Capitolo 12

7K 314 207
                                    

«Benvenuti e benvenute all'Accademia Golden Crystal. Io sono il preside Gabriel Golem. Sono felice di sapere che avete trascorso un viaggio tranquillo, nonostante il treno abbia avuto quell'inaspettato guasto. Sono davvero mortificato per l'accaduto» l'uomo si schiarì la voce «dovete sapere che questa struttura è stata fondata per soli artisti, ma vi permetterà anche di studiare le materie più classiche e di conseguire un diploma speciale, ma legittimo come qualsiasi altro. Le lezioni iniziano alle nove in punto e finiranno alle tre del pomeriggio. I ritardi sono ammessi solo con una valida giustificazione, altrimenti ci saranno vari provvedimenti burocratici. Le classi si divideranno in base all'età, mentre le arti verranno insegnate in orario extra scolastico. Tutti saranno, comunque, in lizza per le opere finali. Il fine settimana sarà totalmente libero e potrete fare ciò che volete, rimanendo nei limiti dell'educazione. L'istituzione, però, comunque propone qualche attività, nel caso qualcuno si annoiasse. Le nostre regole vi saranno comunicate tramite circolari. Inoltre, troverete il vostro orario nel comodino della stanza assegnata. Per oggi godetevi il vostro arrivo. Buona serata.»

Raphael era al mio fianco, mentre Azael era dietro di me. Potevo avvertire il suo sguardo sulla mia nuca, mentre la sua ombra imperiosa riusciva a sovrastare la mia, pur rimanendo a distanza.

Ero consapevole che fosse una questione di tempo prima che Azael rompesse la "pace temporanea" con Raphael.

Ci fermammo nell'atrio dell'ingresso.

Gli amici del ragazzo biondo si erano avvicinati a noi e, voltandomi, notai che i sostenitori di Azael avevano fatto lo stesso. Sembrava esserci della rivalità, ma quella situazione era talmente seria da essere quasi preoccupante.

«Hai paura che ti aggrediscano e per questo ti porti dietro la scorta?» chiesi ad Azael, smorzando ancora una volta la tensione creata fra i due gruppi.

Lui distese le labbra in un sorriso sensuale. «Non ho bisogno di alcuna guardia del corpo. I miei amici vogliono semplicemente rimanere con me, visto che stasera ci divertiamo e vieni anche tu, gattina.»

«In realtà stasera Raphael deve farmi fare il giro della scuola, così domani non mi perderò. Sarà per un'altra volta, Azael.» La mia scusa per declinare l'invito era estremamente banale.

Lui mi lanciò una strana occhiata e il suo sguardo si rabbuiò. Evidentemente non era solito a ricevere molti rifiuti.

«Avremo tutto il tempo per organizzare un'uscita.» Tentai di convincerlo, mentre Raphael, sentendosi chiamare, si era avvicinato a me ulteriormente.

«Se questo è ciò che desideri, ci vediamo, gattina» sussurrò lui. L'oro dei suoi occhi, assumendo una tonalità più scura, sembrava essere diventato più denso. Era facile rimanere incantata da quel colore metallico.

Fu lo stesso Azael a interrompere il nostro contatto e a recarsi fuori con i suoi sostenitori al seguito.

Adele entrò nel mio campo visivo e, ghignando perfida nella mia direzione, ancheggiò fino alla porta, inseguendo la sentinella dai capelli corvini. Pareva essere decisamente compiaciuta. Non comprendevo proprio perché lui perdesse il suo tempo con lei.

«Iniziamo il nostro "giro turistico"» disse Raphael, interrompendo i miei pensieri.

«Era solo un modo per non andare con loro. Non sei certamente obbligato.» Spostai il peso del corpo da un piede all'altro.

Mi sentivo in imbarazzo. Stavo passando dalla padella alla brace: non uscire con un ragazzo irritante, per fare un giro della scuola con il mio ex migliore amico opportunista.

«No, non c'è problema. Ti ci accompagno volentieri.» Raphael abbozzò un sorriso.

D'altronde mi ero messa in questa situazione da sola. Avevo, però, avuto la netta sensazione che, se non fosse stato coinvolto Raphael, Azael non mi avrebbe lasciata stare.

SWANWhere stories live. Discover now