24•capitolo -incontri inaspettati-

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Lorenzo:

La osservo e non mi sembra vero che sia lei a propormi di fare una passeggiata. Tutto sembra diverso e, più convinco me stesso a non illudermi, che è solo amicizia quello che sente per me, più mi soffermo sul mio sguardo e sento delle emozioni che pensavo non esistessero. E mi sembra che anche lei li provi per me. Forse mi sbaglio, probabilmente dovrei parlarle, chiarirle che i miei sentimenti ormai sono aumentati e che per me non è più sesso. Che poi forse non lo è mai neanche stato, neanche la prima volta in cui l'ho baciata, perché anche allora, anche se ho cercato di negarlo a me stesso, ho sentito l'esigenza di volerla baciare ancora, di sentirla ancora, di vederla sgretolare sotto i miei occhi del piacere che riesco a darle. Pensavo fosse solo un attrazione, ma si è rivelato qualcosa di più.

Stiamo passeggiando insieme, vorrei prenderle la mano, ma non lo faccio. Ho costantemente paura di sbagliare, di fare un passo in più, di perderla. Che poi penso a quante cose non le dico, che queste cose potrebbero cambiare tutto.

Poi ad un certo punto, vedo che lei non è più vicino a me, che si è fermata. Mi giro per capirne il motivo e mi accorgo che sta guardando fisso davanti a se e mi chiedo perché.

"Tutto a posto, Sere?" Le domando preoccupato. Io che fino ad oggi mi ero sempre e solo preoccupato per mia madre e mia sorella, mi ritrovo a pensare a lei come qualcuno di cui prendermi cura.

"Ciao, Sere!" Mi volto e mi rendo conto che c'è un ragazzo dietro di me, che è lui che stava osservando, ma non mi pare di averlo mai visto.

"Ciao..." si limita a dire, ma poi passa oltre e io la seguo. E mi domando chi sia quel ragazzo che ha guardato così intensamente.

"Chi era?" Domando senza pensare alle conseguenze, perché so che devo sempre andarci coi piedi di piombo con lei, perché potrebbe prendere male ogni cosa.

"Solo un mio ex..." mi sorride. Mi rendo conto che sta bene, che non è come quando ha rivisto quel Juan. Di lui so che devo averne timore, ho visto il suo sguardo soffermarsi su quelli scuri di lui, e mi ha fatto venire una fitta in pieno stomaco l'intensità del sentimento che ho letto nei suoi occhi verso quel ragazzo.

"Era importante?"

"Beh... diciamo che allora si, eravamo ragazzini... lui è stato il primo!" Chiarisce poi voltandosi verso di me, guardandomi da sotto le ciglia scure. E io ci affogo in quelle acque marine che sono i suoi occhi così cristallini. A volte mi pare che diventino scuri quando mette un muro davanti a se, oggi, invece, mi sembra la vera lei. E forse è davvero arrivato il momento di dirle tutta la verità.

"Il primo con cui..." porto una mano tra i capelli scuri, e mi morsico il labbro nervosamente.

"Sei carino quando ti vergogni a chiedermi le cose!" Fa un piccolo sorriso, e io sento sussultare il mio cuore ogni volta che lei mi riserva questi sorrisi spontanei. Purtroppo, non lo fa molto spesso. Cerca sempre di tenermi lontano, di farmi capire che per lei non avrò mai un posto riservato nel suo cuore, che sarò sempre uno bravo a letto, con cui sta bene, ma che non potrà mai pretendere nulla da lei. Ed è in questi momenti che io mi sento impotente, che sento delle fitte nello stomaco e che mi manca il respiro risucchiato nella consapevolezza che lei non sarà mai solamente mia. Ho paura di scoprire che lei stia con altri nello stesso momento in cui frequenta me. Lei è stata chiara nel dirmi che io non ho questo privilegio, eppure, io cerco di non pensarci, di pensare che lei sia mia e che nessuno la tocchi. Come tra l'altro ho fatto io da quando la conosco, non ho toccato nessun altro corpo, perché nessuno per me sarebbe lei. Io voglio lei e basta!

"Comunque si..."

Cerca di dire, ma io ho ancora il pensiero a quello che sento e che so di doverle rivelare.
E infatti, quando prendo un profondo respiro per cambiare discorso e rivelarle quello che provo e anche la mia vera età, lei mi interrompe continuando a parlare di quel tizio.

White or Black #2 (Completa)Where stories live. Discover now