51. Love

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[Mi rendo conto che questo capitolo è parecchio noioso e patetico e blah, blah, blah, ma dovevo per forza scriverlo e non passare direttamente all'azione. Scusatemi tantissimo.]

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«Dunque, cosa sta succedendo? Perché dobbiamo stare con Abigail?» Domandò Veronique, cercando di essere il più coraggiosa possibile, ma dentro di lei si stava scatenando un uragano di emozioni. Riuscì comunque a nascondere i suoi sentimenti e le sue emozioni, apparendo decisa.

«Be', alcune guardie al confine dicono di avere avvistato dei selvaggi che vogliono uccidere il re e prendere Abigail.» Spiegò in breve tempo Tristan, sorseggiando il bicchiere di sangue preparatogli da Veronique, non appena smise di parlare. Berlo lo rilassava, sopratutto in un clima di tensione come quello che lo opprimeva.

«Oh.» Sospirò la vampira, giocando insistentemente con la treccia di capelli neri, segno dell'agitazione. Non solo per Tristan, ma anche per la risposta alla domanda. Insomma, ci teneva molto ad Abigail, perciò l'avrebbe protetta più che poteva, anche se non sarebbe stato così facile come a dirsi. «Quindi presumo dovremmo starle accanto ventiquattro ore su ventiquattro.» Aggiunse poi, sollevando lo sguardo da terra.

Tristan prese un sorso, di nuovo, prima di parlare.

«Sì. Il re ha anche aggiunto che non dovrai occuparti delle pulizie né di altre faccende fino a nuovo avviso.»

Questo poteva essere meno stancante e più piacevole. Era contenta di poter trascorrere più tempo con la sua nuova amica, e con la persona che amava segretamente. E molto probabilmente sarebbe rimasto un segreto per sempre.

Tra i due ci fu un silenzio interminabile. Solo brevi sguardi e sospiri lo caratterizzavano. Tra le loro menti scorrevano vari pensieri, uno dopo l'altro, evidentemente preoccupati per la situazione precaria e pericolosa.

«Ascolta, lo so che tu credi che io sia solo uno dei tanti Lords presuntuosi qui a palazzo,» in realtà Veronique non lo aveva mai pensato. «e io forse penso che tu sia solo una serva, ma dobbiamo collaborare, anche se non ci conosciamo.» Disse Tristan, visibilmente scosso dalla situazione.

«Giusta osservazione.» Dichiarò Veronique. «Io avrei piacere a conoscerti meglio, Tristan.»

«E di tempo ce ne sarà. Ora scusami ma devo proprio andare.» Disse bevendo l'ultimo sorso della bevanda e uscendo dalla cucina con grandi falcate.

Evidentemente per Lord Tristan salutare era un optional.

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«Forse dovrei spiegare tutto ad Abigail, sarà preoccupata, e mandare te e Veronique non è stato il massimo, solo che ogni volta che proviamo ad avere una conversazione finisce sempre male.» Confessò Zayn al suo fidato amico e consigliere Lord Tristan.

Per Tristan era un piacere poter aiutare il re, nonché suo migliore amico, ma sentir parlare della persona che lui amava ma con la quale non aveva speranza era doloroso.

«Zayn, quando capirai che le donne non vanno trattate in questo modo?» Chiese Tristan con un velo di ironia nella sua voce. Effettivamente avrebbe apprezzato se Zayn lo avesse ascoltato in questi consigli gli anni precedenti.

«Lo so, lo so. Sbaglio sempre in queste cose. Sono troppo impulsivo e ascolto solo quello che pensa il mio cervello al momento.» Si rese conto il vampiro dai capelli corvini. Almeno ammetteva i suoi errori. E in questo campo ne aveva fatti molti.

«Se vuoi parlare con lei, senza finire in una brutta situazione, devi cercare di mantenere toni dolci e pacati.» Per Zayn questa sarebbe potuta diventare una vera e propria impresa. Era più forte di lui.

«Ci proverò.» Sbuffò lui.

Tristan rifletté per un attimo. E dopo la sua breve riflessione, la comunicò al re.

«Zayn, tu la ami?» Per Tristan fu difficile chiederlo, perché non avrebbe realmente voluto sapere la risposta, ma si ricordò di star facendo tutto per un suo caro amico e per Abigail, grande amica e sua segreta amata.

Zayn sembrò pensarci, poi guardò Tristan come fosse un'alieno.

«Io...credo di sì.» Rispose come fosse incerto.

«No, Zayn. Rispondi sì o no.» Precisò il Lord.

«Sì.» Disse Zayn, stavolta molto più deciso.

«Allora dimostralo, a lei come a tutti.» Tristan era più saggio di quel che tutti credevano realmente.

«Ci proverò.»

«Ma fallo davvero.» Tristan precisò scrutando il re a fondo.

«Lo farò.» Concluse. Doveva solo cercare di convincersi dello scopo per cui in realtà lo faceva. Ovvero l'amore per la giovane donna.

Sarebbe stata una battaglia contro sé stesso, ma data la sua determinazione avrebbe potuto vincerla.

Compulsive ≫ z.m. Where stories live. Discover now