48•capitolo -Combatti per lui-

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Dato che wattpad per ora è andato in confusione assicuratevi di aver letto il capitolo precedente 😅

Serena:

Avrei dovuto comprenderlo prima quanto Lorenzo contasse per me, non ora che l'ho perso. Ho guardato i suoi occhi e lì mi sono resa conto che forse, non sarebbe tornato sui suoi passi. Sono stata una stupida a non capirlo prima, ho pensato per tutto questo tempo di aver bisogno di Juan, in realtà, la mia felicità l'avevo a due passi da me e non avrei dovuto neppure faticare per raggiungerla, perché Lorenzo è sempre stato ben disposto nei miei confronti.
Le cose sono cambiate e me ne rendo conto. Lui non mi vuole e fa anche bene, merita molto di meglio di una come me.
Mi sono presa una settimana di tempo, avevo bisogno di pensare e di riflettere bene su ciò che volessi. E l'ho capito, mi è chiaro cosa voglio: è lui, la persona che ho ferito più di tutti e che ho lasciato andare.
Non me ne do pace, mi rammarico per tutto quello che gli ho fatto passare in questi mesi. A volte, però, anche se le cose ti vengono sbattute in faccia, fino a quando non le hai perse, non riesci a capire quanto importanti siano per te. Pensare che lui possa perdonarmi e capirmi, mi sembra impossibile. Non so che fare a questo punto.
Dopo che l'ho visto andare via, ho preso istintivamente la macchina e mi sono rintanata a casa dei miei genitori. Ed è da allora che non apro la porta della mia stanza. La mia famiglia mi porta il cibo, ma non gli do mai la possibilità di parlarmi, anche perché non capirebbero. Ma, in questo momento, sono gli unici di cui ho bisogno, perché non ho nessuno, non mi è rimasto nessuno.

Mentre penso a tutto questo, alla porta sento dei rintocchi.

"Sere, sono Gianni" è mio fratello alla porta. Anche lui in tutti questi giorni è venuto da me, io però, non gli ho dato la possibilità di dire nulla. Farebbe ancora più male vedere i suoi occhi compiaciuti nel sapere che come sempre ho sbagliato tutto.

"Lascia il cibo davanti alla porta" esclamo, esasperata.

Il silenzio, non sento il rumore del piatto posarsi sul pavimento, ma solo successivamente, la porta della mia camera si apre e rivela la figura di mio fratello. Non ha in mano niente, ha gli occhi scuri rivolti a me e non ha un espressione di giudizio.

"Ti prego, Gianni, non è il momento". Non riesco a sopportare anche i giudizi della mia famiglia. È troppo. Merito tutte le cattiverie del mondo, e me le dico già da sola, anche le sue non sono pronta ad ascoltarle.

Gianni, però, non mi ascolta e avanza in mia direzione, sedendosi sul mio letto.

"Come ti senti?" Lui non sa perché mi sono rintanata qua. Probabilmente, se lo sapesse, mi deriderebbe come fa sempre.

"Da quando te ne interessi!?" Con astio mi rivolgo a lui. Ormai sono prevenuta nei suoi confronti, perché di me non gliene importa e lo so bene. Ho tentato di aiutarlo l'ultima volta con Daniel, di fargli capire l'enorme sbaglio che avrebbe commesso se avesse sposato Kristin, ma lui mi ha trattato con riluttanza.

Sospira e si passa una mano tra i capelli scuri e lunghi. "Lascia stare..." esclama. "Ti voglio portare in un posto. Vieni?" Chiede, guardandomi speranzoso.

"Cosa? No!" Esclamo, scuotendo la testa in segno di dissenso. "Non mi va!"

"Ti devo far vedere una cosa" poi afferma ancora. "Dai" si alza dal letto e mi afferra la mano. Anche se io sto per toglierla, decido di assecondarlo e vedere dove vuole arrivare.

Camminino in perfetto silenzio, anche perché ormai le parole mi sono finite. Per tutta questa storia ne ho avuto da buttare, mai cose sensate ho fatto. Sono scappata ogni volta dalle mie responsabilità e se mi ritrovo in questa situazione è solo a causa mia. Juan, anche lui è una vittima perché, per quanto abbia sbagliato nei miei confronti, ho visto la sua sincerità nelle ultime settimane e l'ho ferito.

White or Black #2 (Completa)Where stories live. Discover now