16•capitolo -Non ti lascio sola-

1.1K 66 34
                                    

"Un incidente?"

Quando ho sentito al di là del telefono mia madre dirmi che Gianni ha avuto un incidente, ho sentito come se mille coltelli si fossero conficcati nel mio petto. Subito mi è venuto in mente tutte le volte passate a litigare, a urlarci contro la nostra diversità, a non calcolarci per giorni per quello che lui ha più di me.

Metto giù il telefono, Lorenzo viene subito verso di me, mi prende tra le sue braccia dato che sto tremando e mi sussurra: "che è successo?"

Io però non riesco a parlare, troppo il dolore che sento dentro. E la domanda che ricorre maggiormente nella mia mente è 'e se non dovesse farcela?'

"Lo... Lorenzo... dob... dobbiamo andare!" Riesco a dire tra i singhiozzi, mentre lui mi guarda. "Io devo andare!"

Gli giro le spalle senza dare troppe spiegazioni, apro la porta di scatto ed esco fuori per poter andare verso la macchina. Ma, nel momento in cui ci sto entrando dentro, una mano sta trattenendo lo sportello e alzando gli occhi, mi ritrovo Lorenzo davanti.

"Lorenzo io... io devo andare!"

"Qualsiasi cosa devi fare, io vengo con te, non ti lascio sola!" E quel suo sguardo mi si appiccica ancora addosso, come un tatuaggio sulla pelle, procurandomi ancora quella strana sensazioni che continuo a ripensare da giorni, gli stessi in cui gli sono stata lontana.

Entra dentro la macchina, e se anche mi passa in mente di mandarlo via, non riesco a farlo, perché la sua sola presenza mi mette un po' di tranquillità.

Io continuo a singhiozzare, metto le mani sul viso per trattenerle ed è in quel momento che avverto il tocco di Lorenzo sulla mia spalla e sembra come se mettesse un cerotto sulle mie ferite.

"Lui ha avuto un incidente!" Dico tutto d'un fiato a lui che ha rispettato i miei tempi. Vedo che rimane fisso a guardare la strada, ma è la sua mano a fare il lavoro dei suoi occhi, quando intreccia le nostre dita come se fosse una cosa che facciamo sempre.

"Come sta?" Domanda cercando di rimanere tranquillo.

"Lui... non lo so, Lorenzo. Non sono riusciti a dirmi niente, ma... ma se io lo perdessi, senza ci abbia mai provato ad aver un rapporto con lui..."

Lui stringe maggiormente la presa sulla mia mano, e io mi zittisco e lo guardo.

"Sere, stai calma. Vedrai che hai ancora tempo per costruire un rapporto con tuo fratello. Inoltre, non ti devi vergognare di non averci avuto un rapporto solo per la situazione in cui sei, probabilmente è stata una cosa reciproca e non vi siete capiti!"

Sospiro affranta e anche se vorrei ribattere, l'auto si ferma davanti all'ospedale e non gli do neppure il tempo di posteggiare, che io l'ho già lasciata e ho cominciato a correre verso mio fratello.

Davanti alla porta del pronto soccorso ci sono mia madre e mio padre , e quando si accorgono di me, mi vengono incontro.

"Come sta?" Mi appresto a dire una volta che ce li ho vicini.

"Lo stanno operando!" È mio padre a prendere la parola e, spostando lo sguardo, mi accorgo che la sua fidanzata è davanti alla porta per entrare nelle camere dei pazienti, con le lacrime agli occhi.

"Ma starà bene?" Chiedo speranzosa. Non riesco ad accettare l'idea di poterlo perdere così, senza averci nemmeno provato a chiarire con lui.

Talvolta ti rendi conto del tempo che hai sprecato a litigare e a stare lontano da persone che ami, solo quando rischi di perderle.

"Speriamo di si..." si limita a dire mio padre.

Nel frattempo, da lontano vedo Lorenzo avvicinarsi verso di noi, e sono io ad andargli incontro, come se in quegli occhi così scuri, vedessi un punto d'appoggio, una luce, un abbraccio in cui rifugiarmi. Tra me e lui non c'è nulla che non sia solo un rapporto fisico, eppure, quando lo vedo e mi sento sopraffare dalle mie emozioni, mi sento come se riuscissi ad aggiustarmi un po'. Lui mi mette tranquillità con un solo sguardo.

White or Black #2 (Completa)Where stories live. Discover now