8•capitolo -parole sbagliate-

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Con le prime luci del sole, apro gli occhi e mi ritrovo stretta tra le braccia di Lorenzo.

L'ho rifatto...

Vorrei potermi staccare, ma mi sento inspiegabilmente bene. Non coinvolta sentimentalmente, ma bene. Anche se, ho paura che lui possa farsi strane idee. Per quanto sto bene con lui, ci sono stata ieri sera e anche mentre facevamo sesso, non voglio che risucceda e che possa pensare che io possa dargli qualcosa in più. Spero che per lui sia chiaro che tra noi c'è solo sesso, tanto buon sesso, ma nessun implicazione sentimentale.
Non è che non credo all'amore, ho sempre voluto qualcuno con cui condividere la mia vita, ma la persona con cui avrei voluto condividerla, se n'è andato per sempre solo alcuni mesi fa e non riesco a scacciarlo.

Juan è entrato in punta di piedi nella mia vita, si è preso ogni pezzo di me senza chiedermi il permesso, mi ha sovrastata di emozioni che non avevo mai provato e ora che se n'è andato, non sono più in grado di dare a nessuno ciò che ho dato a lui.

Ero pronta a cambiare, ad essere migliore, a non avere relazioni con nessuno che non fosse lui. Ero disposta ad essere solo sua, a non rimpiangere mai questa vita. Lo avrei fatto per amore, avrei donato a lui ogni pezzo di me così come ho fatto. Ma lui ha pensato di distruggermi con quelle parole: penso che tra noi non possa continuare, siamo troppo diversi.

Sono state queste le parole che sono riuscite a distruggermi in un battito di ciglia e, da allora, non riesco più ad essere la stessa. Non riesco ad amare come prima, ne a guardare nello stesso modo la mia famiglia. Io e loro non siamo mai andati d'accordo ma, erano pur sempre la mia famiglia e io gli volevo bene ad ognuno di loro. Ora posso soltanto provare qualcosa per Aurora, la mia sorellina, l'unica che mi ha sempre mostrato il suo apprezzamento e non il suo disprezzo.

Mi divincolo dalle braccia di Lorenzo, il quale emette un mugolio di disapprovazione, ma continua a dormire come un ghiro.

Mi volto un attimo verso di lui ad osservarlo, mentre penso a quanto è stato bello con lui ma al fatto che deve finire questa situazione che si è creata tra noi, prima che la cosa diventi più grande di quello che è. Ho promesso che oltre ad una notte non avrei più dato niente agli uomini, ma con lui non sono riuscita a mantenere la parola data a me stessa.

Lorenzo mi ha attirato a se dal primo sguardo, mi ha trascinato verso il suo corpo, mi ha riscaldato con il suo animo buono, mi ha fatta sorridere, divertire. Ed è per questo che, nonostante non provi amore per lui, quando l'ho guardato ieri sera non sono riuscita a farlo andare via. Ho sentito l'esigenza di farmi stringere e dimenticare tutto.

Non posso non ammettere che lui mi fa stare bene, talmente tanto, da non volerci rinunciare a quei pochi attimi di spensieratezza. Ma, nello stesso tempo, so che non posso tirare la corda e la devo smettere con lui una volta e per tutte.

Mi alzo dal letto e mi allontano da lui, attraverso la stanza, apro la porta e vado verso la cucina, e in quel momento sento il mio telefono squillare. E quando lo prendo, mi accorgo che si tratta di mio padre.

Sbuffo mentre tengo il telefono stretto tra le mani, e mi domando se sia il caso o meno di rispondere. So che mi metterebbe di malo umore, d'altro canto, sono curiosa di sapere cosa vuole dirmi ancora.

Decido di rispondere.

"Pronto..." lo dico con un tono monocorde, sentendo il fiato mancarmi.

"Ciao...", lo sento sospirare al di là della cornetta. "Come stai?"

"Come ieri sera..."

Non ho alcuna voglia di parlare con lui, mi sento lontana anni luce da quell'uomo che mi ha messo al mondo, come d'altronde con il resto della mia famiglia.

White or Black #2 (Completa)Where stories live. Discover now