Capitolo 68

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Avevo nascosto a lungo il tatuaggio regalatomi da Azael. Il piccolo uovo si era fermato sul mio avambraccio e da quel momento lo avevo coperto con una fascia scura. Non avevo ancora saputo quale fosse il significato di questo prezioso dono, che era stato oggetto di interesse anche per Astaroth, in ogni caso ero decisa a tenere ogni più piccolo ricordo di Azael.

Evie era diventata un cigno e questo mi aveva fatto sentire meno sola, per una volta, tuttavia i quattro arcangeli sembravano essere molto turbati.

«E così i nove del Paradiso sono in realtà dieci e quattro solo per l'Inferno? Com'è possibile? Due cigni devono prendere per forza parte alla lega anti-distruzione... ma sono impensabili per ogni profezia» disse Gabriel.

«Ma come? Adele non è il quinto componente dell'Inferno?» domandai io, convinta che lo fosse.

«Non lo è. Il Suo disegno è ignoto a tutti, possiamo solo seguirlo» riferì con voce soave Michele, scuotendo la testa.

«Adesso sarà il Paradiso il primo regno ad essere colpito, visto che la presenza di due cigni non si può riuscire ad occultare. Vi dovete sposare assolutamente, Abigail deve essere al sicuro» disse Uriel angosciato.

Raphael si girò verso di me e mi prese la mano.

«Non essere spaventata. Il matrimonio si anticiperà a domani, sarà il giorno dopo rispetto a quello di Azazel e Adele, ma così facendo potremmo risparmiare del tempo.» Mi guardò così intensamente negli occhi che per un singolo attimo riuscì a cancellare ogni mia preoccupazione.

Sentendo il nome di Azael, il mio cuore aveva avuto un sussulto. Avevo completamente messo da parte il fatto che anche lui si sarebbe dovuto unire a breve.

Raphael era proprio una brava persona e, anche se i miei sentimenti non erano più quelli di una sciocca ragazzina di una volta, sapevo che avrei avuto un matrimonio sicuro con lui, attraverso le basi solide della nostra amicizia.

Eppure trovai questo ancor più sbagliato di prima.

Raphael prese fra le braccia Evie e, insieme agli altri arcangeli, la portarono nel decimo cerchio per farla guarire completamente.

Mentre mi incamminai verso il mio alloggio, sentendomi sempre più intrappolata dal destino stesso, Nefonos mi raggiunse.

«Ho sentito tutto quello che è successo, devi essere sconvolta. Gabriel mi ha chiesto di ricordarti di non dover avvisare i reali degli inferi. Non può essere contemplato che Lucifero abbia una discendenza, anche se questo andrebbe a discapito della regina Victoria. La maledizione di Lucilia non può essere spezzata. Il figlio o la figlia di Lucifero annienterebbe il mondo, senza pensarci due volte e sarebbe molto più letale di Distruzione. Non possiamo condannarci tutti.»

Io ero piuttosto interdetta. «Ma se la maledizione non cadrà, oltre a fare in modo che la regina Victoria non possa mai diventare la sovrana effettiva degli inferi con un figlio, nemmeno Grace si potrà mai svegliare.»

«Tutto ha un prezzo da pagare e la libertà per il futuro deve essere protetta oggi, o meglio, domani, visto che saranno cent'anni che la maledizione vige sulle regine» detto questo Nefonos scomparve, lasciandomi di stucco.

Era chiaro che il Paradiso si volesse tutelare, ma mi sembrava una mossa al quanto eccessiva quella di non fare avere un figlio a Lucifero, prolungando a un tempo immemore anche il sonno della sposa di Michele. C'era qualcosa che non tornava, ma sapevo già che non avrei mai potuto eseguire l'ordine che Nefonos mi aveva recapitato. In cuor mio ero a conoscenza del fatto di non poter tradire la fiducia che Victoria aveva riposto in me e in me soltanto.

Raggiunsi la mia abitazione ancora a notte inoltrata, mentre l'alba stava prendendo forma.

All'ingresso però trovai un pacchetto di carta ad aspettarmi. Mi chiesi chi mai avesse potuto portarlo sino a lì. Magari Leslie, che era stata fatta alloggiare nella Light Crystal, la scuola angelica del Paradiso localizzata nel terzo cielo.

SWANWhere stories live. Discover now