37. Hurts

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[Capitolo breve, gli altri saranno più lunghi.]

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«Non ci credo! Gliel'hai data sul serio Abby?! Ti facevo superiore a questo!» Faceva male sentirsi dire certe cose da un amico caro, sopratutto senza sapere che in realtà lei non centrava nulla. E la tristezza le diede coraggio di rispondere.

«No! Non sono stata io! Lui...lui mi ha legata e mi ha fatto fare cose orribili, Tristan!» Rabbrividì al ricordo di quella notte, la notte peggiore della sua vita.

«Oh certo! E dovrei crederti? Scommetto che ti sei concessa a lui, perché in fondo chi riesce a resistergli?» Ironizzò Tristan parlando con acidità.

«Non è assolutamente vero. Oddio...Tristan le manette facevano così male e ho rischiato di soffocare quando mi ha obbligato a fargli...oh lo sai cosa.» Le lacrime continuavano a cadere.

«No, non lo so cosa ti ha fatto. So solo che non ti credo più.» Incrociò le muscolose braccia al petto. Sbuffò e si accorse di avere la fronte sudaticcia. Era stranamente stanco, ma non poteva dormire. La sua stanchezza consisteva nell'avere un leggero dolore muscolare, niente di che.

«Sei incredibile! Oltre al fatto che mi stai accusando ingiustamente, hai anche letto la mia mente! Tristan, certe volte mi fai proprio...» Si trattenne dal continuare a parlare. Non voleva veramente litigare con lui, ma era offesa e indignata. Non se lo sarebbe mai aspettato. E la sua tristezza si era trasformata in ira.

«Ti faccio proprio cosa?» Chiese il vampiro incitandola a parlare. Non che fosse ignaro del fatto che aveva commesso uno sbaglio e che si era aspettato tanta rabbia da Abigail per la sua decisione alquanto folle, ma era veramente su tutte le furie.

«Incazzare!» Completò Abigail sbuffando e girando su sé stessa.

«Bene, non disturbarti a venirmi a cercare.» Tristan sapeva di star esagerando, ma si era fatto prendere dalle circostanze fin troppo.

«Vorrei solo sapere cosa hai visto! Perché io non ho fatto proprio niente! Mi conosci anche tu, lo sai che non lo farei.» Cercò di spiegare la ragazza correndogli incontro.

«Beh, anche io credevo di conoscerti. Ora non né sono più tanto sicuro...» Sospirò. «E non credo che litigare all'una di notte sia la soluzione migliore.» Continuò guardando l'orologio da polso.

«Se veramente tieni a me e alla nostra amicizia, avresti già risolto. Ma non sono disposta a perdonarti.» Concluse Abigail prima di trascinarsi verso la porta e chiuderla dietro di sé con un sonoro e pesante tonfo.

Era stufa di giocare ai loro giochi e di essere la vittima di tutti. Questa volta Tristan si sarebbe dovuto riguadagnare il suo perdono. Non lo avrebbe concesso tanto facilmente.

I vampiri non sono creature buone. Sono vittime di sortilegi compiuti su di loro, per questo si vendicano su esseri inferiori. Sono mossi dal dolore e dal rimpianto che ancora li divora dopo gli anni passati a convivere con le loro condizioni. Sono anime in pena che cercano una via di fuga dalla vita che sono stati costretti a vivere. E non avranno pace finché non avranno fatto i conti con sé stessi.

~

«Nessuna notizia su Vladimir?» Domandò il re al capo delle guardie, un vampiro fidato.

«Mi spiace maestà. Lo stiamo cercando da giorni, ma di lui neanche l'ombra. Sosteniamo che abbia lasciato il paese.» Zayn sbatté pesantemente il pugno sulla sua scrivania. Era molto seccato del fatto che, ormai, era da settimane che Vladimir era ricercato dal re, ma che di lui nessuno avesse notizie.

«Non è possibile, non può essersi volatilizzato in così poco tempo!» Esclamò più a sé stesso con la guardia. «Intensificate le ricerche. Non permetterò a quello sporco traditore di torcere ancora un capello alla ragazza.»

«Ci proveremo maestà. Sono giunte da poco le nuove guardie e le stiamo preparando.» Rispose servile il vampiro.

«Fatemi sapere se avete notizie.»

«Certo, maestà.» La guardia di inchinò con grazia prima di uscire dalla stanza, lasciando Zayn immerso tra i suoi pensieri.

Il vampiro dai capelli corvini si prese la testa tra le mani e sbuffò pesantemente.

"Devo trovare quello stolto, fosse l'ultima cosa che faccio." Pensò tra sé e sé.

Ad ogni costo, ci avrebbe messo tutto sé stesso per trovarlo e dargli ciò che doveva avere: la vendetta.

~

Abigail era stufa della sua vita. Fosse stato per lei, avrebbe preferito buttarsi giù dalla finestra della sua stanza, piuttosto che subire le angherie del re, o sentirsi sgridare continuamente da Tristan. Cavolo, non era suo padre!

Le mancava la sua vecchia vita, tutto. E si chiese come stessero i suoi genitori e sua sorella. Se fossero almeno ancora vita e se stessero passando tempi migliori rispetto ai suoi.

E di certo William non l'avrebbe mai trattata come avevano fatto Zayn, Tristan, Jasper...

William. Non appena pensò a lui, la gola si strinse e gli occhi si inumidirono leggermente. Nostalgia? Sembrava ovvio. I suoi meravigliosi occhi azzurro-verde brillavano ancora nei suoi ricordi migliori e le davano la forza di continuare, sperando inutilmente che un giorno avrebbe potuto rincontrarlo. Ma se quel giorno sarebbe mai dovuto arrivare, sarebbe passato ancora molto tempo. Ma un dubbio l'assalì.

Che né era di lui? Zayn lo aveva ucciso, o per caso aveva deciso di risparmiarlo? In fondo era totalmente innocuo per il potere del re, ma aveva chiuso un'occhio almeno per una volta?

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