46•capitolo -Non mi perdonerai mai-

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Lorenzo:

"Mi spieghi perché lo stai facendo se hai benissimo capito che vuole mollarti?"

"Deb... non mi può mollare perché io e lei non siamo mai stati insieme..." sospiro nel pensarla.

Sono passati quattro giorni da quando l'ho sentita l'ultima volta e, praticamente, in queste ultime settimane non l'ho vista per niente. E mi è mancata, Dio se mi è mancata. Non ho fatto altro che pensarla e, quando il telefono mi è preso a squillare rivelando il suo nome, mi sono sentito rinascere. La sua voce mi ha ben fatto capire che il mese di tempo che ci siamo presi le ha fatto capire che deve starmi lontano, però, io so per certo che tra me e lei c'è qualcosa di profondo che ci lega. L'ultima volta che ci siamo visti, il suo bacio spontaneo, quegli occhi verdi che mi guardavano sinceri, mi hanno fatto capire che non mi sbaglio nel pensare che tra me e lei non ci sia solo un'attrazione fisica. Sento che mi vuole, io lo so. E forse non sarà così, forse mi sto sbagliando, può darsi, ma voglio esserne certo al cento per cento, perché sennò io avanti con la mia vita non ci riesco ad andare. Questo è l'ultima cosa che faccio per lei, l'ho promesso a me stesso, voglio aiutarla con i suoi genitori in quanto so quanto è difficile stare in loro compagnia. Ma, in questo modo, voglio capire fino in fondo se quello che ho sentito io, lo ha sentito anche Serena. Io continuo a pensare che scappi da ciò che prova per me e, forse, l'unico modo per farglielo capire è stare qualche giorno con lei, senza metterle pressione. Voglio capire, vedere, come si comporterà nell'avermi vicino. Poi se mi dimostrerà in questi giorni che la sua decisione è dettata dal cuore, farò a meno di lei per sempre.

"Ti stai facendo del male. Boh, io non ti capisco!"

"Scusa, devo andare..." le dico, salutandola davanti alla porta di casa mia dato che mi è venuta a trovare. Fra pochi minuti andrò a prendere Serena e andremo dai suoi genitori.

"Se hai bisogno chiamami!"

Annuisco e le faccio un sorriso, mentre le stampo un bacio sulla guancia e gliela tiro dolcemente.

"Grazie!" Sussurro.

Il tragitto che mi separa da Serena, mi mette ansia. So che è normale che sia così, so cosa mi aspetta e anche che ha ragione Deb a pensare che mi sto facendo del male da solo. Sto creando a me stesso false illusioni, magari in queste settimane lontani, lei nemmeno ci ha pensato a me ed è per questo che vuole chiudere, d'altra parte io so come sono fatto: finché non ci sbatto la testa mettendocela tutta, non mi riesco a dar pace.
Io penso che Serena ne valga la pena!

Arrivato sotto casa sua, stringo il volante ed emetto un sospiro, nel frattempo che vedo la sua figura lasciare il portone dell'androne. È bellissima Serena. Ha un vestitino corto, tiene il viso basso, come se avesse paura di alzarlo e accorgersi che io le sono a pochi passi.
Prendo un lungo e profondo respiro prima di decidere di scendere dalla macchina per andarla ad aiutarla. Mi richiudo lo sportello alle spalle e allungo il passo per raggiungerla, nel frattempo che vedo lei alzare il viso e i suoi occhi incontrare i miei, che già non la lasciano per un solo istante. Nemmeno un accenno di sorriso si intravede nel suo viso bianco, solo un po' di tensione la stessa che mi trasmette anche a me.

Capisco tutte le sue titubanze, ma io la sento mia e non voglio perderla.
Quando l'ho conosciuta si riempiva di sorrisi finti che mostrava alla gente per sentirsi all'altezza, per sentirsi imbattibile, forte; ma io lo so che lei è tutto tranne che forte. Che le sue fragilità la sovrastano, che le sue emozioni duellano tra loro e non le permettono di pensare con lucidità. Ed ecco anche perché continuo a stare qui, perché so che non mi sbaglio nel pensare che lei mi voglia, ma credo davvero che sia difficile capirlo e accertarlo razionalmente, perché mi vede come qualcosa di incomprensibile e fuori dalla sua portata. Io sono il ragazzino di diciotto anni, sono quello con cui è andato a letto la prima volta senza battere ciglio. Non sono di certo ciò che ha sempre sognato, perché dentro di lei c'è ancora la ragazzina in cerca del grande amore per la quale combattere. Come Juan che invece è un ragazzo più grande, che le sfugge dalle mani e questa cosa non la riesce ad accettare. Ma se io non faccio lo stesso gioco è perché voglio che se mi dovesse scegliere, lo deve fare per quello che sono, non per quello che fantastica nella sua mente.

White or Black #2 (Completa)Where stories live. Discover now