47•capitolo -Uno sbaglio-

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Serena:

La cosa più brutta è quando vedi la delusione riflessa negli occhi di chi non avresti voluto ferire. E mi sento spezzata nell'istante in cui i miei occhi vedono quelli di Lorenzo, che già si è reso conto di ciò che sta accadendo. Per questo, come una codarda gli do le spalle, perché me ne rendo conto quanto male fa averlo ferito, nonostante era la cosa che mi ero ripromessa di non fare.
Invece, guardo dinanzi a me, dove a stare fisso nei miei occhi c'è Juan. E si, lì, solo in quel momento mi rendo conto quanto, nonostante i sensi di colpa che provo per quest'ultimo, non fa male nello stesso modo.

"Non ho giustificazioni e non prenderò scuse per quello che ho fatto". Dichiaro a colui che ho sempre pensato di amare per tutto questo tempo. Un'unica ossessione nelle mie notti gelide, i suoi occhi sempre nei miei pensieri e le sue mani che cercavo, come se non ci fosse altro nella vita. Che stupida a pensarlo, stupida a desiderare un amore malato, che in realtà, non è mai nemmeno decollato. Io e lui abbiamo vissuto un amore forte, fatto di incomprensioni e passione. E forse è stato proprio questo, fino ad ora, a tenermi ancorata a lui. Mi sono ripetuta fino allo sfinimento quanto lui fosse quello che volevo, ma la realtà dei fatti era che non potevo saperlo, perché io non avevo compreso me stessa. Non fino a questo giorno. Non dopo che, in questo giorno fra tanti, li ho entrambi ad un centimetro dal mio corpo, ma sto tremando all'idea di girarmi ancora e scorgere la delusione di un cuore che ho spezzato con le mie stesse bugie. Succube di un sentimento che ho cercato allo sfinimento, fino a non rendermi conto di cosa avevo davanti.
Perché è proprio vero che capisci cosa hai tra le mani, finché non lo perdi. Perché lo so che succederà, lo so bene che me ne rammaricherò, so bene che lui si è sempre meritato qualcosa di meglio di me e delle bugie di cui mi sono rivestita per tutto questo tempo.
Merita una persona migliore, una che non sono io.

"Lo sapevo che c'era qualcosa tra voi, l'ho sempre saputo" afferma Juan in un'espressione amara. "Te l'ho chiesto così tante volte". Non se ne capacita, eppure glielo leggo nello sguardo che lui ha sempre saputo cosa c'era con l'altro ragazzo invischiato in questa situazione.

"Mi dispiace" non ho neppure lacrime da versare, mi sento solo inutile nel sapere di aver fatto tutto questo casino. "Ho sbagliato, non volevo... io non volevo" ammetto, tirando su col naso e fermando sul nascere quelle lacrime che sono pronte a partire dai miei occhi.

Juan, però, inaspettatamente si avvicina a me e lo vedo che gli occhi gli tremano.

"Perché lo hai fatto? Perché... cosa c'è tra voi?" Domanda lui, incredulo. Avverto lo sguardo di Lorenzo alle mie spalle, che però, non dice nulla. Come se si fosse estraniato dalla situazione e non c'entrasse niente, quando in realtà, lui è l'artefice di tutta la confusione creatasi nella mia testa. Se non fosse stato per la sua presenza nella mia vita che è diventata importante, non sarei a questo punto e probabilmente mi sarei gettata tra le braccia di Juan molto prima. Ma se ho tentennato, se ho rimandato, se l'ho solo sfiorato per tutto quel tempo, è stato solo per quello che sapevo sentire dentro me. Ho ceduto infine, concedendomi a colui che mi è davanti e che mi guarda, nonostante tutto, con amore. Lo sento che per lui, anche se c'è ancora delusione per quello che ho fatto, non vuole allontanarsi da me. Vuole solo capire e comprendermi, così come ho fatto con lui quando è tornato nella mia vita.

"Non era programmato tutto questo..." inizio, raccontando come mi sono ritrovata in tutto questo macello da dove non mi sono più saputa tirar fuori. "Non era programmato che Lorenzo entrasse nella mia vita, né lo era che tu ritornassi. Quando è capitato, però, non ho saputo evitarlo, né gestirla. Ho continuato a frequentare entrambi, consapevole della sciocchezza che stavo facendo. Ma, se l'ho fatto, è stato perché non riuscivo a dare pace al mio cuore che continuava a chiedermi di entrambi. Ho sempre pensato di amarti, Juan. Ti ho sempre voluto nella mia vita e quando ho capito che eri pentito per quello che avevi fatto, volevo mollare tutto e tutti per tornare tra le tue braccia, ma non lo sapevo ancora quel giorno quanto c'era una parte di me che voleva rimanere ancorata a Lorenzo, la persona che mai mi sarebbe dovuta entrare dentro. Doveva rimanere solo sesso, solo qualche notte, ma invece ho capito di provare qualcosa di cui non sapevo come fare a meno. Quando sei venuto da me e mi hai portato a casa tua, nella mia testa è avvenuto un blackout e ho creduto fosse giusto, in quel momento, venire a letto con te e provare cosa significasse avere ancora le tue braccia a stringermi durante la notte"

White or Black #2 (Completa)Where stories live. Discover now