Capitolo 42

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«Allora abbiamo un problema. Perlomeno io ce l'ho» dichiarai in tono grave.

Non aveva senso continuare a tenerlo nascosto, specie se era un segreto così rischioso. Era vero che Astaroth aveva tentato di uccidermi, ma lui sottostava al volere di Lucifero, per il quale sembrava che io fossi importante per il momento. Ormai avevo i giorni contati.

«Quale?» chiese, inarcando un sopracciglio.

«Sono stata punta da entrambe le rose della Golden Crystal.»

Il silenzio che seguì questa dichiarazione fu assordante.

«Dobbiamo avvertire il re. Immediatamente» quasi urlò, utilizzando un tono imperioso.

Si stava già incamminando, quando mi accorsi che non avevo ancora trovato una risposta alla mia domanda. «Perché sei qua Astaroth? Cosa vuoi da me?»

«Inizialmente ero venuto a verificare come stessi. Ma ora credo che le lezioni con me e il mio gemello inizieranno domani stesso. Avresti dovuto trascorrere la tua settimana qua, ma, visto questa complicazione non credo che sarà più possibile. Le lezioni di magia e l'arte del combattimento dovranno iniziare sicuramente subito. Consiglierò questo cambiamento al re stesso, poiché solo lui può esentarti da una sua punizione.»

«Non mi è stato ancora ben chiarito. Per quale motivo dovrei imparare a combattere? Perché è così urgente, nonostante il possibile avvelenamento?» domandai sempre più confusa.

«Non ti hanno spiegato nulla sulla tua natura?» Il tono di Astaroth lasciava trapelare molta curiosità.

«Mi hanno detto che sono il cigno e faccio parte dei nove discendenti del Paradiso. Questi componenti servono per contrastare la Distruzione, che è stata combattuta millenni fa e che è destinata a tornare. In quanto cigno, sono, invece, dedita soddisfare quella secondo Gabriel è la follia più grande di Lucifero» risposi, ricordando quello che il preside Golem mi aveva detto in quella dimensione parallela.

«Be', ecco, Distruzione sta arrivando. Tutto è stato collegato fin dal principio. Il terremoto sul treno, l'incendio a scuola e le tue visioni. Azazel mi ha parlato dei tuoi sogni e non possono essere che premonizioni. Hai un dono. Sennò come avresti visto il santuario, il simbolo di Azazel e il resto? Dunque, visto che sembri anche essere legata fondamentalmente alla fine del mondo, devi essere allenata nel contrastarla e a usufruire dei vantaggi che possiedi per poterli usare contro l'antica nemica» sospirò, passandosi una mano nei capelli corvini «per quanto riguarda "la follia di Lucifero", è Gabriel che è in errore nel pensare che sia così. Forse è una delle gesta più nobili che il re infero voglia fare. Ovviamente sempre al fine di trarne qualcosa lui in prima persona. Si tratta comunque di amore. Lui e Victoria non possono consumare la loro futura Unione, altrimenti la natura di lei verrebbe compromessa.»

Ero sorpresa che qualcuno mi rivelasse così tante informazioni, ma voleva ovviamente convincermi ad aiutarli. Stava cercando di commuovermi, facendo leva sulla mia sensibilità. Inoltre, ero rimasta colpita da quanto fosse simile ad Azael e distinguerli era quasi impossibile. «In che senso compromessa?»

«Da qua ci penso io, grazie per il tuo aiuto, Astaroth» disse Victoria, comparendo all'improvviso alle nostre spalle. Indossava un abito nero in pelle, che risaltava le sue curve femminili nei punti giusti.

I capelli rossi si disperdevano lungo le spalle e la schiena, contrastando nettamente l'ebano dell'abito.

«Certamente, mia regina. Ci vediamo al più presto, Abigail» rispose lusinghiero il principe, cominciando a dirigersi verso l'uscita del labirinto.

Il fatto che avesse omesso di parlare del mio problema con la rosa alla regina, poteva voler dire che aspettare era una mossa saggia, poiché colui che doveva essere avvertito per prima era il re e lui soltanto.

«Non sono ancora la vostra regina effettiva, ma ti ringrazio per la tua cortesia. Inoltre potresti mantenere la bolla insonorizzata sul luogo?» domandò Victoria ad Astaroth, appena prima che quest'ultimo uscisse.

Astaroth annuì e subito dopo mi lasciò sola con la bellissima promessa sposa del diavolo.

«La bolla insonorizzata è una sorta di sfera magica che circonda il luogo desiderato, non facendo entrare o ascoltare coloro che sono all'esterno, eccetto quelli che possiedono un rango maggiore rispetto a chi ha lanciato questo incantesimo. Lo ha posizionata Astaroth, per non far ascoltare il vostro discorso a orecchie indiscrete» spiegò elegantemente Victoria, dal momento che era al corrente o anche solo intuito la mia scarsa preparazione magica.

Mi limitai ad annuire, facendo un piccolo sorriso. Mi metteva un po' in soggezione rimanere da sola con lei, specie dopo la conversazione con Astaroth.

«Dunque tu e il principe stavate parlando di me e Lucifero.»

«Non era affare nostro e io non gli ho di certo chiesto di parlarmene...» Cercai di difendermi.

«Invece ti riguarda eccome, dal momento che potresti essere tu a toglierci questo fardello. Lucifero ne è sicuro, ma io voglio che tu decida per tua libera scelta, non per costrizione.»

«Per quanto lei possa essere generosa, non credo proprio che il suo promesso possa essere della sua stessa opinione» risposi, cercando di rimanere il più educata possibile. Ormai avevo imparato che i sovrani di quel regno apprezzavano in particolar modo la cortesia e le buone maniere, nonostante si dovesse comunque essere cauti con le parole che si volevano dire. Tuttavia avevo ragione, Lucifero avrebbe cercato sempre di far ciò che poteva solo favorirlo.

«Lucifero rispetterà qualunque decisione io prenda. Non perché ne sia obbligato, ma poiché la scelta riguarda principalmente me e in parte lui» rispose Victoria mesta, suscitando sempre di più il mio interesse.

In fondo essere l'unica che potesse aiutare il diavolo stesso, mi dava comunque una garanzia di sopravvivenza e, in ogni caso, ero per natura assai curiosa. Tuttavia, ero molto restia ad aiutarla. Lucifero era la causa di tutto e avevo davanti una delle sue tante motivazioni egoistiche.

«Il principe Astaroth mi ha detto che il vostro problema è piuttosto intimo, ma non sono sicura di potervi aiutare. Oltre a non avere idea di come fare, non ho un bel rapporto con il vostro re; almeno da quando non finge di essere la mia migliore amica, Chanel» dissi, utilizzando una cautela assoluta.

«La tua amica è viva. Lucifero l'ha solo fatta assopire e messa da parte, per sostituirla al momento giusto: quando hai scoperto la verità.» Si morse il labbro.

«Chanel è viva?! Ma mi era stato detto che l'avevano uccisa.» Scattai in piedi, sgranando gli occhi.

«Il piano iniziale era quello, ma ho trattato con Lucifero affinché capisse che non devi per forza temerci per aiutarci. Anzi, così ci impiegheremmo solo più tempo. Chanel è rimasta tutto questo tempo sul treno, sorvegliata da delle guardie infernali; mentre Lucifero ha preso le sue sembianze, in quanto mutaforma. Adesso sta bene ed è stata consegnata agli angeli della Golden Crystal» dichiarò la regina, sorprendendomi.

«Io... non so davvero come ringraziarvi.»

«Questo è solo la prima di tante gentilezze. Aiutami a diventare l'effettiva regina dell'Inferno e il tuo favore verrà ricambiato.»

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