White or Black #2 (Completa)

31•capitolo -Chiarimenti-

Serena:

Mi sono alzata malissimo questa mattina. Non ho dormito nel continuare a ripensare al comportamento di Lorenzo. Io ci credevo in lui, pensavo che fosse diverso, che lui non mi avrebbe ferito, che fosse sincero. Credevo che lui fosse la persona più sincera che io avessi mai conosciuto, invece, come sempre mi sbagliavo.

Non riesco a togliermelo dalla testa adesso, ora che so che non potrò più usufruire della sua presenza. Per quanto io non sia innamorato di lui, mi ero legata alla sua persona, mi faceva bene stare con lui, passarci il mio tempo, mi faceva pensare di meno a Juan. Invece, ora, mi ritrovo a dover rifiutare le chiamate di Juan e quelle di Lorenzo che continua a cercarmi da stamattina.

Alla porta suonano il campanello, sospiro sapendo che potrebbe trattarsi di Lorenzo, ma, quando lo faccio, guardo nello spioncino e mi accorgo che si tratta di Juan. Mi si ferma il cuore insieme alla circolazione nel vederlo, non mi aspettavo venisse fino a qui, anche se ho rifiutato ogni sua chiamata perché oggi non ero in vena di discutere.

"Apri, Serena, lo so che sei a casa. Non puoi evitarmi per sempre!" Sbotta lui, digrignando i denti come fa sempre quando si innervosisce. Onestamente, vorrei non aprirgli, ho paura di farlo perché ha ancora un forte ascendente su di me. Sento ancora il brivido che lui mi procura, è proprio oggi, mi sento vulnerabile perché la persona che mi rendeva forte, è la stessa che non ha esitato a mentirmi e quindi a prendermi in giro per tutti questi mesi.

Ma, nonostante tutto ciò, lo capisco che non posso rinviare per sempre e dovrei fargli capire che, qualsiasi cosa farà, io non tornerò mai con lui. Mi ha ferito, fatto a pezzi e ha accettato da mio padre soldi per lasciarmi. Come potrei guardarlo ancora con amore come facevo prima?

Apro la porta e la sua figura mi si para davanti. I suoi occhi scuri sono fissi sui miei, sento la sua agitazione, ma lui sono certa non riesce a sentire la mia nel ritrovarmelo davanti, con quel suo odore che mi ha sempre trafitto come lama. Non riesco a non sentire il mio cuore che batte ferocemente sul petto quando me lo ritrovo davanti. Capisco che quando è così vicino a me, ogni cosa fatta in passato perde la sua importanza. Ma non devo dimenticare come ha preso la mia dignità e l'ha calpestata. Non posso farlo perché ho sofferto così tanto, che non posso cancellare tutto solo perché il mio cuore batte più forte quando ce l'ho davanti, solo perché quando è davanti ai miei occhi, tutto nella mia mente si cancella e rimangono solo i ricordi belli con lui.

"Che cosa vuoi?" Mi appoggio allo stipite della porta e gli chiedo, sentendo la rabbia montarmi dentro nel ripensare a tutto ciò che mi ha fatto, a quanto sono stata male quando lui se n'è andato.

"Posso entrare?" Domanda calmo, come se nulla fosse mai successo tra noi, come se tra noi fosse tutto okay.

"Ma anche no!" Esclamo perentoria, cercando di chiudere la porta che, però, lui blocca con la mano facendo pressione per non permettermi di chiudergliela in faccia, e me lo ritrovo vicino al mio viso, perché si avvicina come se volesse farmi capire con questo gesto: non puoi evitarmi per sempre, sai che mi vuoi anche tu.

Rimango per un istante paralizzata nel sentire il suo respiro, come una volta, sul mio viso. Sento che l'emozione vuole uscire, quella stessa che ho seppellito nel momento in cui se n'è andato, e mi rendo conto di quanto lui ancora sia dentro di me in un modo che non me ne posso liberare nemmeno volendo.

"Lo so che ce l'hai con me..." faccio una smorfia amara nel mentre che lo dice, "ma... voglio solo parlarti. È normale che mi odi, anche io ti odierei se mi fossi trovato al tuo posto. E so che ho sbagliato nel venire qui e poi sparire ancora, ma quando ho saputo che nel frattempo c'è stato qualcun altro, mi è venuta una gelosia che non ho saputo controllare. Ora mi rendo conto che è stata solo colpa mia se ti ho perso, e devi ascoltarmi perché ti devo far capire come sono andate le cose..."