28•capitolo -Non posso più mentirti-

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Nel momento in cui siamo rientrati a casa, io e Lorenzo abbiamo guardato un film mentre lui mi toccava i capelli, comportandoci proprio come una coppia normale, anche se noi non lo siamo. Poi siamo andati a letto, abbiamo fatto sesso e ci siamo addormentati l'uno sopra all'altro. E ora che ho riaperto gli occhi, sono nella stessa posizione e Lorenzo, mi sta stringendo dalla vita. Mi accarezza la schiena, benché stia dormendo e il suo gesto non è fatto apposta, lo fa come fosse una cosa normale. Appoggio il mento sul suo petto e lo guardo. Solamente fino a ieri avevo deciso di mandarlo via, poi mi ritrovo ancora una volta tra le sue braccia con la voglia di continuare a starci, di non scappare, di stargli vicino. Tiro un sospiro esasperato, ma nel momento in cui lo faccio, mi accorgo che apre i suoi occhi scuri e mi guarda. Mi guarda... lui lo fa come se in me vedesse qualcosa di bello, reale, qualcosa di cui non vuole fare a meno. Lui lo fa inconsapevole della reazione che, ogni volta, provoca dentro di me. Non riesce a comprendere che io scappo dai suoi occhi proprio perché mi fa paura sentirmi completamente esposta, nuda di fronte a lui.

"Buongiorno!" Mormora, accarezzandomi maggiormente la schiena con la sua mano ruvida. Il contatto con la mia pelle provoca una scossa di adrenalina in me, che mi spinge sempre di più a prendermi da lui qualcosa che io stesso ho vietato sin dal principio.

"Anche a te!" sussurro, perché oggi mi sono svegliata con nuove consapevolezze, le stesse che sto cercando di analizzare per comprendere bene me stessa. Non posso sempre fingere che non esistano, non posso sicuramente incolpare lui di provarle quando sono io che continuo a stargli vicino e non capisco perché ne ho così tanta esigenza.

Oggi è domenica, dovrei uscire, fare una passeggiata con qualche mia amica e, invece, anche oggi voglio stare tra le sue braccia e non lasciarlo andare. Non voglio semplicemente farci sesso, voglio proprio la sua presenza, parlare con lui, ascoltarlo, farmi ascoltare, abbracciare, guardare. Voglio semplicemente lui.
E tutto questo non sarebbe sbagliato, se io non cercassi ogni santa volta di rinnegarlo.
Se lo faccio, però, è perché mi rendo conto che mentre penso di voler fare tutte queste cose con lui, anche qualcun altro continua ad essere dentro di me e mi scombussola le emozioni.
Ha ragione Lorenzo: devo fare pace col cervello.

"Oggi hai impegni?" Domanda, spostando la mano dalla mia schiena alla mia guancia per accarezzarla, come se mi volesse sentire sempre più vicino a lui. Il suo respiro si scontra sul mio viso, crea un mix di sensazioni dentro di me che mi porta a fissarlo, a inchiodare i nostri occhi e ad avere difficoltà pure a rispondere a ciò che dice.
Oggi mi sento strana, diversa; tutto ciò è dovuto a quello che è successo ieri sera, al mio trattenerlo, al mio baciarlo, alla paura che ho avuto di perderlo che mi ha fatto comprendere che non può essere solo sesso se sento tutte queste cose. E l'ho capito razionalmente, l'ho compreso che le cose stanno diversamente da ciò che pensavo, ma l'idea di comprendere cosa potrebbe essere, mi fa mancare il respiro. Potrebbe essere tutto oppure niente, ma come faccio a capirlo?

"In realtà no!" Esclamo, nello stesso tempo in cui penso che vorrei che lui si fermasse, che lui me lo proponesse, così che non dovrei essere io a espormi e a chiederglielo. "Tu hai impegni?"

"Devo passare da mia madre". Sento un vuoto dentro quando lui pronuncia queste parole, perché avevo sperato qualcosa di diverso che uscisse dalla sua bocca. Volevo che lui rimanesse qui, con me. "Ultimamente passo poco tempo a casa, dormo poco lì, dato che sono sempre qui..." mi fa notare, con un sorriso malizioso che gli si forma sulle labbra.

"E ci sarà anche Tami...". Questa non è una domanda, ma è solo il mio senso di colpa che mi ricorda che lui è il fratello della mia migliore amica e che quindi dovrei stare attenta. Che se interrompessi tutto e subito, non rischierei di perdere la mia migliore amica per qualche passo falso.

"Già..."

"Bene!" Non lo guardo più, abbasso lo sguardo e rifletto su cosa dire o cosa fare. La situazione sta diventando più complicata e pesante di quanto avrei mai potuto immaginare. Non riesco a gestire questa 'cosa' che si è creata tra noi, a cui non so nemmeno dare un nome. E io quando non posso gestire la situazione, di solito scappo. Ma non riesco a farlo con lui, ci ho provato, ma è troppo difficile per me stargli lontano.

White or Black #2 (Completa)Where stories live. Discover now