52•capitolo -nuove consapevolezze-

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Lorenzo:

Due occhi persi nel vuoto quelli che ho davanti. La ragazza che ho conosciuto a casa di mia sorella sta tamponando il piede sul pavimento, come volesse romperlo solo col suo peso. È nervosa, lo percepisco fin da qui. Mi chiedo perché e, soprattutto, mi chiedo perché mi incuriosisce tanto questa ragazza. Forse perché è diversa, è sbadata, scostante, lunatica. Forse perché è diversa da lei, da Serena, la ragazza che è riuscita a far battere il mio cuore, per poi gettarmi nello sconforto. O forse perché semplicemente vorrei cancellare Serena e credere di poter provare ancora qualcosa per qualcun'altra.
Serena mi rimane continuamente nei pensieri, per quanto cerco di scacciarla con tutto me stesso, non ci riesco. Sono sentimenti contrastanti i miei che da una parte la odio con tutto me stesso per essere riuscita ad entrarmi dentro e poi aver pensato bene di scartarmi; dall'altra continuo a pensare a come sarebbe stato se tutto questo non fosse mai accaduto, a come saremmo stati insieme. Troppe domande a cui non ho una fottuta risposta e forse non l'avrò mai.
Serena mi ha ferito, e non credevo si potesse stare così male per qualcuno. Ha tradito la mia fiducia.
Continua a chiamarmi lei, imperterrita non si arrende perché vuole convincermi a darle un ulteriore possibilità.
Solo che lei non lo sa, lei non lo capisce come si ci sente.

'Tu, Serena, non lo capisci che a volte i gesti fanno più male delle parole. Le parole possono essere spietate, sprezzanti, sanno farti sentire una nullità; però, possono essere dettate da un momento di rabbia, finita, tutto ciò che hai detto prima si dissolve nell'aria e torna l'arcobaleno dopo un temporale. Mentre i gesti, le cose che non dici, ma che fai con consapevolezza, riescono a distruggere chi ha avuto fiducia in te, chi ti ha messo al primo posto, chi ti ha creduto, chi non ha dubitato della tua sincerità, chi ha pensato fosse tutto giusto e ti ha guardato con apprezzamento, sorridendo nel pensarti, accarezzando le tue forme con la mente, sentendo il cuore battere un po' di più al solo immaginarti.'

Ecco perché mi sento così, strano, senza riuscire a capire davvero qual è la strada giusta da seguire. Se tornare da te e fingere che io non mi senta spezzato, o forse andare avanti e cercare una via nuova, più bella, una di quelle che non mi farebbero soffrire in questo modo.

Scaccio per qualche secondo questi pensieri e mi avvicino a quella ragazza, sono curioso, la guardo perché mi viene da sorridere per quella strana aria buffa che ha. Porto una mano tra i capelli e attiro la sua attenzione schiarendomi la voce.

I suoi occhi immediatamente si catapultano nei miei, occhi glaciali, paurosi. Probabilmente il modo in cui ho attirato la sua attenzione non è stata la scelta migliore, perché ha ancora le gambe che le tremano.

"Dico ma sei pazzo? Mi hai fatto paura!" Sbotta lei furente, mettendo una mano nel suo braccio e strofinandolo come se avvertisse freddo.

In realtà è normale questo, dato che ha un vestito stretto che le copre a malapena il corpo. E la vedo a disagio in queste vesti, come se non si ci trovasse.

"Non volevo..." le dico semplicemente.

"Che sei oltre che il fattorino un maniaco?" Ma questa volta lo capisco che non è seria dal modo in cui incurva le labbra lateralmente per sopprimere il ghigno.

"Posso essere chiunque tu vuoi che io sia..." la punzecchio, ridacchiando e avvicinandomi di più.

"Senti Ryan Atwood dei poveri, non ho bisogno del cavaliere della notte pronto a salvare la donzella indifesa. Anche perché di indifeso non ho proprio nulla" ride tra lei e lei, "in ogni caso, non sono in vena!" Afferma poi, chiarendomi che ciò che pensavo sul suo stato d'animo era giusto.

"È successo qualcosa?"

"Fai domande a tutti i passanti?" Mi piace il suo essere scostante, è una caratteristica che mi ha sempre attirato alle ragazze.

White or Black #2 (Completa)Where stories live. Discover now