White or Black #2 (Completa)

50•capitolo -sei il fattorino?-

Lorenzo:

La vita a volte ti mette situazioni difficili da affrontare, solo che non pensavo fosse così dura. Avrei dovuto capire cosa si celava dietro gli occhi sempre confusi di Serena. Ci ho messo tutto me stesso per farle credere in me, per fargli sentire le stesse cose che avvertivo io nello starle vicino.
Ma sono deluso adesso, ferito dal suo comportamento. Ha toccato il fondo e non faccio che immaginarmela mentre stringe un corpo che non è il mio, mentre gli sorride e lo sfiora con quelle mani che avrei voluto tenere stretta tra le mie. Non me l'ha mai concesso di entrarle dentro davvero, non ha mai compreso quanto fosse importante per me. E se invece lo ha fatto, non gliene è importato che è anche peggio.
Non so cosa sentire adesso, ora che sono passati giorni senza la sua presenza, che ho compreso quanto sia stata falsa nei miei confronti, quanto si sia riempita di parole inutili per tenermi con i piedi puntati in sua direzione. Una cosa la so però, che io non voglio averci più a che fare. Non mi posso fidare e forse, non ho capito nulla della sua persona. Penso che devo allontanarmi dalla sua presenza, che non si merita un cuore che era solo per lei solo fino a qualche giorno fa. Da quando ho saputo tutto, ho capito di non volerla nella mia vita e, per quanto faccia male questa consapevolezza, so di poter sopravvivere. Lei ha fatto davvero poco per me, ero sul punto di innamorarmi di cosa? Di qualcuno che non mi ha mai apprezzato davvero; qualcuno che non ci ha pensato due volte a farsi amare da un altro, mentre io rimanevo fermo e saldo ad aspettare una sua stramaledetta chiamata che non arrivava mai. Il tempo volevo che scorresse più veloce, così da arrivare a sentire la sua voce e scoprire che lei mi voleva, in realtà adesso non ci sto al passo. Pare scorrere tutto più velocemente, il mio cuore che vuole ricucire delle ferite che mi ha inferto. Non tornerò indietro, non tornerò da lei, non mi fiderò ancora, non mi farò spezzare dai suoi occhi. Non conterà più niente e farò di tutto perché questo accada.

Non sono in questo aereo per questo motivo però, lo sono per la persona che conta più per me e che ha dimostrato di apprezzarmi sempre. Mi ha tenuto stretto a sé fin da piccolo, chiarendo che, non ci sarebbe stato mai un intralcio a dividerci, un fosso troppo grande per non rialzarci insieme.
Ecco perché, avvertendo il turbamento dalla voce di mia sorella, la quale in questi giorni ho sentito strana, ho deciso di correre da lei, in Italia, per sostenerla. Prima di andarmene via, voglio essere certo che stia bene. Mi devo sempre assicurare di questo, non potrei dormirci la notte nel pensarla che soffre per qualcosa o qualcuno. Se mai le dovessero fare del male, io me ne prenderò cura e le farò capire che tutti possono abbandonarla, ma io ci sarò per qualunque cosa o motivo, anche a costo di rompermi in tanti pezzi.

Quando arrivo in villa da mio cognato, mi dirigo verso la sua porta e busso. Solo dopo qualche minuto appare qualcuno, una ragazza a cui non presto molto attenzione, intenzionato a correre da Tamara per accertarmi di persona che stia bene.
Mi rendo conto della sua bellezza solamente quando mi accorgo che i suoi occhi cerulei sono puntati verso il sottoscritto, aspettando di capire che cosa ci faccio io qui.

"Ciao!"
Sono io a parlare per primo, mentre questa ragazza non dice qualcosa subito, continua a guardarmi come se fossi qualcosa di bello ai suoi occhi e questa cosa, non so perché, mi fa uno strano effetto.

"Oh ciao... ecco..." dice impacciata la ragazza che continua a fissarmi. "Sei il fattorino?"

"Oh, se vuoi posso esserlo!" Ridacchio malizioso, mentre passo una mano tra i capelli scuri.

Se fino a qualche secondo prima mi sembrava impacciata, tutto ad un tratto, la sua postura si raddrizza e i suoi occhi, si socchiudono in due finissime fessure, guardandomi minacciosa.

"Che sei venuto a fare?" Chiede, poi continua, "sei un fattorino? Un ladro? Stai perlustrando la casa?" E si avvicina a me, come se anche se ci credesse davvero a quello che dice, non avrebbe paura di me.