30. Violence

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[Attenzione! Questo capitolo contiene scene violente e di natura sessuale, perciò se non ve la sentite non leggetelo. Buona lettura]

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Zayn aveva bisogno di sfogarsi. Con tutti gli impegni che aveva dovuto affrontare in quella settimana sentiva il bisogno di sfogarsi con qualcosa, o con qualcuno. E quel qualcuno era Abigail.

Ma era la scelta giusta? Utilizzarla come solo scopo quello di oggetto di desiderio? Scaricare tutto su di lei? In fondo, non era a questo che servivano le puttane?

Questi erano i pensieri che lo assillavano mentre procedeva a grandi falcate per il corridoio, gli occhi neri pieni d'odio, ira e stanchezza. Non che gli importasse molto di quella insulsa umana, che non aveva fatto altro che sgridarlo come se fosse lei quella superiore, che era sempre stata ingrata con lui, anche dopo avergli salvato la vita più di una volta.

Scrollò le spalle, distogliendosi i pensieri dalla testa e proseguendo verso la sua meta. Ormai non era molto lontano dalla stanza di Abigail. Ma una vocina dentro di lui continuava a insistere che quello che stava per fare era la cosa sbagliata, come se fosse un sesto senso. Ma di una cosa Zayn era certo. Che d'ora in avanti avrebbe dovuto pensare più a sé stesso che a gli altri, come aveva sempre fatto prima dell'arrivo di Abigail a palazzo. Essere opportunista era nella sua natura, dunque non vedeva il perché di non esserlo.

Zayn raggiunse con rapidità la porta della suite della ragazza e si avvicinò per bussare. Ma la mano gli si bloccò prima di compiere il gesto.

"Forza Zayn, è solo un'umana" disse il suo inconscio convincendolo a compiere l'azione. Così sospirò pesantemente e bussò contro la porta in mogano producendo un suono più forte di quel che si aspettava. Le voci che provenivano da dentro la stanza si interruppero subito e Zayn aprì la porta velocemente senza aspettare alcun segnale o permesso per entrare. Subito notò che, seduto sul letto con Abigail, c'era Tristan che sogghignava mettendo in evidenza le sue fottute fossette, quelle fossette da sballo. Questo innervosì parecchio Zayn, perché per l'ennesima volta Tristan si era messo in mezzo agli affari tra il re è la sua prigioniera.

Zayn e Tristan erano sempre stati buoni amici, anzi migliori. Ma Tristan sapeva anche essere insopportabile a volte. Zayn avrebbe potuto ripetergli la stessa cosa per più di dieci volte, ma il vampiro riccioluto avrebbe trovato il modo e il coraggio di non ascoltare neanche una parola. Questa era la sua pecca. Sapeva essere irritante.

«Ciao Zay...» Tristan non riuscì a terminare la frase perché fu interrotto da Zayn, che lo guardava con sguardo omicida.

«Va fuori!» Disse con tono autoritario, che avrebbe dovuto avvertirlo, ma su di lui l'effetto fu contrario. Come al solito cercò una scappatoia per non ubbidire agli ordini del re. Doveva capire che, se anche era uno dei Lord più fidati, questo non garantiva ogni sua azione. Era pur sempre inferiore a sua maestà.

«Ma veramente io stavo parlando con Abigail» Il modo in cui lo disse. Come se dovesse avere lui la meglio su qualcosa che neanche possedeva. Su qualcosa che era di proprietà di Zayn. Questo suo tono fu la goccia che fece traboccare il vaso, ormai colmo.

«Fuori!» Urlò nuovamente Zayn. Ma questa volta il Lord ubbidì, alzandosi dal letto che scricchiolò appena e dirigendosi verso l'uscio con la testa china a guardare il pavimento. Dei ciuffi di capelli ricci gli caddero sugli occhi e li spostò dal viso, di modo da vedere con più chiarezza. Lasciò la stanza senza aggiungere altro, per fortuna.

Intanto Abigail era zitta, con la schiena poggiata contro il letto e le ginocchia portate al petto, che osservava ogni singolo fluido movimento del vampiro dai capelli corvini. Esso si avvicinò ad una cassettiera e tirò fuori dalla tasca della sua giacca un mazzo di chiavi, di ogni forma e dimensione. Si piegò verso l'ultimo cassetto e inserì la chiave nella toppa, girando tre volte. Subito dopo l'aprì e ne estrasse un oggetto luccicante e argentato che Abigail non riuscì a vedere bene, perché Zayn lo nascose subito dietro la schiena. Richiuse il cassetto, e con passo lento si avvicinò al letto di Abigail. Il suo sorriso malizioso stampato sulla sua bellissima faccia mozzafiato, e gli occhi d'orati, che sembravano trasmettere tranquillità.

Compulsive ≫ z.m. Where stories live. Discover now