45. Kiss

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[Seconda parte del ballo di Natale.]

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Per tutta la serata Abigail e Tristan erano stati insieme. Inizialmente a ballare, fino a quando i piedi non iniziarono a farle male per via dei tacchi alti. Successivamente passarono al rinfresco. Abigail ebbe l'occasione di poter assaggiare alcuni stuzzichini preparati appositamente per lei da Veronique e altri cuochi reali.

Molto spesso alcuni reali si avvicinavano alla coppia per conoscere la nuova arrivata a palazzo, che era anche l'attrazione di quel ballo. Essi si presentavano e cercavano di fare conversazione, cercando di scoprire di più sull'origine della ragazza.

«Ti dispiace se passiamo a salutare Marius?» Chiese Tristan mentre era inteso a bere un po' di sangue dal suo calice.

«Nessun problema.» Sorrise Abigail, alzandosi. Tristan le prese la mano e andarono alla ricerca di Lord Marius.

Nel caos di vampiri intenti a ballare o a chiacchierare, Abigail riuscì a distinguere il Lord, notando anche da chi era accompagnato.

«Tristan! Credevo che non saremmo riusciti ad incontrarci. E Abigail, sei uno schianto!» Sorrise maliziosamente, dando una gomitata a Tristan per infierire. Ovviamente Abigail lo notò, ma preferì sorvolare.

«Be', grazie.» Disse l'umana.

«Lasciate che vi presenti la mia compagna. Lei è Arabella.» Marius spinse leggermente in avanti la bella vampira, che subito si atteggiò in modo altezzoso.

«Piacere.» Dissero Tristan e Abigail all'unisono sorridendo falsamente. Tristan già sapeva chi era Arabella, di certo un tipo facile. Per questo non gli era mai piaciuta. E ad Abigail non servivano molte moine per capire chi era la vampira.

«Il piacere è tutto mio.» Recitò con la sua voce stridula e muovendo le sue labbra fin troppo gonfie in modo "attraente" per cercare di ottenere attenzioni da Tristan.

«È stato un piacere incontrarvi, buona serata.» Concluse Lord Marius, notando che fra le due coppie mancavano argomenti di cui parlare.

«Grazie, anche a voi.» Aggiunse il vampiro riccioluto allontanandosi con Abigail.

«Oddio, ma l'hai vista?» Ridacchiò Tristan riferendosi ad Arabella. «Era orrenda.»

«E hai visto come ci provava con te? Era patetica.»

«Già!» Entrambi scoppiarono a ridere.

«Ti va di andare a fare un giro nei giardini? Sono un po' stufo di tutto questo caos.» Ammise Tristan.

«Sì, anche io lo sono.» Confermò l'umana.

~

I due passeggiavano già da un'ora circa, e avevano parlato di tutto e di più.

Della vita di Tristan prima di diventare vampiro, di come aveva trascorso l'infanzia Abigail e di come aveva conosciuto William.

«Ci siamo conosciuti l'estate in cui la sua famiglia si era trasferita. Avevamo entrambi quattordici anni, e mia madre aveva conosciuto la sua, così mi aveva chiesto se potevo fare da "guida turistica" per William per fargli conoscere meglio la comunità.» Raccontò Abigail. «E con il passare del tempo, ci siamo innamorati.»

«Mi spiace per quello che è successo. Sai, Zayn sa essere molto persuasivo, ma se lo conosci bene ti accorgi che ha un animo dolce e premuroso. Dagli tempo.» Tristan cercò di farla star meglio.

«Di tempo gliene ho già dato, Tristan. E fin troppo.» Sospirò la giovane.

Entrambi restarono in silenzio, guardando il terreno, che in quel momento sembrava molto interessante. Poi Tristan alzò lo sguardo ed osservò Abigail. Era bellissima sotto la luce fioca della luna piena, in quella serata perfetta. E Tristan non poteva più nascondere a sé stesso i sentimenti che provava per lei.

Gli si avvicinò piano e prese ad accarezzargli i capelli piano e dolcemente, come per cullarla.

«Vorrei che dessi il tempo che hai dato a Zayn, a me.» Disse non staccandole lo sguardo di dosso.

Abigail finalmente lo guardò negli occhi e notò che egli si stava avvicinando a lei, alle sue labbra. Con la mano continuava ad accarezzargli la guancia cinerea.

In breve tempo le loro labbra furono così vicine da sfiorarsi. E quando stavano per baciarsi Abigail si fermò da quel che stava per fare.

«No, Tristan. Sarebbe tutto un'enorme sbaglio.» Disse scuotendo la testa.

«Ma...» Cercò di dire Tristan ma fu subito interrotto.

«Niente 'ma'. Grazie per la bellissima serata, buonanotte.» Lasciò soltanto un tenero bacio sulla guancia fredda di Tristan, facendogli capire che non voleva andare oltre.

Tristan sussurrò un "buonanotte" flebile e impercettibile, deluso dalle sue aspettative.

In fondo cosa credeva? Di piacerle veramente? Lei era innamorata solo di William, anche se quest'ultimo non aveva nessun potere. Ma non poteva farci niente. Doveva arrendersi e lasciare che le cose fossero come dovevano essere. Avrebbe trovato qualcuno che lo voleva davvero per quello che era, forse...

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