Capitolo 73

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Capelli color grano e occhi di fiamme violacee in un campo rigoglioso di papaveri.

Un uomo altissimo con una corporatura muscolosa e asciutta mi stava guardando con intensità. Le labbra erano serrate in un'espressione severa.

Quel viso, un volto così familiare, ma che non riuscivo proprio a ricordare dove lo avessi visto.

Sulle braccia aveva degli strani marchi neri, tuttavia non ero in grado di vederli in modo distinto. La mia vista era a tratti sfocata.

«Ti ho dato una scelta, ma tu hai deciso di stare con lui. Te ne pentirai, cigno» la voce spaventosa di Distruzione echeggiò nella mia mente, facendomi rabbrividire fino alle fondamenta del mio essere.

«Abigail?» La dolce Evie era comparsa dall'altra parte dell'orizzonte senza fine.

Era preoccupata e mi osservava in preda alla confusione più totale.

Distruzione scoppiò in una risata agghiacciante, interrompendo i nostri sguardi.

Io ed Evie cominciammo a correre l'una verso l'altra, ma non arrivammo a raggiungerci. Venimmo spazzate via con una folata di vento.

«Due cigni? Ci sarà da divertirsi.» Il ghigno dell'uomo fu l'ultima cosa che vidi.

Mi svegliai grazie alla luce proveniente dalla finestra.

Quella sorta di minaccia reale del mio sogno non andava trascurata, tuttavia risvegliarmi fra le braccia di Azael era una distrazione interessante. I nostri corpi erano intrecciati in un tutt'uno, come un quadro nel quale era impresso il nostro amore.

La mia prima mattina da diciottenne era decisamente emozionante per me. Il mio compleanno coincideva con il giorno della cerimonia.

I miei muscoli erano intorpiditi dalle mie più recenti azioni con Azael e la caduta non era un episodio da cui si poteva guarire in una singola notte.

Tutti quei pensieri caotici scomparvero, guardando Azael dormire. Era uno spettacolo meraviglioso e, dopo l'amore dell'altra notte, mi sentivo proprio magica, infatti non potevo essere più felice di così.

I tratti spigolosi del viso del principe erano addolciti dalla sua espressione dormiente.

Le labbra piene erano schiuse. Mi ricordavo alla perfezione quale sapore avessero.

Ridisegnai le linee definite del suo petto, apprezzando ogni dettaglio del suo fascino scultoreo. Passai una buona mezz'ora a coccolare con cautela il mio promesso, evitando di disturbare il suo sonno.

Proprio quando stavo per addormentarmi nuovamente, un'improvvisa luce attirò la mia attenzione. Dall'indice della mano destra l'anello di April aveva cominciato a brillare intensamente. Era una sensazione molto particolare. Per qualche ragione era come se fossi chiamata da quello stravagante oggetto

Mi alzai dal letto di Azael, rivestendomi velocemente. Indossai dei leggings aderenti, appositi per praticare sport e poi, sopra, una maglietta con scollo a V dall'armadio di Azael. Mi stava profondamente larga e lunga. In fondo era normale, dopo tutto lui era molto più alto e muscoloso di quanto io non fossi.

Uscii dalla stanza e osservai l'accessorio illuminato. Non si era mai comportato così. Seguendo un ignoto istinto, sfregai la perla con il polpastrello.

Sbattei più volte le palpebre, per poi notare qualcosa atterrare sulla mia mano. Un fiocco di neve era caduto sulla mia pelle. Alzai la testa e notai che nel corridoio aveva iniziato a nevicare. Questo poteva solo voler dire che un incantesimo fosse incominciato.

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