Il ragazzo non demorde

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Dopo essersi allenati un pochino, per di più all'aperto perché Todoroki decise così, Midori stava riuscendo a padroneggiare le sue emozioni,  non ancora completamente, ma ci stava riuscendo "grazie mille shoto" abbracciandolo forte "figurati signorina il lavoro maggiore l'hai fatto tu" guardandosi negli occhi. La loro intesa era elettrizzante, se non fosse per un "ehm ehm devo assistere a queste scene per quanto ancora?" di un pronto Bakugo che di farsi gli affari suoi non ne aveva nessuna intenzione, come se volesse essere sempre lui al centro dell'attenzione. "senti qui stupido biondino, perché fai così? Oh, spero che tu non ti senta escluso" disse subito Midori anche se non so quanto facesse bene a trattarlo così, ma lei si divertiva, la faceva divertire. "senti ma con chi credi di avere a che fare stupida signorina?" con quei suoi occhi da sfida che la ragazza aveva sempre ad 1cm di distanza, ma sorridendo "ne riparliamo più tardi" disse lui, anche se Seya non aveva più paura, perché ben o male i suoi sentimenti stava riuscendo a padroneggiarli. C'era però solamente una persona con cui non riusciva mai, nemmeno se volesse, nemmeno se tentava per quanto provasse: il suo Shoto, mentre con Bakugo le risultava più semplice, forse anche perché non si era mai concentrata veramente su di lui, forse perché non voleva, ma sta di fatto che lo prendeva come prova per testare i suoi allenamenti e di questo pure Todoroki ne era al corrente. Si buttó a terra "che giornata stressante, sono proprio stanca. Mi ha causato un elevato consumo di energie questa cosa. Non pensavo fosse così difficile" lo disse sapendo che c'era Bakugo ad ascoltare, infatti lo vide sorridere come il suo solito "dai signorina, per oggi basta così. Alzati e andiamo nei dormitori a riposarci" Shoto allungando una mano ma un "pff levati bastardo mezzo faccio io" prese il suo posto, aiutando la sua bella ad alzarsi "ti ringrazio Kacchan" stando ovviamente al suo gioco, sembrando che le cose funzionassero. I ragazzi si avviarono verso i dormitori, ognuno nelle proprie stanze, ma Midori lasciò la porta della stanza socchiusa perché sapeva che da lì a breve sarebbe arrivato un ben che aggressivo Bakugo. Si buttó nel letto in attesa, mentre nel frattempo pensava a quello che Shoto suo le aveva detto, il bacio che le aveva dato, una serie di cose che la fecero sorridere. Ma il biondino dagli occhi rossi non si fece attendere, infatti nel giro di qualche minuto si fiondó in camera della bruna cobalto e chiuse immediatamente la porta dietro di sé "oh, ce ne hai messo di tempo. Sapevo saresti arrivato, troppo prevedibile" disse con tono di sfida "senti tu" avvicinandosi a lei e appoggiando le due mani al letto per vederla meglio "io ti piaccio stupida stronza, per quello mi aspettavi" e lei con fare alquanto da menefreghista "ne avrei fatto volentieri a meno" e gli occhi rossi del biondino diventarono di un cremisi intenso continuando a guardarla "sei così dannatamente sensuale e sexy" dove Midori a queste parole non riuscì più a controllarsi (d'altronde stava imparando a farlo ora) e molló un ceffone a Kacchan che con una mano paró. "me lo aspettavo, troppo prevedibile" sorridendo beffardamente, anche perché sapeva bene come stuzzicarla. In un impeto improvviso lei si sedette e lo baciò "questo te lo aspettavi?" un po' shoccato, ma allo stesso tempo felice. Pure lei sapeva che carte giocarsi con lui. Si gettó nell'istante successivo a letto, giusto per dare a Katzuki quell'aria di indifferenza che fece particolarmente innervosire il biondino dagli occhi rossi "fammi capire il perché sei venuto qui da me, ero immersa nei miei pensieri" disse Midori alla quale piaceva tanto stuzzicarlo, con un Katzuki particolarmente irritato, non ci vedeva più e quasi quasi avrebbe distrutto tutto se avesse potuto. Nervosamente salì a cavalcioni sul letto, andò verso Seya, la bloccó e con due occhi di un cremisi intenso le disse "signorina" "non devi chiamarmi così" particolarmente irritata ragazza "solo il bastardo mezzo può farlo? Be ora anch'io e sappi che ti chiamo come più mi pare e piace" continuò poi "sono qua per te se ancora non lo avessi capito e sappi che tu voglia o no ma molto presto diventerai mia, ti farò cambiare idea su di me e sai che io difficilmente mi sbaglio" e dopo questo la baciò, si alzò e stava per andarsene quando "sappi che io ottengo sempre quello che voglio" lasciandola con il dubbio. 'a cosa si riferiva?' una pensierosa e riflessiva ragazza.

Parte1: Todoroki amami come più sai fare Where stories live. Discover now