4•capitolo -verità rivelate-

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Mi ritrovo davanti casa dei miei genitori, ma dentro di me è come se stessi andando al patibolo.
Sempre la stessa storia, so che non appena entrerò, troveranno qualcosa da dire su di me e questa cosa mi farà innervosire. Devo imparare a non farmi scalfire da ciò che dicono come faccio con il resto dell'umanità. Ma poi mi rendo conto che quella è la mia famiglia e non è il resto del mondo, motivo per cui, ogni volta rimango male per i loro atteggiamenti nei miei confronti.

Busso alla porta, ad accogliermi Gin, la governante di questa casa. L'unica donna che si avvicina davvero ad una figura materna, l'unica persona che ha sempre creduto in me nonostante io non sia proprio una santa.

"Ehi, piccoletta!" Mi accoglie e viene verso di me, prendendomi tra le sue braccia. Inspiro il dolce profumo di questa donna, il più familiare che conosco, perché mia madre, la mia vera madre, non mi ha mai abbracciato. Gli unici abbracci ricevuti sono proprio da lei.

"Mi sei mancata!" Le rivelo. Lei è l'unica a cui mostro affetto e dico parole sincere. Lei se le merita per il modo in cui mi ha trattata, nonostante non fossi sua figlia. Non mi ha mai considerato un caso irrecuperabile come il restante della famiglia.

"Anche tu, scricciolo!"

Lei non ha mai avuto figli, non può averne, e forse è proprio questo che ci ha unito: lei non poteva avere figli suoi, io non ho mai avuto una madre che mi volesse davvero bene.

"Mia madre, mio padre, Aurora, Gianni?"

"Tua madre è di la che prepara tutto per la festa di stasera, tuo padre e tuo fratello sono ancora a lavoro. Non sono ancora tornati, mentre Aurora è ad una festa con i suoi compagni di classe!"

Annuisco e le sorrido.

"Ah, di la c'è anche kristin", mi rivela, portandomi a sbuffare.

"La figlia modello?" Sorrido ironica.

Kristin è la fidanzata di mio fratello, anche se sembra più la figlia dei miei genitori. Lei è quella perfetta, a modo, intelligente, bella. Il contrario di ciò che pensano di me e trattano più lei come una figlia che me.

"Dai, Sere, non cominciare così. Cerca di essere tranquilla, magari le cose migliorano"

Lei ci prova sempre a farmi avere un rapporto con i miei, ma non capisce che non si può costruire senza la forza di volontà di entrambi. E io ci ho provato tanto a far qualcosa per avercelo un rapporto con loro, ma loro non mi hanno mai visto di buon occhio e hanno pure rovinato il rapporto più vero e intenso che abbia mai provato.
Da allora, non voglio più saperne di relazioni e non perché non credo nell'amore, ma perché penso che ne esista uno solo vero e quello per me era Juan. E inoltre, pure se trovassi qualcosa che si avvicinasse a quel sentimento, loro ci metterebbero ancora il loro zampino e rovinerebbero ancora tutto. Certo, a meno che non decidessi di mischiare la mia vita con uno scapolo d'oro di Londra e renderli felice. Ma io non voglio questo, non perché abbia qualcosa con questa gente, ognuno può far ciò che vuole. Ma io mi sono sempre sentita stretta in queste vesti, in queste feste organizzate, in tutto questo lusso. Io sono diversa e forse è questo che non va bene per loro: quando vedono qualcuno diverso da loro, non lo accettano anche se hanno sempre insegnato a me e mio fratello di non aver pregiudizi, sono i primi ad averlo nei confronti dei 'diversi'.

Ecco perché Gianni non farà mai vedere davvero quello che è.

"Certo, sicuramente miglioreranno!" Abbozzo un sorriso, un sospiro frustrato esce dalle labbra di Gin, prendo la mia roba e salgo di sopra in camera mia.

Non appena mi chiudo dentro, metto i miei vestiti nell'armadio e mi butto sul letto, apro le braccia e drizzo la schiena. Guardo in giro, dove vi sono foto ovunque, e so che questa è la mia stanza, ma mi sento estranea ogni volta che vengo qui. Non sento niente che mi appartenga, neppure il profumo della mia famiglia, perché di mio non hanno niente.

White or Black #2 (Completa)Where stories live. Discover now