41•capitolo -Per stasera non dire niente-

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Lorenzo:

Nonostante passo una bella serata con i miei amici, tra risate e un cocktail di troppo, il mio pensiero vola sempre alla ragazza dagli occhi chiari che mi ha fatto completamente perdere la testa. Io ci provo a non pensarla, a fingere che non esista e a comprendere che lei potrebbe non volermi, che potrebbe scegliere di non stare con me, ma è impossibile togliere questo peso che sento al petto al solo pensarla. È inutile negare che ho paura, questa fottuta paura di perderla per sempre. Ho sempre questa strana sensazione che ci sia qualcosa che dovrei sapere, che forse anche se mi è sembrato di essermi avvicinato a lei tanto da sentirla dentro, invece dall'altra parte ha ancora in mente un'altra persona. Dovrei non pensarci, vivermi il momento, aspettare che lei capisca, perché ora non mi ha detto no, ha detto solo che ha bisogno di tempo, ed io intendo darglielo.

"Ehi amico..." nel frattempo arriva Gordon da dietro, il mio amico che sembra più ubriaco di me. Onestamente sento sempre più l'alcol tamponarmi la testa, ma sto cercando di non dargli peso.

"Ciao..." gli sorrido. Dopo che abbiamo avuto quella discussione alcune settimane fa, io e lui non abbiamo avuto un gran rapporto, ma quando poi l'ho aiutato dato che lo avevano ridotto male un giorno, siamo riusciti a riparare quasi quel rapporto di amicizia che abbiamo sempre avuto. Però so cosa vuole da me, che si è avvicinato per convincermi a partecipare a ciò che sta programmando. Non avrei esitato qualche mese fa, ma adesso mi sembra di non farne più parte, voglio smetterla di fare cavolate, perché non voglio mettermi nei guai. Rischio di finire in prigione, o peggio coinvolto in qualcosa da cui poi difficilmente ne riuscirei ad uscire.

"Senti..." ecco, quando assume questo tono di voce, so già dove vuole arrivare. "La prossima settimana Patrick ci vuole tutti e due..."

Scuoto la testa, e lo guardo dritto negli occhi, sperando capisca che non ne voglio più sapere di tutta questa situazione.

"Mi dispiace, Gordon, ma io non ci sarò..."

Gordon socchiude gli occhi in due sottilissimi linee sottili, so che sta trattenendo questa rabbia che tiene sempre dentro.

"Che vuoi dire che non ci sarai?" Sbotta, e si avvicina in quell'istante a me, guardandomi dritto negli occhi con fare nervoso.

"Che non ci sarò, Gordon. Che me ne tiro fuori!" Ribadisco la mia posizione convinto.

"Tu mi hai detto che mi avresti aiutato, che avevi bisogno di soldi e ti ho aiutato con patrick a farti vedere di buon occhio. Ora te ne esci così?" Mi prende dal colletto e mi sbatte al muro che c'è dietro di me.

"Ho sbagliato... non dovevo entrarci, ma dopo che ho sbagliato la prima volta, non lo farò ancora. Non voglio finire nei guai!"

Lui ha un sorriso amaro sulle labbra, trattiene il labbro inferiore tra i denti e stringe la mandibola.

"Lo sapevo che quella stronza ti avrebbe fatto cambiare!"

Le mie mani, istintivamente si stringono tra loro quando sentono pronunciare queste parole. Devo trattenermi, lo so bene che non servirebbe a nulla inveire contro di lui, ma quando parlano di lei in questo modo, sento la rabbia montarmi dentro.

"Come ti pare... sta di fatto che non ci sarò. Ora devo andare!"

Gli volto le spalle al mio amico, consapevole che lui in questo momento non potrebbe capire e la rabbia gli offusca la ragione, ma non appena ormai ho fatto qualche passo, mi sento spintonare da dietro da lui. Mi giro verso Gordon, il quale mi guarda con una furia cieca in volto, pronto a contrattaccare ancora.

"Ma che fai?" Alzo il tono della voce, cerco nel frattempo di tranquillizzarlo, perché non voglio fare a botte, ma lui mi guarda con una furia cieca negli occhi.

White or Black #2 (Completa)Where stories live. Discover now