16. Strange Meeting

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Okay, Abigail sapeva bene che il suo futuro non poteva essere prosperoso come aveva sempre sperato, ma ora desiderava solo poter sopravvivere alla forza che la opponeva più di qualsiasi altra cosa. Pensava ogni giorno alla sua morte, lo trascorreva come fosse l'ultimo. E questo perché era a conoscenza del carattere di Zayn e le sue possibili reazioni. Per qualsiasi vampiro era facilissimo spezzare il collo ad un umano, oppure prosciugarlo bevendo il suo sangue. La ragazza cercava di trascorrere la maggior parte del tempo nella sua personal suite e, quindi, evitare possibili strani e inaspettati incontri. Ma quella mattina non poté evitarlo.

Era sdraiata sul grande letto con gli occhi aperti e vispi ormai da ore ed ore, aveva perso la cognizione del tempo. Infatti, cercò di guardare l'ora dalla sua postazione, e l'orologio sulla parete di fronte all'ingresso. Esso segnava le sette e trentacinque, ancora abbastanza presto per i suoi standard, ma sapeva bene che nell'enorme corte tutti erano già al lavoro per servire il re. Quindi, dato l'inutile sforzo per tentare di riaddormentarsi, Abigail si alzò da letto e si diresse verso il bagno. Si levò i vestiti e si buttò sotto la doccia calda che scorreva già da cinque minuti. Tutto quel calore riuscì per poco a farle schiarire le idee e a rilassare i suoi muscoli tesi. Senza accorgersene, la ragazza rimase sotto la doccia per mezz'ora, fino a quando si ricordò che alle nove le domestiche le avrebbero portato la colazione a letto. Perciò uscì e avvolse il suo corpo in un'asciugamano bianco candido, dirigendosi verso l'immenso guardaroba. Anche per questa volta selezionò vestiti semplici, nel suo stile casto e casual.

Dopo essersi vestita e aver pettinato i capelli biondi, la solita domestica di tutte le mattine le portò il vassoio pieno zeppo di cibo per la colazione.

«Ecco a lei la sua colazione, Miss Jackson.» Tutti nel palazzo erano sempre stati così gentili e si preoccupavano sempre per lei. Tutti tranne quel mostro coi capelli corvini.

Dopo aver terminato la colazione, e dato era ancora relativamente presto, la giovane pensò che poteva essere una bella idea fare un giro per i giardini del palazzo. Uscì...

Il sole splendeva alto nel cielo limpido, malgrado fosse autunno, e riscaldava la pelle chiara della giovane donna. Le foglie cadute dagli alberi ormai coperti erano sparse al suolo e, in lontananza, si potevano riconoscere dei giardinieri al lavoro per toglierle dal terreno e creare così più ordine.

Abigail cominciò a camminare silenziosamente e a passo abbastanza sostenuto tra l'erba fresca e rugiadosa di quel paradiso, che però si rivelava un inferno al suo interno. L'aria fresca scompigliava i suoi capelli lasciati sciolti e il sole li faceva risplendere nel loro bellissimo color biondo chiaro. I suoi occhi azzurro chiaro risplenderono non appena sentì una voce alquanto famigliare chiamare il suo nome. Una voce gioiosa e calma, che trasmetteva tranquillità, quella di Tristan.

«Hey Abby !» Chiamò e la giovane voltò il suo bel viso verso quello di Tristan, incrociando così i suoi occhi d'orati. Un sorriso perfettamente bianco si faceva sempre più spazio sul viso del vampiro, insieme a due affascinanti fossette.

«Oh...ciao Tristan.» Abigail rispose con giovialità al saluto. Per lei era sempre una gioia poterlo incontrare, sapeva che di lui poteva fidarsi ciecamente.

«Che fai?» Con poche falcate fu al fianco della giovane e curioso le pose la domanda scrutandola da cima a fondo.

«Niente di particolare...solo una passeggiata nei giardini.» Fece spallucce Abigail fissando le scarpe.

«Allora, dato che non stai facendo niente di particolare, magari ti...ti andrebbe di venire a conoscere dei miei amici?» Propose Tristan arrossendo leggermente.

«Per me va benissimo!» Esclamò Abigail contenta ed entusiasta. I due si incamminarono verso il resto dei giardini fino ad arrivare ad un entrata nel palazzo. Seguirono un lungo corridoio fino ad arrivare a quella che sembrava una segreteria. Abigail si chiese cosa non ci fosse in quell'immensa struttura!

Tristan si avvicinò ad una segretaria in servizio e le sorrise. Questa, per quella che sembrava emozione, si sistemò i capelli lunghi e mossi, simili a quelli di Abigail ma rossi. Come minimo poteva avere vent'anni di vista, ma di certo sarebbe stata vampira da milioni di anni.

«Oh ciao Tristan!» Gracchiò con una vocetta stridula che fece sobbalzare Abby.

«Ciao Esmeralda.» La voce di Tristan era lenta e sensuale più del solito, tanto da far intuire che fra i due vampiri ci fosse di certo stata una notte di fuoco. "Potrei sapere dove sono Lord Marius e Lord Jasper." Chiese cortesemente e non togliendo lo sguardo dalla bella vampira.

«Certo. Sono nella sala riunioni, dovrebbero finire a momenti.» Sorrise la rossa.

«Grazie.» Tristan fece per andarsene con Abigail dietro, ma Esmeralda lo prese per il braccio con uno scatto felino e si avvicinò al suo orecchio sussurrando qualcosa a Tristan, che ridacchiò per poi allontanarsi prendendo per mano l'umana.

«Scusa, sai era una mia vecchia...» Non finì la frase ma ci pensò Abigail.

«Storia?»Chiese.

«Diciamo di si. Ora andiamo in sala riunioni.» Condusse la giovane in una parte di corridoio illuminata dalla luce del sole e si appoggiò al muro, accanto ad una grande porta.

«Questa è la sala riunioni, dove si incontrano abitualmente tutti i Lord.» Spiegò Tristan.

«Ma allora tu non dovresti essere li dentro?» Abby fu confusa per un attimo, ma il Lord dai folti ricci le spiegò subito tutto.

«Si, ma il re mi ha ordinato esplicitamente di prendermi cura di te.» Dopo le sue parole le porte si aprirono e numerosi vampiri di tutte le taglie uscirono da esse con passo veloce. Tutti la osservarono con un po' di disprezzo, ma Abigail sorvolò.

«Hey Marius!» Sentì chiamare da Tristan. Un vampiro parecchio alto e muscoloso si avvicinò si due. Era molto bello anch'esso, coi capelli chiari e tendenti al biondo, gli occhi d'orati, un sorriso luminoso e un fisico da fare invidia agli atleti.

«Tristan!» Si scambiarono una pacca sulla spalla e poi Marius si voltò verso me osservandomi e non togliendosi mai il sorriso dalle labbra. «Tu devi essere Abigail.» Gli porse la mano fredda e Abigail la strinse.

«Abby per gli amici.» Lo corresse.

«Piacere di conoscerti Abby, io sono Marius.»

«Il piacere è tutto mio.» Lo trovava davvero gentile ed educato, forse anche più di Tristan.

«Chi si rivede! Ciao succhia sangue!» Un'altra voce giunse da dietro Abigail. Un vampiro dai capelli biondo chiaro era proprio dietro di lei e salutava Marius e Tristan.

«Jasper che scherza! Forse non non ne sentivamo una da quando Lincoln fu eletto presidente!» Rise Tristan seguito da Marius. Pure Abigail sorrise divertita.

«Lei è l'umana?» Chiese Jasper osservando Abby con disprezzo.

«Insomma non chiamarla così! Lo eri anche tu.» Ricordò Marius difendendola.

«Sono inferiori.» Jasper rimase convinto.

«Abby non lo ascoltare.» Tristan fu al fianco della ragazza accarezzandole la schiena per confortarla.

«È inutile che ci provi così con lei Tristan. Scommetto che tanto non te la da. Sembra una suora.» Abigail rimase offesa dal l'ironia pungente di Jasper. Chi so credeva di essere?

«Jasper la vuoi piantare!» Lo rimproverò Marius.

«Come se non lo sapeste. Se Zayn viene a sapere che ci provi con lei ti ammazza.» Ad Abigail cominciarono a scendere le lacrime per le dure parole del vampiro biondo.

«Abigail andiamocene.» Ringhiò Tristan per poi allontanarsi tirandosi dietro la ragazza per il braccio.

Compulsive ≫ z.m. Där berättelser lever. Upptäck nu