12. Devil

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«Zayn ha fatto costruire questo castello e tutta la corte circa nel 1745.» Tristan aveva raccontato tutta la storia del palazzo e dei Lord alla giovane Abigail. Lei aveva prestato poca attenzione alle parole del Lord, era troppo assorta nell'osservare il paradiso naturale intorno a lei. Notò che il vampiro che le camminava a fianco, parlava del suo re come fosse suo grande ammiratore. Abigail non ci trovava molto da ammirare, ma preferì tenersi in pensieri per se.

Procedevano verso il piccolo bosco al centro con un passo tranquillo. Abigail osservò il ricciolo. Adorava il modo in cui camminava. La camminata fiera ed elegante che rispecchiava in pieno i vampiri: creature eleganti ma allo stesso tempo perfide e crudeli. Abby non si lasciò distrarre dal suo bell'aspetto, non lo conosceva e quindi non poteva sapere le sue possibili reazioni ad ogni suo gesto.

«Oh Abby santo cielo!» Esclamò Tristan facendo sobbalzare la ragazza per lo spavento. «Smettila di essere così tesa quando sei con me!» La rimproverò come se avesse letto nella sua mente.

«S-scusa, non era mia intenzione.» Balbettò confusa e anche un po' spaventata la giovane Jackson.

«Come mai hai questo atteggiamento?» Domandò Tristan incuriosito dalle sue azioni.

«Sai, non ho mai avuto dei contatti così vicini con uno come voi.» Abigail decise di non parlare del fatto che solo pochi giorni prima era all'oscuro della loro esistenza.

«Tranquilla. Non ti farò del male. Per favore rilassati.» Parlò il vampiro con un tono dolce che tranquillizzò subito Abigail.

«Ci proverò.» Sorrise lei in risposta.

Il silenzio li invase nuovamente. Abigail si sentiva ancora parecchio a disagio con Tristan, malgrado le sue buone intenzioni. Però era sempre stata uno ragazza diffidente, nei confronti di chiunque estraneo.

«È il caso di tornare per cena. Non vorremo far aspettare sua maestà.» Scherzò il Lord ben conoscendo le possibili reazioni di Zayn con un ritardo da parte dei suoi ospiti.

«Già...» Annuì lei sentendosi schiacciata e oppressa da tutti in quel palazzo. Si chiese se c'erano altri umani nella corte, ma probabilmente sarebbe stato troppo pericoloso averne troppi. Avrebbero potuto scatenare rivolte, o comunque avrebbero cercato di rovesciare il potere dei vampiri. Al sol pensiero di dover passare la notte in una camera enorme e buia, in un castello colmo di creature succhia sangue la fece rabbrividire. Ma cercò di non dimostrare a Lord Tristan la sua paura.

Dopo aver oltrepassato tutta l'enorme distesa verdeggiante, i due giovani entrarono nel castello attraverso il portone da cui erano usciti. Il corridoio sembrava ancora più lungo rispetto all'andata, forse per la tensione nell'incontrare ancora il re.

Sorpassarono anche la sala da ballo per poi arrivare all'ascensore che portava ai numerosi piani del palazzo. Abigail sperò di memorizzare con facilità le varie zone del castello per non perdersi, dato che nei giorni successivi non avrebbe di certo avuto una guida all'interno dell'edificio. Entrarono nell'ascensore e Tristan pigiò il bottone dell'ultimo piano. In pochi secondi furono arrivati. Le porte scorrevoli si aprirono e Abigail fece per scendere ma notò che Tristan non faceva lo stesso.

«Tu non vieni?» Domandò con un filo di voce all'accompagnatore accanto a lei.

«No. Da qui devi proseguire sola. Una volta uscita dall'ascensore gira a destra e percorri il corridoio di archi di rose. Arrivata in fondo ci sarà Zayn ad aspettati. Buona fortuna.» Le lasciò un piccolo bacio sulla fronte con le labbra fredde. Abigail rimase testa, in un primo momento, ma poi si lasciò andare appena, trovandosi al sicuro con il vampiro Lord. Uscì dall'ascensore e salutò Tristan con la mano, per poi girare a destra e iniziare a percorrere il bellissimo corridoio fiorato. Le rose rosse luccicavano sotto la luce calda del sole che tramontava a poco a poco. L'intero castello era un'incanto. Abigail aveva sempre avuto una bella casa, ma non quanto questo enorme edificio. Si rese conto che quella che stava percorrendo per arrivare a destinazione era una terrazza botanica. Non mancava proprio nulla.

Terminò di percorrere la navata e davanti a lei si prospettò un tavolo ben allestito per la cena con davanti il sole tramontante. Zayn era comodamente seduto su una sedia che guardava l'orizzonte. Ma come sentendo arrivare Abigail si voltò e le sorrise.

«Ciao Abigail.» La salutò lui squadrandola da cima a fondo. La ragazza si sentì leggermente imbarazzata per non aver indossato qualcosa di più elegante, ma non poteva sapere che il tour nel palazzo sarebbe terminato con la cena.

«Ciao. Scusa se non mi sono messa niente di più elegante, ma...» Non terminò mai la frase, perché Zayn con velocità da vampiro la raggiunse e la zittì.

«Tranquilla, mi piaci molto anche così.» Sorrise maliziosamente lui e Abigail arrossì, di nuovo. «Prego, siediti.» Zayn la fece accomodare proprio di fronte a lui. La giovane notò che il tavolo era apparecchiato solo per lei, e questo le fece venire in mente una raffica di domande che preferì tenere per se.

«La cena arriverà a minuti.» Spiegò il vampiro con un sorriso sghembo.

«Perfetto.» Abigail mantenne il tono e i comportamenti freddi per non dare troppa confidenza. «Non mi hai ancora spiegato cosa vuoi da me.» Sopraggiunse la ragazza sentendosi coraggiosa.

«Cosa intendi?» Zayn finse di non capire per far parlare Abigail e farla esprimere meglio.

«Tu mi hai salvato, devi pur volere qualcosa in cambio.» Spiegò lei.

«Perché non credi che io voglia solo la tua amicizia da te?»

«Oh andiamo Zayn! Non sono nata ieri!» Scherzò la ragazza ridacchiando finemente. Ma notò che il viso del vampiro cambiò espressione e lei credette di aver sbagliato nel chiamarlo per nome. «Scusa non volevo essere così confidenziale e chiamarti per nome.» Abbassò la testa giocando con il bordo della sua maglietta.

«No, no. Mi piace quando mi chiami per nome. Ma per favore non parliamo più di questo.» La pregò lui.

«Va bene.» Annuì semplicemente Abigail.

La cena arrivò poco dopo. Una cameriera ben vestita e pettinata poggiò proprio di fronte ad Abigail un piatto di insalata fresca, condita con poco olio e aceto. Si stupì nel vedere che a Zayn non veniva portato nulla. Infatti, appena la donna si allontanò, la giovane ragazza sfruttò il momento di quiete fra i due per porgere alcune domande al re.

«Tu...non mangi?» Indicò il tavolo vuoto proprio di fronte a Zayn. Non conosceva le abitudini dei vampiri, ne tanto meno la loro dieta. Aveva sempre saputo che si nutrivano di sangue, ma forse ciò non riguardava i vampiri moderni. Zayn ridacchiò prima di spiegare tutto ad Abigail.

«No.»

«Perché hai riso?» Chiese lei irritata dal comportamento del re nei suoi confronti.

«Vedi, noi vampiri ci nutriamo solo ed esclusivamente di sangue, è strano che tu non lo sappia.» Le rivolse nuovamente un sorriso sghembo che ad Abigail piaceva davvero molto.

«Io non conosco molto bene la vostra specie.» Si giustificò lei a sua insaputa.

«Comunque noi cacciamo. Ma i più resistenti di noi possono benissimo bere un bicchiere di sangue senza impazzire e divorarlo per intero.» Spiegò Zayn sempre sorridente.

«E tu...lo puoi fare?»

«Si, ma non mi sembrava elegante bere del sangue al mio primo appuntamento dopo anni.»

Abigail non credeva che quello fosse un'appuntamento, ma una semplice cena per conoscersi.

«Questo è un'appuntamento?» Domandò incredula.

«Cosa credevi che fosse?!»

«Beh in questo caso io non voglio uscire con te!» Esclamò per poi togliersi il tovagliolo dalla gambe e alzarsi dalla sedia con rabbia. Ma Zayn, con una velocità da vampiro, la raggiunse buttandola a terra. La ragazza si lamentò per la botta presa alla schiena, massaggiandola. Zayn le salì a cavalcioni, impedendogli ogni movimento.

«Prima regola: al re bisogna sempre ubbidire.» Parlò lui con calma. «Quindi vedi di fare ciò che ti dirò, e tutto andrà bene.» Si tolse da lei e la lasciò andare. Gli occhi di Abigail diventarono lucidi in un attimo.

«Ora vai a cercare Tristan e fatti indicare la tua stanza. Buonanotte Abigail.» Furono le sue ultime parole prima di sedersi nuovamente sulla sua sedia ad osservare l'orizzonte. Abigail non fece altro che correre per la navata di rose in cerca di Tristan che la potesse aiutare.

Compulsive ≫ z.m. Where stories live. Discover now