White or Black #2 (Completa)

30•capitolo -Mi piaci!-

Serena:

Non ci potevo proprio credere quando ho sentito pronunciare quelle parole dalla mia amica solo poche ore prima.
Avevo chiamato Tamara per sapere come stesse e, mentre stavamo parlando del più e del meno, l'argomento si è spostato su Lorenzo.
Quando mi ha detto che ha diciotto anni, mi è caduto davvero il mondo addosso.
E ora, non so che pensare.
Sono seduta sul pavimento da qualche ora, senza dire una parola. Vorrei alzarmi, riprendere a fare le mie cose, ma sento un peso opprimermi il petto e non mi sembra vero che io stia provando un qualche tipo di sofferenza per lui.
Non doveva succedere di provare qualcosa, ma devo riprendere la mia vita. Non sono innamorata di Lorenzo, ma solo delusa. È questo ciò che provo. Per questo mi sento soffocare da quando l'ho mandato via, con la consapevolezza che fosse l'ultima volta.
Mi sento presa in giro, per l'ennesima volta, è il peggio è che da lui non me l'aspettavo. Dovevo imparare dopo Juan a non fidarmi di ciò che dicono gli uomini -se di uomini si può parlare dato l'età- ma io, imperterrita, continuo a ricascarci.

Lorenzo:

È passato un giorno intero da quando ho visto l'ultima volta Serena, ho provato a chiamarla ripetute volte per scusarmi, le ho mandato qualche messaggio, ma lei si ostina ad ignorarmi. Ed è per questo che mi ritrovo ancora sotto il suo portone, con la speranza di poterla vedere e parlarle. Ho bisogno di lei, mi sento morire nella consapevolezza che lei potrebbe non volermi vedere mai più.
Io non so se ci riesco, non so se posso tornare a vivere senza provare tutte queste emozioni soltanto guardandola negli occhi e non so, soprattutto, se resisto più a non dirle quello che sento per lei.
Quando vedo qualcuno entrare dentro il portone, non lo faccio chiudere così da poter salire da lei e aspettarla dietro la sua porta.

Salgo le scale a due a due, senza neanche prendere l'ascensore e, quando senza fiato mi ritrovo davanti alla sua porta, penso se aspettarla o suonare al campanello. Mi appoggio al muro, con ancora il fiatone e il cuore che batte a mille. Ho un'ansia assurda dentro, non doveva andare così, sarebbe dovuta andare diversamente, le avrei dovuto dire la verità quando ne avevo l'occasione.

Perché deve essere così difficile con lei?

Non ce la posso fare!

Infatti, finito questo pensiero, decido che devo bussarle e parlare con lei. Ne ho bisogno! Ma nel frattempo che sto per suonare il suo campanello, la porta già si è aperta, rivelando lei che sta vicino ad un ragazzo. Il cuore mi si gela, insieme a tutte le parti del mio corpo.

"Lorenzo..." lei soffia il mio nome, ma dal tono di voce in cui lo dice, mi sento morire dentro. Come se l'avessi scoperta a fare qualcosa che non dovrebbe fare.

Lo guardo il ragazzo, so di chi si tratta anche se l'ho visto solamente una volta. Mi manca il fiato, le gambe mi si sono immobilizzate e non so cosa fare, l'unica cosa che so per certo è che mi sento soffocare come non pensavo sarebbe mai successo. Non credevo di poter provare un sentimento così forte per lei, né per nessun altra.

"Che stai facendo?"

Cerco di calmarmi, ma la rabbia mi sta montando dentro e non riesco a fermarla.

"È per lui che non mi rispondi a tutte le chiamate che ti ho fatto, ai messaggi che t'ho mandato! Per uno che..."

"Oh..." si intromette lo stronzo, "che problema hai?"

Non mi trattengo più, stringo le mani e non vedo più nessuno, solo il ragazzo che sta al fianco di Serena.

"Tu non mi devi neanche parlare!" Sbotto, prendendolo dal colletto e sbattendolo sullo stipite della porta d'ingresso.

"Lorenzo, ma che ti prende? Stai calmo!" Cerca di fermarmi Serena, urlandolo forte il mio nome.

Io però non l'ascolto, troppo la rabbia che sento nel sentire che me la sta portando via, nel ripensare ai suoi occhi che cercano i suoi, nel pensare alle mani di questo sopra Serena. Cosa avranno fatto questa notte? Perché lui stava uscendo da casa sua? Se l'è portata a letto?
Forse era solo una scusa il problema dell'età per liberarsi di me e tornare da lui.