41. Tristan

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Okay, Tristan si sentiva pentito per averla trattata così. Non era esattamente ciò che aveva visto nei suoi pensieri, ma la rabbia lo aveva accecato ed ora si sentiva una testa di cazzo, non che non lo fosse. Ed era consapevole che l'amicizia con Abby contava decisamente di più che arrabbiarsi con lei per qualcosa che non aveva scelto di fare.

Ora avrebbe voluto parlare a Zayn e dirgli quanto schifo provasse per lui dopo quello che aveva fatto alla donna che diceva di "amare", ma non aveva nessun potere per farlo. Si, era pur sempre il Lord più amico del re, ma si erano accorti entrambi che tra i due, negli ultimi mesi, c'era stata parecchia tensione. Forse era perché entrambi bramavano Abigail, che sarebbe stata la loro conquista, ma Tristan non voleva ammettere di provare nient'altro se non profondo amore da amico per la ragazza. E oltre al fatto che non volesse, non poteva neanche farlo. Se solo Zayn l'avesse saputo gli avrebbe staccato la testa, o peggio.

Senza contare che c'erano altri due problemi: Vladimir, che l'aveva aggredita senza ritegno già mesi fa, ma egli era ancora ricercato da tutte le guardie all'interno della nazione e anche fuori, e William. Si, era umano. Si, era impotente. Ma aveva più potere con Abigail rispetto ai due vampiri. E, in oltre, Tristan non era completamente sicuro che potesse rimanere umano ancora per molto. Fuori dalla corte reale, c'erano parecchi gruppi di vampiri allo stato selvaggio, pronti ad infilare i loro sporchi artigli nella carne del primo umano che sarebbe passato.

Ma ora non aveva tempo per pensarci. Doveva sistemare quella cosa con Abigail, perché, obiettivamente, non era stato molto bene nei giorni passati senza lei. Rallegrava le sue giornate e le rendeva luminose in un modo che doveva ancora decifrare. Era una specie di magia.

A grandi falcate stava percorrendo il corridoio dove era situata la stanza dell'umana. Arrivò e bussò, sentendo solo un lieve "avanti" prodotto dalla sua melodiosa voce. Entrando, notò che era accovacciata al letto con solo una coperta addosso. Evidentemente Zayn era passato di lì la sera precedente, senza neanche curarsi che stesse bene e non avesse freddo.

«Ehm...preparati e vestiti, ho bisogno di parlarti. Ti aspetto nel cortile per una passeggiata.» Richiuse la porta dietro di sè, incamminandosi verso i giardini.

~

Abigail si era lavata, e vestita, anche se in modo semplice. Si chiedeva se Tristan volesse rimproverarla ancora per aver sentito Zayn nella sua stanza la sera prima. Sperava di no, era stufa di farsi sottomettere da tutti. Magari, invece, Zayn gli aveva ordinato di parlarle del ballo di Natale, che sarebbe stato quattro giorni dopo. Ma la ragazza sperò che fosse per scusarsi del comportamento infantile che aveva assunto negli ultimi tempi con lei. Chissà poi, cosa gli era preso?

Poco importava, tanto presto lo avrebbe saputo, dato che era di fronte al portone che conduceva ai giardini reali. Con forza lo aprì e sentì subito l'aria fredda e invernale sfiorare il suo viso. Si strinse nel cappotto nero ed uscì, vedendo Tristan appoggiato alla fontana, dove l'acqua era ghiacciata. Tutt'intorno si era posato un bellissimo ed uniforme manto bianco di neve, e gli alberi erano spogli. C'era anche una leggera nebbia.

«Ciao.» Sussurrò Abigail avvicinandosi a Tristan.

«Hey.» Sorrise lui notando il tenero naso rosso della ragazza.

«Di cosa devi parlarmi?»

«Vieni.» Le diede una leggera spinta sulla spalla incitandola a camminare al suo fianco.

Diede una leggera occhiata alla giovane che sosteneva il suo passo. Indossava i guanti, ma teneva ugualmente le mani nelle tasche del cappotto. Cercava di nascondere il naso nella sciarpa per il freddo, e questa scena fece sogghignare Tristan.

«Cosa c'è che non va?» Domandò insospettita la ragazza.

«Oh, niente. Solo, sei buffa con il naso rosso.» Rispose il riccio indicandolo e ridendo nuovamente. Abigail ruotò gli occhi e sorrise anche lei. «Comunque, volevo solo dirti che mi dispiace per quello che ti ho detto, in realtà so come sono andate veramente le cose con Zayn, ma ero davvero incazzato e non sopportavo il fatto che ti avesse toccata. So quanto può essere crudele e vendicativo. E tengo a te, non voglio che ti faccia del male.»

«È tutto okay, Tristan. Ti voglio bene.» Abbracciò il vampiro e, di tutta risposta, quest'ultimo ricambiò.

«Siamo ancora amici, vero?» Domandò Tristan per assicurarsi.

«Certo.»

I due continuarono a camminare nel silenzio che li avvolgeva. Si sentiva solo il rumore prodotto dai loro piedi che affondavano nella candida neve. Tristan voleva porre una domanda alla giovane, ma aveva paura. Era una domanda che riguardava loro due e il ballo, ma se Zayn si fosse arrabbiato? No, si sarebbe arrabbiato di sicuro, ma d'altro canto, chi prima arriva meglio alloggia. Quindi, prese tutto il coraggio che aveva e parlò.

«Lady Jackson, le andrebbe di venire al ballo di Natale con me?» Fece la riverenza prendendo la mano della ragazza. Lei ridacchiò divertita e rispose.

«Non saprei, caro Lord Tristan. Dovrei controllare. Ho molti impegni.» Restò al gioco Abigail.

Tristan fece finta di essere deluso.

«Ma...credo che per questa volta potrei chiudere un occhio.» Il sorriso di Tristan si illuminò, e subito prese in braccio Abigail, poggiandola sulla sua spalla destra.

«Lord Tristan, se non mi metti giù non verrò al ballo con te.» Lo minacciò ridendo.

«Mi dispiace, Lady Jackson, ma te la devo far pagare per avermi preso in giro.» Prese a farle il solletico.

«Mettimi giù!» Urlò la ragazza ridendo. E Tristan fece come detto.

Tutto sembrava fin troppo bello in quel momento, ma, ciò che non sapevano, la quiete stava per finire...

Compulsive ≫ z.m. Where stories live. Discover now