Abigail non si svegliava da giorni ormai. Tristan e Zayn cominciavano a perdere le speranze a differenza degli stadi iniziali. Era difficile da credere, ma molto probabilmente non ci sarebbe stato nessun risveglio da parte della giovane.«Credi che non ci sia più niente da fare per lei?» Chiese Tristan accarezzando la guancia cinerea della giovane e scostandole una ciocca bionda di capelli dal viso perfetto, mentre le lacrime iniziavano a farsi avanti.
«Non so più cosa credere Tristan» Zayn si sentiva a pezzi, non solo perché, per la seconda volta, aveva gettato una ragazza che amava nelle braccia del diavolo, ma anche perché credeva di essere cambiato, ma si era sbagliato. Evidentemente non era tutta colpa sua, ma si sentiva come se lo fosse, non si era preso cura della donna che amava. Aveva sempre nascosto i suoi sentimenti per Abigail sotto una corazza di ferro e quindi questo l'aveva fatta allontanare da lui, spingendola verso le braccia di un'assassino.
Il re si sedette su una sedia accanto alla finestra, osservando con sguardo perso la neve che cadeva silenziosamente nei giardini reali. Tristan lo guardò a fondo cercando di decifrare il suo sguardo, ma non riusciva, neanche leggendogli la mente. Evidentemente la stava proteggendo.
Nel castello regnava un clima fin troppo triste e cupo, ma questo rispecchiava i sentimenti di tutti.
La porta bussò, e si aprì rivelando Lord Jasper con un cipiglio annoiato e abbastanza irritato. Del resto la sua espressione era sempre quella, ma questa volta sembrava più accennata.
«Ancora a perder tempo dietro quella insulsa umana? Non ti vuoi proprio arrendere Zayn» Lo schernì ridacchiando. Evidentemente poteva permettersi di prendersi gioco del re, in senso buono ovviamente. Ma Zayn non percepì lo stesso significato con cui Jasper comunicò la frase.
«Bada a come parli Jasper» Lo avvertì guardandolo come se volesse fulminarlo. Jasper ghignò a fondo nuovamente.
«Ma fammi il favore! Smettila di nascondere l'evidenza. Lo sai che non ha speranze. Mi spiace per te» Sbuffò come per accusare il re di essere un'illuso. E Zayn questo lo capì al volo. Si alzò di scatto andando verso Jasper a grandi falcate. Ma proprio in quel mentre Tristan intervenne con uno scatto per bloccare i due.
«Vi sembra il modo di comportarvi? Se volete risolvere la cosa, fatelo fuori da qui, e possibilmente senza azzuffarvi» Tristan squadrò entrambi i vampiri lanciando occhiate di avvertimento.
«Io credo di non aver niente da risolvere» Sputò Zayn con rabbia mentre lasciava la camera pieno di collera.
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«Abigail, svegliati...» Sussurrava la voce dentro di lei. Il vortice di ricordi la assaliva e travolgeva come un treno in piena corsa, un treno d'andata senza ritorno. Solo non sapeva se prenderlo o no. La scelta non sembrava difficile, ma per Abigail si era rivelata più ardua del previsto: rimanere in vita o essere accolta nelle braccia della morte?
Non le sarebbe costato nulla dire o uno o l'altro, solo non era sicura di quello che stava per fare. In fondo, nel mondo che la circondava, chi si sarebbe mai preoccupato della morte della povera e piccola Abigail Jackson? Non sarebbe neanche finito sui giornali, a differenza di come accadeva una volta. I suoi genitori non l'avrebbero mai scoperto, probabilmente, William, anche volendo, non avrebbe potuto fare niente a riguardo, per Zayn sarebbe stata un problema in meno, forse sarebbe valso qualcosa solo per Tristan. Ma se è vero che la maggioranza vince, allora la scelta da prendere era più che evidente.
«Abigail, seguimi...» Sussurrava un'altra voce, essa proveniente dal capo opposto di quella precedente. Questa la attirava a se, ammagliandola come un serpente dal suo incantatore. Come se un filo la tirasse da quella parte e lei non potesse fare nulla a riguardo. E malgrado i suoi sforzi per opporsi alla forza superiore che la tirava a sé, non avrebbe resistito ancora per molto. I suoi muscoli erano indolenziti ed era quasi allo stremo delle forze. Ma poi qualcosa si accese in lei. Pensò a chi realmente le voleva bene e si ripromise di riuscire a scappare dalla prigione in cui era stata rinchiusa da Zayn. Avrebbe lottato contro tutti per tornare da chi amava veramente: William. E tirò più forte che poteva fino a rompere il filo che la tirava verso una morte certa, e correndo verso la luce, la vita.
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«Cosa intendi fare a riguardo? Se Abigail non si sveglierà, cosa faremo?» La preoccupazione nel tono di Tristan era ben evidente. Non voleva perdere Abigail. È vero, la conosceva da pochi mesi, ma già le voleva bene come fosse sua sorella, o più. Nessuna delle altre ragazze che Zayn, di tanto in tanto, portava a palazzo erano gentili quanto lei. Nessuna si era mai preoccupata di lui, o anche solo di presentarsi.
«Lei si sveglierà. Lo deve fare» Rispose il moro con autorevolezza. Questo era ammirevole da parte sua, il fatto che ne fosse ancora così convinto.
«Zayn, so che è difficile e so che non dovrei dirti quello che sto per dire, ma cosa ti importa di lei? Non l'hai mai degnata di uno sguardo da quando è qui, se non per spaventarla. Non ti è mai importato veramente» Tristan non poteva rimanere ancora per molto con quel che pensava dentro. Perciò pensò che sarebbe stato meglio sputare il rospo.
«Mi importa molto più di quello che credi, Tristan. Tu non puoi capire quanto la amo» Zayn di questo era sicuro, di una sola cosa: malgrado tutto lui l'amava.
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Compulsive ≫ z.m.
Fanfiction(14+) Compulsive [kuh m-puhl-siv] adj., 1. compelling ; compulsory 2. Psychology pertaining to, characterized by, or involving compulsion governed by an obsessive need toconform, be scrupulous, etc., coupledwith an inability to express positive e...