accadere una cosa simile. Non sapeva se era morta o meno, ma in questo momento si trovava in un'immensa radura innevata. I piedi erano scalzi e sentiva la neve sotto di essi. Tremò per il freddo agghiacciante. Il vestito che indossava le copriva a mala pena le ginocchia e il golfino che portava sulle spalle era tutto strappato. I piedi doloranti erano graffiati è da essi sgorgavano dei piccoli rivoli di sangue che, cadendo a terra, macchiarono la neve bianca. Anche il resto del corpo era graffiato e sfregiato, ma le ferite di stavano già richiudendo lentamente.

Abigail non sapeva se proseguire o no, di fronte a lei il nulla. Ma una voce la richiamò da dietro le spalle, una voce mai sentita prima.

«Abigail» La ragazza si voltò con cautela, anche perché i piedi erano ghiacciati e le impedivano di muoversi più velocemente.

Era un uomo, o meglio un ragazzo. Un volto mai visto prima d'ora. Tutto di lui era perfettamente ordinato, a partire dai capelli pettinati a regola d'arte, fino ad arrivare al completo nero lindo e pulito. I tratti leggerli del suo viso lasciavano intuire che aveva meno di vent'anni. Ma chi era?

«Chi sei?» Abigail pronunciò le parole soffocandole in gola e le uscì solo un verso strozzato che dava l'idea di essere disperata, cosa che non voleva evidenziare.

La figura di mosse verso di lei in modo leggiadro e senza produrre alcun rumore sulla neve. Rimase ad un metro di distanza da Abigail. I suoi occhi la scrutarono a fondo per qualche minuto, poi sorrise e parlò nuovamente.

«Sono colui che deciderà se tu potrai rimanere in vita o venire con me in un altra dimensione» Abigail capì cosa intendeva. Ma non sapeva cosa doveva fare e se voleva veramente tornare in vita, in fondo cosa c'era di positivo nel farlo? Non avrebbe mai più rivisto William e la sua famiglia, la sua vera felicità. «Tu cosa vorresti Abigail?» Chiese poco dopo il ragazzo.

«Non lo so...» Rifletté Abigail. «Non credo che conti molto di me al mondo» Si concesse un pensiero egoista. Ma in fondo era la verità. «Solo vorrei sapere, cosa è successo?»

«Sei stata ferita da un vampiro. Ha bevuto molto del tuo sangue e ora sei qui perché sei tra la vita e la morte» Spiegò subito la figura. Quindi per colpa di Vladimir ora Abigail doveva compiere una decisione molto importante, la più importante della sua vita. «E comunque a qualcuno importerebbe della tua vita. I tuoi famigliari, William, Tristan e i Lord, e persino Zayn»

«Non credo che rivedrò mai i miei genitori e William, e non sono sicura che a Zayn importi molto» Sospirò delusa. Non era così che avrebbe voluto lasciare tutti. E mai si sarebbe aspettate di farlo alla sua giovane età.

«Abigail, posso solo dirti che, in questo momento, a palazzo tutti sono preoccupati per te, Zayn compreso» Ma Abigail era confusa più di prima. «Fallo! Torna per chi ti vuole bene!» Forse avrebbe dovuto dire di si, ma non era del tutto sicura. Qualcosa la fermava. Ma cosa? Forse il fatto che non avrebbe mai riavuto la sua libertà.

«Abigail, sono sicuro che non te ne pentiresti» Ma per Abigail ci fu un momento di panico.

«Dimmi che questo è solo un incubo. Voglio svegliarmi» Sussurrò più per se stessa che per il ragazzo.

«Non lo è Abigail. Devi scegliere ora, non abbiamo tutta l'eternità» Rispose la figura avendola sentita sussurrare.

Abigail chiuse gli occhi e si lascio trasportare dall'ondata magnetica che la tirava verso il vortice.

~

Da ore Abigail non si svegliava. Era lì, sdraiata sul letto senza dare segni di vita.

«Zayn, sei sicuro di aver usato il sangue giusto per la trasfusione?» Il tono di Tristan era evidentemente preoccupato. La trasfusione era andata bene, ma questo non spiegava perché Abigail non si fosse ancora svegliata.

«Certo. Ho controllato sulle sue carte e c'era scritto chiaro ed evidente che è zero negativo» Zayn di passò una mano tra i capelli neri e morbidi per la preoccupazione. "E non avrei lasciato che morisse" aggiunse sottovoce Zayn, ma Tristan lo sentì, ovviamente.

Vladimir era un traditore. Zayn e Tristan lo avevano sempre saputo. E meno male Zayn era giunto in tempo prima che per Abigail fosse troppo tardi, ma Vladimir era scappato e Zayn non aveva potuto prenderlo a calci in culo. Ma ora lo avrebbe cercato fosse stata l'ultima cosa che avrebbe fatto. Non solo perché temeva che potesse far ancora del male ad Abigail, ma anche perché con lui aveva un vecchio conto in sospeso. "Bastardo" sussurrò a denti stretti.

Ma per ora non potevano far altro che aspettare il risveglio di Abigail, se mai fosse avvenuto.

Compulsive ≫ z.m. Where stories live. Discover now